Stazione Nomentana. Dopo la grande riqualificazione tutto vandalizzato. Le foto

20 ottobre 2016










































Scrivo per denunciare l'ennesimo inno alla grande bruttezza che questa città continua a regalarci.
Per poter fare delle foto decenti ho dovuto attendere un orario senza flussi di viaggiatori da e verso il treno metropolitano FR1 da e per Orte-Fiumicino e quindi lo scorso sabato a pranzo, armato di cellulare, sono andato a documentare quello che è successo
.
Parlo del sottopasso pedonale e ciclabile della Stazione Nomentana che unisce il quartiere Espero Montesacro al  quartiere Africano che solo qualche mese fa prima dell'estate era stato oggetto di un intervento da parte di famosi street artists autorizzati e di concerto con Trenitalia\Rfi che ne cura la gestione.

Murales che avevano portato una nota di colore a firma di Lac #querty ed altri. Queste opere, davvero molto belle, sono state completamente vandalizzate da scritte, secchiate e pennellate di vernice che cercano di convincerci che la street art fa schifo e che è una forma di "non libertà".
La libertà di deturpare invece la fa da padrona come al solito tra idiozia, invidia, stupidità e totale impunità.

E' un vero peccato perché quei colori e quelle fatiche meritavano rispetto ed avevano portato gioia a migliaia di persone percorrono il sottopasso per raggiungere i propri luoghi di lavoro.
Marcello

*Caro Marcello,
grazie dell'ampio reportage che fa piangere il cuore davvero. In questa città la cosa più sovversiva è la bellezza, l'eleganza, l'ordine, la pulizia. Perché queste cose rischiano di far aprire gli occhi a 3 milioni di zombie ancora convinti di vivere in un posto normale. Ogni persona che apre finalmente gli occhi (è il lavoro di questo blog, tutti i giorni, da quasi 10 anni) è un elemento di disturbo per chi nel fango guadagna e prospera da sempre. I vandali sono funzionali al potere, alla corruzione, al sistema. Ecco perché non vengono combattuti come invece si è cominciato seriamente a fare a Milano. Non vengono combattuti perché servono. Perché anche un solo sottopasso sistemato può essere qualcosa che rischia di far pensare (pensare!) qualcuno, fagli porre delle domande: perché questo si e gli altri sottopassi no? Perché se qui funziona non replicare? E' tremendo per chi vive solo per assicurarsi il diritto alla nullafacenza. 
Basterebbero due telecamere ben posizionate, ma guarda un po' questa sembra utopia...
-RFS

3 video che ti spiegano perché i turisti vanno a Milano e non più a Roma

19 ottobre 2016
Come purtroppo stiamo insistendo a spiegare in questi giorni la situazione, in luogo di migliorare, sta perfino peggiorando. Pensi sempre di aver toccato il fondo e invece scavi, scavi, scavi. E' scoraggiante e deprimente, ma è così.

I dati sulle presenze turistiche, sebbene discutibili (a Roma è tutto abusivo, dunque i numeri di turisti sono difficili da calcolare veramente), mostrano una Roma in declino e una Milano in crescita. Dati che sarebbero stati impensabili 15, 25 o 50 anni fa. Perché un turista dovrebbe preferire Milano a Roma? Semplice: Milano mantiene una decenza, una sicurezza, una dignità, una pulizia, una illuminazione, un rispetto un briciolo di regole (briciolo, siamo pur sempre in Italia) laddove Roma ha completamente sbracato.

Vai una mezza giornata in centro, accendi il tuo smartphone, filmi e ti rendi conto è che è tutto vero. 


Il primo video parla di Corso Vittorio, poi si passa da Campo de' Fiori, per arrivare a Piazza Farnese
. Lo scenario è inquietante. Immondizia dappertutto, livello del commercio assurdo e impensabile, abusi dovunque (fossero anche solo i cartelli degli esercizi commerciali), bancarelle da fare spavento: al Teatro di Pompeo c'erano solo librai, ora vendono maglie delle squadre di calcio, calzini e pigiami. Idem all'ex storico mercato di Campo de' Fiori: uno schifo totale che si sublima in una Piazza Farnese tramutata in parcheggio abusivo. Incommentabile.




Si fa sera e si transita da Piazza Borghese
. Isola pedonale stupenda. Guardate in che condizioni era alle ore 20 di ieri. Proponiamo di togliere i banchetti degli antiquari, danno troppo disturbo alle auto parcheggiate in sosta selvaggia. Non si era mai visto nulla del genere. I cittadini cafoni percepiscono che la città è in abbandono, e attaccano. Chi dovrebbe lavorare e invece campa nella nullafacenza (pensate ai Vigili Urbani, ma non solo) sente dopo tanti anni di ostilità una amministrazione amica: e se ne approfitta clamorosamente. 



