La terribile cazzata del Sanpietrino-ideologico

10 agosto 2011

Il sampietrino-ideologico è l'ennesima immondizia intellettuale del sindaco. Lo ha voluto a tutti i costi a Via Nazionale, ove andava l'asfalto, e Via Nazionale oggi, dopo enormi spese, enormi disagi e tanto tempo perso è piena di buche, di vibrazioni, di madonne e incazzature per tutti: chi va in auto, chi va in moto, chi utilizza i mezzi pubblici. Ora lo ha voluto a Corso Rinascimento e succederà lo stesso: i mezzi pesanti (qui passano centinaia di bus all'ora) percuoteranno la copertura, si creeranno dei pertugi per l'acqua che penetrerà, laverà via la sabbia, genererà un vuoto sotto allo strato di sanpietrini sigillati che, giocoforza collasseranno creando i famosi, atroci, avvallamenti. Perché il sampietrino va benissimo, ma solo in aree pedonali, semipedonali e comunque MAI in strade dove devono passare mezzi pesanti.

8 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

OGNI TANTO QUALCHE BELLA NOTIZIA, INUTILE DIRE L'AVEVAMO DETTO...

http://tv.repubblica.it/edizione/roma/lite-tra-gladiatori-venti-fermati-ai-fori/74083?video

Anonimo ha detto...

Io credo che le citta' debbano conservare alcune loro caratteristiche altrimenti si rischia una omologazione planetaria che annullerebbe le differenze che attualmente ancora esistono, certamente bisogna tenere anche conto della modernita' ma questo non deve significare totale annullamento e totale appiattimento su cio' che fanno le altre citta' europee, gli automobilisti hanno i loro diritti ma anche gli esseri umani non automobilisti hanno diritto alla bellezza ed alla diversita', il sampietrino e' unico ed e' giusto che rimanga, ovviamente non sempre e dovunque ed in questo sono d'accordo col post.

Andrea Rossi

Patrizio ha detto...

Sono anni che sostendo che il sanpietrino andrebbe abolito su tutte le strade di grande scorrimento. Lo hanno tolto persino davanti al Colosseo, ma perchè deve restare in via Nazionale o corso Rinascimento? Ma lo vogliamo capire o no che questa è una città che necessita di un minimo di modernità e sviluppo per andare avanti? Corso Rinascimento chiuso per 2 mesi, via Nazionale ristretta per 6 mesi significa disagi immensi sia per chi utilizza il TPL sia per gli altri utenti della strada. Ieri hanno chiuso anche via del Teatro Marcello, chissà per quanto...
Vogliamo parlare dei costi? milioni di euro per una sistemazione che dura quanto? 3-4 anni se va bene? Per non parlare dei danni alle auto e ai bus quando ormai la strada ha l'aspetto di un tratturo di montagna (e chi percorre piazza Venezia e Teatro Marcello tutti i giorni lo sa) gli incidenti ai danni degli scooter quando piove...

Lasciate o ripristinate il sanpietrino nelle aree pedonali, per carità toglietelo dalla circolazione stradale!!!

Anonimo ha detto...

non serve che un sindaco vada in giro a farsi vedere quando la città fa schifo ovunque...

Anonimo ha detto...

Sicuramente i sampietrini sono fatti più per i marciapiedi, danno un fascino caratteristico alla città. Per le strade di grande scorrimento, meglio l'asfalto. Nella Zona Pedonale può essere un'ulteriore dissuasione per le auto che trasgrediscono: danno delle spiacevoli vibrazioni al conducente (come se guidasse su una strada sterrata) che scoraggiano i furbastri a usare questa o quella strada come "scorciatoia". Li si usi insieme a paletti, fioriere, cordoli e altre barriere.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Niente male l'idea delle vibrazioni.

Patrizio ha detto...

Guidiamo tutti i giorni in strade che non hanno nulla da invidiare alle mulattiere, non penso che qualcuno non passi per il centro a causa di fastidiose vibrazioni.

Anonimo ha detto...

Io al contrario di Patrizio non sono un estimatore della "modernita'", fosse per me dal centro storico di Roma non toglierei i sampietrini ma le automobili, la modernita' insieme a tante cose positive ha portato anche tante cose negative come appunto il traffico automobilistio, l'inquinamento e le orribili opere d'arte moderne tipo appunto la chiesa di Foligno del compagno Fuksas o l'oscena statua di Giovanni Paolo II.

Se poi il principio e' spianare la strada alla "modernita'" allora buttiamo giu' il Colosseo, San Pietro e Castel Sant'Angelo e teniamoci gli ecomostri di Fuksas, le squallide palazzine di Toti e Caltagirone e le sculture di Rainaldi.

Sara' per questa "modernita'" che sto diventando sempre piu' un estimatore della conservazione.

E' paradossale poi che si tenti di combattere contro il caratteristico sampietrino romano quando le nostre periferie sono state ulteriormente imbruttite di squallidi capannoni chiamati centri commerciali, autentici ecomostri da abbattere con la dinamite ma che invece suscitano l'entusiasmo di orde di giovani malati di shopping compulsivo.

Molti non se ne rendono conto ma a furia di inseguire la "modernita'", Roma ha svenduto e rinnegato una parte di se stessa e non necessariamente la sua parte peggiore, fosse per me non vieterei il sampietrino ma i mobilifici stile Ikea che oltre a vendere mobili di dubbio gusto hanno fatto tabula rasa della fantasia artigianale e commerciale precedente, in quest'ottica "globalizzatrice" ed omologante io credo che oggi la vera rivoluzione sia riscoprire la propria identita' per resistere al tentativo di omologazione planetaria in atto.

Questo e' ovviamente il mio parere.

Andrea Rossi

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