L'ultimo video è più tecnico. Ma molti di voi lo capiranno lo stesso. Siamo all'imbocco di Via del Corso. Dalla parte di Piazza Venezia. E' l'ora di cena: le 20.30. Qui c'era sempre un vigile urbano, faceva entrare solo chi autorizzato (taxi, ncc, semmai qualche auto blu). Ora non c'è più nessuno. Via del Corso, in un senso e nell'altro, è accessibile a tutti quanti. Era una ZTL rigidissima all'interno della grande ZTL centrale. Si è trasformata in una strada come tutte le altre come negli anni Ottanta e Settanta. Uno schifo assoluto che si trasforma in mega ingorgo su su a Largo Chigi che manco quarant'anni fa. 

Due video per apprezzare le differenze tra Via di Ripetta e Via del Babuino

18 ottobre 2016
Due strade, allo specchio. All'andata Via di Ripetta, al ritorno Via del Babuino, tassativamente contromano e anche un po' sul marciapiede (ma con la bici a due all'ora) perché le cose le capisci meglio se le vedi frontali.
Nel primo caso (noi lottammo tanto per evitare lo scempio, voi?) la strada subì dei lavori di riqualificazione ma Alemanno e i suoi, spronati da un noto macellaio che sulla strada insiste, evitarono di allargare i marciapiedi. Scrivemmo all'epoca articoli su articoli, andammo anche di persona a parlare con l'allora assessore ai lavori pubblici (oggi chi è?) Fabrizio Ghera, ma non ci fu niente da fare: le dimensioni della strada dovevano restare "alla romana", larga a sufficienza per consentire non solo la sosta, ma anche la doppia fila. I risultati li vedete nel primo video.

Nel secondo caso, a Via del Babuino, le chiacchiere si prolungarono per decenni. Saranno passati almeno trent'anni dalla proposta, alla concretizzazione. Era dagli anni Ottanta che ci si rovellava per decidere come fare Via del Babuino, che ruolo darle. Durante l'epoca di Alemanno addirittura la sosta selvaggia ai lati della strada venne in qualche maniera istituzionalizzata trasformando i larghi percorsi pedonali solo dipinti di bianco in strisce blu! Poi arrivò Marino che senza fare tante pantomime fece partire i lavori, allargò i marciapiedi e trasformò la faccia alla strada come la possiamo vedere oggi. Dopo trent'anni di parole. 

Oggi vi proponiamo di guardare i due video insieme, fateli partire entrambi contemporaneamente. Tanto durano più o meno lo stesso tempo. E decidete quale città volete (certo, il Babuino ha un pelo troppe piazzole per disabili...). Tenete conto che nel primo caso, a Ripetta, non pioveva; nel secondo caso aveva iniziato a piovere di brutto e la pioggia si sa diminuisce i pedoni e aumenta le auto. 

Il fatto è che Ripetta è diventata il parcheggio - selvaggio - del centro, mentre Babuino è diventata l'unica passeggiata alternativa a Condotti. Con conseguenze che potete tutti immaginare sulla qualità dell'offerta commerciale e sugli affari dei negozi. 

E tutto per alcuni centimetri in più o in meno di marciapiede. Pensate quanto impatta sulla nostra qualità della vita l'arredo urbano. L'attuale amministrazione, dopo ben 4 mesi, ancora non abbiamo capito da che parte sta. Dalla parte di Via del Babuino o dalla parte di Via di Ripetta? Voi siete riuscito a capirlo?

11 motivi per cui è sbagliato dire "la Raggi non sta facendo nulla"

17 ottobre 2016
Ci stiamo (faremmo volentieri a meno!) forzando in questi giorni ad individuare i punti di contatto tra l'attuale amministrazione e i deliranti 5 anni di Alemanno. Già nell'articolo di ieri sul team building\scampagnata e poi in passato abbiamo snocciolato dei raffronti, ma quello principale che si sta sempre di più appalesando è il grande equivoco secondo cui "questi dopo 4 mesi non hanno fatto niente". Era la stessa identica cosa che si diceva per Alemanno: quello distruggeva ciò che restava di Roma ma tutt'Italia ripeteva "Alemanno deve andare via perché non sta facendo niente". Altro che 'niente', da cartellopoli a parentopoli faceva eccome e con grande lena. 

Idem oggi. Il feeling condiviso è che "non stanno facendo niente". Che "perdono tempo a ridere a fare scampagnate". Niente di più sbagliato. L'amministrazione a fronte di pochissimi provvedimenti positivi (forse solo uno, quello che ha riportato in essere il tram 3 fino alla Stazione Trastevere) sta inanellando una serie di decisioni dannosissime per la città, per il suo sviluppo, per il suo futuro, per la sua immagine. Alcuni passaggi sono semplicemente irreparabili per una intera generazione. Altro che non far nulla, si stanno facendo tanti, tantissimi danni. Abbiamo provato a sintetizzarli in punti e senza dubbio ci dimentichiamo molto.


1. OLIMPIADI
Inutile tornare sull'argomento, i ragionamenti li abbiamo fatti a profusione. Si tratta di una grandiosa occasione persa per la città. Tantissimi posti di lavoro dilapidati, molti miliardi di investimenti smarriti per puro populismo, per pura demagogia, per pure motivazioni ideologiche. Non c'è niente di più crudele: fare del male - sapendo di farlo - al territorio che stai amministrando pur di affermare la propria sciocca e miope ideologia. Un danno irreparabile per lo sviluppo, la crescita, l'immagine della città.

2. TORRI DELL'EUR
Un fatto gravissimo. La precedente amministrazione era riuscita a risolvere il problema delle Torri dell'Eur da tanti anni abbandonate. Lo aveva fatto con un progetto brillante che però a quanto pare pestava eccessivamente i piedi al gruppo immobiliare di Francesco Gaetano Caltagirone al quale i 5 Stelle fanno una opposizione di facciata, continuando a favorirlo dietro le quinte (vedi anche il punto 3). Una dirigente del Dipartimento Urbanistica ha firmato la revoca del permesso per costruire pur non potendolo fare e nonostante questa decisione non avesse alcun senso e probabilmente alcuna legittimità. Il risultato è che Telecom, che doveva trasformare le Torri, si è sentita in diritto di tirarsi indietro. Le torri così resteranno ruderi e comprometteranno lo sviluppo di tutta Eur e della Nuvola. Una tragedia così sporca che perfino Paolo Berdini ha dovuto ad un certo punto far finta di non essere d'accordo. Ovviamente gode Caltagirone, e il suo amico storico Flavio Cattaneo (capo di Telecom), che non avrà altri spazi direzionali concorrenti ai suoi in città.

3. NUOVO STADIO DELLA ROMA
Anche qui inutile insistere molto, come per le Olimpiadi ne abbiamo parlato e straparlato e qualsiasi lettore può informarsi cercando nel blog. Si tratta del più bel progetto di development immobiliare mai pensato a Roma, con una quantità enorme di denaro che la città guadagna in opere pubbliche. Posti di lavoro e investimenti stranieri a tempesta. Ma ciò nonostante - anche se ancora non ci sono provvedimenti ufficiali contrari - l'amministrazione invece di baciare la terra dove gli investitori transitano, fa di tutto per ostacolare e per far passare la voglia a chi è intenzionato a portare miliardi in città. Mentre Chiara Appendino vola in Medio Oriente a cercare denaro e investimenti per Torino, Virginia Raggi gioca a far fuggire l'unico grande investimento immobiliare che sta per partire a Roma e l'unico comparto che può alleviare la atroce disoccupazione, la atroce povertà, l'atroce declino che vive la capitale.

4. EX FIERA
Qui il provvedimento c'è eccome. Il piano di trasformazione urbana della Ex Fiera a Via Cristoforo Colombo era pronto, doveva solo essere approvato. L'attuale Giunta ha deciso di metterci le mani pesantemente e di ridurre i metri cubi di potenziale sviluppo svilendo le potenzialità del lotto. Con ogni probabilità ora la Ex Fiera continuerà a restare abbandonata visto che la convenienza di investirci si è drasticamente ridotta e questo avrà un impatto atroce sulla nuova Fiera che ora rischia il fallimento. Un provvedimento forsennato di cui si è parlato troppo poco e che potrà provocare danni su danni alla città nei prossimi anni.

5. MUNICIPI
Quello che sta succedendo nei Municipi non meriterebbe neppure commento: un autentico circo dell'assurdo. Se la qualità umana e professionale dei consiglieri comunali è bassa, a livello municipale siamo enormemente al di là della soglia di guardia. La spocchia e la strafottenza di infilare nelle liste e nelle candidature personalità di scarsissimo livello si sta rivoltando contro a chi ha fatto questa scelta. I municipi sono paralizzati, i servizi sociali sono in pericolo, il livello di disonestà (non solo intellettuale) e di aggressività è inusitato. Non c'è un solo territorio che ci risulti amministrato come si deve e in compenso ci sono Municipi (si pensi al XIV o al V) dove è la magistratura, più che la politica, a doversi occupare di quello di assolutamente scandaloso e criminale che sta succedendo. Il tutto, beninteso, si svolge nella più totale opacità e mancanza di trasparenza. 

6. ATAC E ORARI BUS
Il provvedimento di per se è positivo e realizzato in nome, ogni tanto, della trasparenza: visto che effettivamente Atac non ce la fa a garantire il servizio per cui si è impegnata nel Contratto di Servizio allora diciamo la verità agli utenti e spieghiamogli che gli orari non saranno mai quelli pattuiti. E così è stato fatto. Bene, peccato che i nuovi orari, con frequenze di passaggio molto più diradate, siano state considerate dal carrozzone Atac come il punto di partenza a partire dal quale declinare ancora una volta finte malattie, corse saltate, negligenze, inefficienze e nullafacenze. Dovevano fare ufficialmente 100, facevano 65. Si è ufficializzato 'sto 65 e a partire da quello ora fanno 45. L'utenza non ha vissuto un aumento di chiarezza e trasparenza bensì un'ulteriore diminuzione delle corse dei bus. Un errore strategico fatto da chi evidentemente non conosce i propri polli.

7. AMBULANTI
Quello che questa Giunta e questo consiglio stanno facendo sugli ambulanti è semplicemente incredibile. Uno schifo assurdo. Tra l'assessore Adriano Meloni e il consigliere-presidente di commissione Andrea Coia fanno a gara a lisciare il pelo di Tredicine e bancarellari vari. "I camion bar servono perché dissetano i turisti", "dietro le bancarelle ci sono famiglie" e così via fino ad arrivare a Piazza Navona che forse solo per miracolo non tornerà la bidonville che era prima dell'arrivo di Marino ma che piace tanto ad Andrea Coia che confonde la favela con la "tradizione" e che vede di buon occhio il ritorno del pane e porchetta ("ma basta che sia italiana"). Le lobbies dei bancarellari si sentono ormai così potenti che arrivano a dire cose tipo: "decidete qualcosa sennò noi a dicembre i banchi della Festa della Befana di Piazza Navona li montiamo lo stesso". Sentono di avere dall'altra parte, per la prima volta, dopo anni, degli amici o comunque delle persone deboli incapaci di far fronte alla loro potenza. Anni e anni buttati al vento. 

8. TRASPARENZA
Dovevano essere gli anni della trasparenza più totale, non c'è mai stato un periodo di così bieca opacità e nebbia. Prima di essere eletta, Virginia Raggi pubblicava tutte le settimane gli ordini del giorno delle commissioni di cui faceva parte, interloquiva coi cittadini, condivideva i risultati. Andate a vedere la time line di quegli anni del suo Facebook e del suo Twitter. Oggi abbiamo forse l'unico sindaco d'occidente che di fatto non usa i social media e non interagisce con i cittadini: l'ultima risposta ad un tweet risale a febbraio\marzo 2016. Le strategiche riunioni della Commissione Commercio che nella scorsa consiliatura andavano in streaming, oggi sono assembramenti carbonari dove is confabula con le lobbies, sempre invitate gradite, a riparo da occhi indiscreti (le riunioni sono sempre pubbliche, ma quanti cittadini hanno veramente tempo di andarci?). Tra tutte, solo la Commissione Mobilità riesce a dare divulgazione delle proprie scelte. La promessa di Marcello De Vito di trasmettere in diretta live tutte le commissioni è andata a ramengo. Davvero inspiegabile nell'epoca del Live Facebook che permette di trasmettere in diretta a chiunque a costo zero.

9. POLIZIA MUNICIPALE
Manca da mesi e mesi il comandante generale. Lo ha sostituito il suo vice che nel frattempo ne esercita le funzioni. Nessun bando, nessuna trasparenza, nessuna meritocrazia. Marino fece una call pubblica per trovare il Capo dei Vigili e questo permise finalmente di mettere alla testa del corpo una figura esterna, fuori dai giri e dai giochi: Raffaele Clemente, un poliziotto. Grazie a questo signore la Polizia Locale si è dotata di un profilo twitter, di un servizio come IoSegnalo, dell'efficacia dello Street Control e dei taccuini elettronici. Il corpo stava cambiando faccia e questo era insopportabile per l'attuale amministrazione improntata alla restaurazione e al conservatorismo più spietato e amica più dei sindacati e delle lobbies dei lavoratori che dei cittadini ("i lavoratori hanno fatto uno sciopero di due ore durante la partita della nazionale? Ma sarà stato un caso" ebbe a dire la Sindaca in campagna elettorale...). Raffaele Clemente è stato giubilato quasi subito e tutti i servizi da lui inventati languono in maniera ingiusta. I cittadini che usano IoSegnalo sanno perfettamente di cosa stiamo parlando.


10. NOMINE
Ovvio che in una situazione così descritta, nessuno venga a fare l'assessore al Bilancio. Significa suicidarsi personalmente e politicamente. Anche perché una persona competente che era arrivata, è stata cacciata via. Ma non bisogna limitarsi solo alla ridicola pantomima della nomina dell'assessore al Bilancio, carica cruciale per la città poi assegnata ad un amico della sindaca che, come prima cosa, per un sussulto di sincerità ha dichiarato "non c'era nessun altro disponibile". Il problema delle nomine è gravissimo e riguarda altri ruoli importantissimi per il funzionamento stesso del Comune (Ragioniere Generale, Capo di Gabinetto) e delle aziende partecipate. Non c'è il top management di Ama, non c'è neppure quello di Atac. Di fatto l'azione di governo è bloccata o fortemente rallentata dalla incapacità di trovare persone in gamba. Anche perché moltissime persone in gamba sono state stupidamente prese di mira negli anni passati dai Cinque Stelle e adesso diventa imbarazzante coinvolgerle. Nelle municipalizzate sono stati ostracizzati i vecchi capi, dimostratisi capaci e lucidi (Rettighieri, Fortini) e non si è stati all'altezza di proporne di nuovi. Le poche nomine che sono state fatte sono state frutto di amicizie e squallide raccomandazioni, nessun bando, nessuna trasparenza, nessuna meritocrazia.

11. PROMESSE
Le promesse fatte in campagna elettorale e mai mantenute sono tantissime. Tantissime già dopo soli 4 mesi. Quella più grave è però la famosa "due diligence" sul debito. Ve la ricordate? E' stato il refrain della campagna elettorale del Sindaco. Ci saremmo aspettati dopo tutto questo tempo - esattamente come aveva fatto Marino appena arrivato - che la sindaca avesse convocato in Campidoglio gli ispettori, avesse coinvolto il Governo e il Ministero, avesse analizzato i motivi reali per cui il debito si è accumulato, avesse portato carte in procura, avesse aperto il palazzo "come una scatola di tonno", avesse dimostrato - carte alla mano - di chi è la colpa, chi ci ha condannato a vivere nella città più depressa d'Europa. Nulla di tutto questo. La "due diligence" sul bilancio non si è fatta e non si farà mai. E' troppo comodo dire "non possiamo governare perché ci sono 13 miliardi di debito", è una scusa cui nessuno ha voglia di rinunciare. Perché poi senza questa scusa tocca lavorare, tocca riformare, tocca davvero fare provvedimenti impopolari. Ma figurati...


Stanno smontando la città in continuità con quanto stava facendo Gianni Alemanno e marcando la più totale discontinuità dalle decisioni della Giunta Marino, quella più oggettivamente innovativa e rivoluzionaria degli ultimi anni. Ci sono mille questioni che non sono state toccate è vero e molte cose sono semplicemente ferme, bloccate, paralizzate. Nulla sulla mobilità, sulla sul commercio, nulla sul sociale, nulla sullo sviluppo della città. Nulla sugli sprechi nonostante Frongia in un bel libro ci spiegava che ci sono 1 miliardo di risorse sciupate da recuperare facilmente, ma se così è perché non si vanno a prendere quei soldi invece di tagliare le risorse al Dipartimento Scuola. Ma ciò nonostante come si fa a dire "non stanno facendo niente"? Stanno facendo eccome purtroppo...
E lo stanno facendo peraltro in combutta con la parte peggiore della destra e con la parte peggiore del PD (ancora preponderante in città, da qui la nostra scelta di non sostenere la candidatura di Giachetti, specie dopo il Golpe del Notaio): il Commissione Commercio i provvedimenti a favore del racket bancarellaro vengono approvati all'unanimità. Questo dice tutto. Il PD cattivo sta governando molto più ora che sotto Marino, quando aveva un sindaco ostile.
Non far nulla e restaurare il vecchio sistema sono due cose profondamente distanti e distinte...

Analisi di un video vergognoso. Virginia dicce che caxxo te ridi cosìridemo pure noi

16 ottobre 2016
Non sappiamo voi, ma noi abbiamo la stessa sensazione che avevamo negli anni centrali della Giunta Alemanno. La sensazione è facilmente riassumibile: ogni giorno credi di aver toccato il fondo e invece scopri che è possibile andare ancora più giù e che qualcuno si sta adoperando per farlo.

Era il modus vivendi della città dal 2009 al 2012. Il quadriennio centrale del micidiale governo di Alemanno, di Panzironi, di Fiscon, di Buzzi, di Andrini, di Cutrufo, di Mancini. Non che prima di Alemanno le cose fossero andate particolarmente meglio, intendiamoci, ma in quegli anni si raggiunse il limite. Aprivano la ztl, smettevano di multare i cafoni, smontavano i cordoli delle preferenziali, consentivano alla mafia dei cartellonari di cambiare la faccia a strade e piazze, tornavano le bancarelle laddove erano state eliminate e questo era solo la parte immediatamente "visibile", poi c'era tutto il backstage.

La sensazione in questi giorni torna e speriamo che il feeling cambi presto perché, a differenza di un lustro fa, la città è giunta assolutamente al limite delle proprie possibilità di sopportazione e non può reggere a ulteriori compromessi al ribasso.

L'ultimo step di questa continua discesa che prosegue anche quando pensi che sia impossibile scendere, si è verificato ieri.
Premessa: la Giunta assieme al Consiglio sono andati due giorni in ritiro. E' una cosa positiva, al di là delle stupide polemiche. Ci sono tecniche di mental coaching utili e efficaci, ed è giusto sottoporsi se poi i risultati e la produzione ne beneficia. E' positivo anche che assessori e consiglieri, fintanto che la città ha questa governance, lavorino fianco a fianco e non vivano - come succedeva durante la precedente amministrazione ad esempio - su due sponde diverse e distanti del fiume. Qualcuno osserva che siamo passati dallo streaming e dalla totale trasparenza ai conclave e alle riunioni segrete, ma questo ci importa poco.

Ma qualsiasi riunione, ritiro, conclave (pagato da chi? La trasparenza può aspettare) può essere utile solo se vissuto con serietà, con visione istituzionale e con spirito di servizio. Nel rispetto totale e profondo di una città che soffre in maniera lancinante, nel rispetto totale della città europea che soffre più di ogni altra.

E così mentre un cittadino che si rifiutava di pagare il parcheggiatore abusivo ai Parioli veniva accoltellato e mentre le baby gang si massacravano in una guerra corroborata dall'anarchia che si svolge non a San Paolo del Brasile ma a Piazza Cavour, i nostri consiglieri e assessori erano lontani, in un casale sulle colline della città. Avremmo potuto tutti pensare che erano lì a lavorare e a concentrarsi per rilanciare, dopo 4 mesi di nulla assoluto (oltre che di qualche grave irreparabile danno), una efficace azione di governo, ma l'unico indizio che abbiamo dice il contrario. L'unico indizio che abbiamo è un filmato in diretta live su Facebook che la sindaca ha ritenuto opportuno realizzare ad una certa ora della serata. 

Parte il collegamento. Raggi mette in fila alcuni concetti in un italiano stentato, inaccettabile per una sciampista, figurarsi per il primo cittadino di una delle più importanti città del mondo. Allitterazioni da quarta elementare ("immagino che pagherebbero oro per avere queste immagini"), frasario antiestetico, solita provocazione sciocca ai giornalisti che nessun altro sindaco di nessuna altra capitale occidentale potrebbe mai permettersi nel quadro di un continuo gioco a guardia e ladri che non interessa nessuno fatto salvo quell'1% della città composto dalla militanza para-squadrista del grillismo duro e puro. Si prosegue con un eloquio ciancicato ("noi ve le facciamo vedere per voi") che riesce ad essere perfino più sciatto dello stile da televendita da tv locale anni Novanta, da sempre tratto distintivo della retorica raggiesca.

Anche qui pensi di avere toccato il fondo, ma poi si va più giù. Sempre più giù. Come cittadino paghi centinaia di migliaia di euro l'anno per gli stipendi dello staff di comunicazione del primo cittadino, ma i risultati che hai sono queste figure di fango che la città dovrebbe evitare come la peste e che invece...


La telecamera si torce e le immagini che "vi facciamo vedere per voi" (solo alle prime 20 telefonate, beninteso) sono costituite da un gruppo di irrimediabili ritardati mentali (con rispetto per i ritardati veri, che però mai si sognerebbero di amministrare neppure il loro condominio), di scioperati, di scappati di casa, di personaggi quasi tutti privi di una professione, di una carriera, di un posto e di un ruolo nella società, di un curriculum oltre che di dignità che lo scontento popolare ha giustamente (alternative non ce n'erano, sia chiaro) mandato ad amministrare la capitale del paese. Partono a questo punto del filmato una serie di guaiti, urla. Un gruppo di pubblici amministratori che abbaiano in diretta Facebook mentre l'ente che sono chiamati ad amministrare sta morendo ogni minuto di più. Un siparietto che sarebbe semplicemente impensabile in qualsiasi altra città del mondo o che comunque, il giorno successivo, comporterebbe dimissioni in massa magari non di tutti ma per lo meno dei pochi dotati di una storia, di una onorabilità, di un rispetto di se stessi, dell'intenzione di poter guardare negli occhi i propri figli (e i propri concittadini) senza vergognarsi. Ma evidentemente perfino figure come Bergamo o Berdini si rivedono in questo nuovo stile. Alla prossima chiederanno in prestito i maschere di maiale agli amici di Renata Polverini!?

Sono stati fortunati, assessori e consiglieri, possono ancora una volta nascondersi dietro il gruppo e non pigliarsi le proprie personali responsabilità per questo nuovo affronto: il mediocre collegamento internet dei Casali di Santa Brigida ha consentito alla sindaca di effettuare una diretta con una qualità bassissima del filmato, e così nessuno si distingue tra la folla. Solo lei, la regista. 

E tra i cori "Virginia Virginia" la sindaca riprende la parola e omaggia ancora una volta il povero, il miserabile ricettario lessicale delle frasi fatte televisive degli anni Novanta: "questa non era organizzata". Della serie: tutte le altre sì.

Poi pensi d'aver toccato il fondo per l'ennesima volta, ma anche qui resti deluso. La parte finale del video dà qualche ragione a chi ipotizza che le nuove tecniche di team building siano in realtà cambiate negli anni e si avvalgano oggi delle irrinunciabili e da secoli ben note doti dell'alcol e delle droghe leggere. I paradisi artificiali del mental coaching. Un omaggio a Baudelaire. Perché solo questo puoi pensare guardando cosa è successo di seguito: la più importante rappresentante amministrativa del partito che nasce dalla rete non in grado di spingere il tasto 'fine' su un live Facebook. Amen.

Ma perché il video lo vediamo da questo filmato effettuato da un fotografo che prontamente ha deciso di "riprendere la ripresa"? Perché il livello è stato giudicato talmente basso e inaccettabile perfino dall'alto della spocchia e dal senso assoluto di infallibilità di chi amministra oggi la capitale. Persino loro hanno pensato che era troppo. E il video, pubblicato sulla pagina Facebook della sindaca, è stato prontamente eliminato non prima di essere stato bersagliato di decine di commenti durissimi da parte anche di militanti del Movimento 5 Stelle. 

Ma noi non vogliamo condannare necessariamente la Sindaca. Magari ha ragione lei. Magari è il tempo di ridere, di comportarsi come fossimo in una serena gita scolastica, di scherzare, di sbronzarsi, di ridere, di urlare. Noi non ne vediamo i motivi e anzi vediamo dovunque motivi di depressione e di declino, ma magari sbagliamo noi e ha ragione lei. Le chiediamo solo di farci sapere cosa caxxo c'è da ridere, così ridiamo pure noi che ne abbiamo un grandissimo bisogno. 
Ci sono tante scuse per ridere quando non è opportuno farlo: perché si è alzato il gomito o perché si è strafatti di psicofarmaci, oppure perché ci sono dei motivi reali e concreti di felicità e contentezza. Nel secondo caso vorremmo conoscerli per beneficiarne tutti. Ad ogni modo il grido finale della sindaca lo condividiamo e lo facciamo nostro: "aiudoooh".

Sorpresa. Multinazionale brutta&cattiva realizza stupendo parco pubblico a Termini

15 ottobre 2016






Sicuramente non riusciremo a convincerli, ma noi continuiamo a provarci. Perché quello che affermiamo è totalmente avverso e contrario alla mentalità media romana (non solo dei Cinque Stelle, loro semplicemente sono degli ultra conservatori che puntano a fare come si è sempre fatto, ma di tutti, da decenni!). Odio verso i privati, diffidenza verso le grandi aziende, invidia verso chi guadagna, fa i soldi, ha interessi economici. Rivalsa verso chi ce l'ha fatta o potrebbe farcela. Tutte metastasi nella mentalità della città che uccidono lo sviluppo e il futuro di Roma. Poi ogni tanto capita di individuare piccole eccezioni e allora a noi il compito di raccontarle.
A Piazza dei Cinquecento c'era il vecchio gigantesco Palazzo delle Poste e delle Ferrovie, un bastimento di uffici  in stupendo stile liberty ma di fatto abbandonato, marcio, pericoloso e cadente. Proprio come piacciono a noi a Roma i palazzi storici, in modo che possa essere poi facile occuparli dai soliti prepotenti. Qui la storia, con sommo scuorno di movimenti e politici benpensanti e terzomondisti, è andata diversamente. 






Invece della solita occupazione abusiva da parte della camorra dei Movimenti e del racket dei Diritti all'Abitare, qui sono arrivati investimenti veri. Una odiata, odiosa e temuta "multinazionale" (i terribili poteri forti, da ostacolare, mica Cerroni, Tredicine e Caltagirone, quelli li puoi continuare a favorire, l'importante è tenere alla larga i grandi capitali stranieri), la spagnola NH HOTELES, ha messo moneta sonante sul piatto, ha assunto un fottìo di persone, ha restaurato tutti gli 11mila mq dell'edificio e ha generato una offerta turistica finalmente all'altezza in una piazza che potrebbe essere straordinariamente attrattiva e che invece rappresenta uno dei mille fallimenti urbanistici della città. Ma c'è di più.



Al di là della bellezza del palazzo, ormai inaugurato da sei mesi, quello che colpisce è la qualità degli spazi comuni e, diciamo, addirittura spazi "pubblici". Le bellissime emergenze delle Mura Serviane sono tornate a splendere, tutto intorno un giardino curatissimo di alberi, siepi, erba. I topi sono tenuti alla larga da un accurato sistema di scatole ratticide: l'ingresso è aperto a tutti ci spiegano dall'albergo, certo non si tratta a tutti gli effetti di uno spazio pubblico, ma è un piacere anche per loro poter vedere gente che passa a farsi una passeggiata prima di prendere il treno senza per una volta dover aver a che fare con accattoni, millantatori, ruffiani, tappeti di immondizia, bancarelle e abusivi di ogni risma. Non abbiamo foto, ma a quanto pare l'illuminazione pubblica merita il viaggio.

Come è chiaro a chiunque visiti e circumnavighi l'intera Piazza dei Cinquecento, ogni lato dello slargo rappresenta uno schifo assoluto, l'unico luogo a salvarsi, guarda un po', è gestito e sovrainteso da un privato. Il lato della Stazione lasciamo perdere, con la vergogna del parcheggio taxi e tutto il resto; la parte centrale della piazza vergognosa: un capolinea di periferia (ma periferia italiana, perché all'estero gli hub trasportistici di periferia glieli disegna Zaha Hadid); il lato dei portici, verso il tram e Via Cavour, da vomito; il lato delle Terme di Diocleziano (pensate a collegare in maniera seria le Terme e la Stazione, che meraviglia) pieno di bancarelle che vendono valigie che manco fuori dalla stazione di Mogadiscio nel 1982; a sinistra il lato verso il Museo di Palazzo Massimo meglio tacere, con decine di auto in divieto e i marciapiedi inesistenti. L'unico luogo civile è questo piccolo parco archeologico, fatto da privati. Dovunque invece ha messo mano il Comune, fallimento totale.

Pensate a cosa si potrebbe fare se il Comune si orientasse col suo gigantesco patrimonio (che vale miliardi e miliardi) a collaborare con i privati. Io ti do l'edificio, ti consento di farci quello che ritieni opportuno, tu in cambio mi paghi l'affitto, mi assumi persone, mi generi indotto e in più mi tieni manutenute aree pubbliche che io non riesco assolutamente a manutenere da solo. Funziona così in tutto il mondo, a Roma non si può e non si deve perché "poi qualcuno ha interesse economico e fa i soldi". Questa la mentalità, e badate non solo del Movimento 5 Stelle, anzi. 

Peccato che sia proprio l'interesse economico (quello sano e entro le norme) che permette alle città di svilupparsi, di offrire opportunità, di permettere ai propri cittadini di vivere con dignità, di consentire agli ultimi e alle persone più in difficoltà di trovare la propria dimensione lavorativa, la propria indipendenza e la propria autonomia, il proprio futuro. Ma la cattiva politica non vuole avere a che fare con persone autonome, libere e dotate di una prospettiva verso il futuro. Perché poi queste persone finirebbero per manifestare una richiesta di buona politica. E sarebbe un vero guaio.

PS. Foto nostre, fatte di passaggio e per puro caso ieri a metà pomeriggio con un banale cellulare Apple: non si tratta di rendering... Il Gruppo NH Italia non ci ha "pakato" come molti penseranno, ma vista la enorme pubblicità che questo post gli renderà non sarebbe sgradita una cospicua donazione, il tasto è qui a destra!

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