Le stazioni della Lido sono terra di nessuno. E chi dovrebbe far rispettare le regole, le viola per primo

26 agosto 2012



Nella stazione di Roma Porta San Paolo (Piramide) che collega la capitale con il Lido di Ostia, ci sono decine di cartelli che vietano di fumare.

Questi, sono ben visibili in ogni banchina a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. Naturalmente, lo stesso divieto è presente anche all'interno delle stazioni della metro. 

In entrambi i casi, "non valgono nulla". Chiunque è libero di fumare e visto che anche il personale di stazione e la vigilanza fanno altrettanto, è palese come nessuna multa venga fatta. 

L'altro giorno mentre ero in attesa della partenza (al mare ci vado in treno e mai in auto) ho letto attentamente il divieto:

"I trasgressori al divieto sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da € 27,50 ad € 275,00. La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia connessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino ai 12 anni."

Sempre sul divieto, c'è scritto che la vigilanza dell'osservanza del divieto è di responsabilità del capostazione.

Oltre a quest'ultimo, il rispetto del divieto spetta anche a: Ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria, Polizia Amministrativa, Guardie Giurate adibite allo specifico servizio, personale ispettivo Atac che come sapete spesso fumano anche loro in stazione.

A questo punto, ho voluto fare una sorta di calcolo "fortemente in difetto". 

Allora, diciamo che ogni giorno 100 fumatori non vengono sanzionati (lo so il numero è decisamente più alto). Diciamo anche che questi 100 trasgressori fumano in assenza di donne in stato di gravidanza e bambini sotto ai 12 anni.

In questi caso, come riporta il divieto,la sanzione per ciascuno sarebbe di € 27,50. Ed ecco il calcolo (vi ricordo, fortemente in difetto):


€ 27,50 x 100 = € 2.750 (giornaliero)
€ 2.750 x 7 = € 19.250 (settimanale)
€ 19.250 x 4 = € 77.000 (mensile)

E così, "ad occhio" possiamo dire che l'Atac e il Comune di Roma, soltanto nella stazione di Roma Porta San Paolo (Piramide) evitano di incassare circa € 77.000 al mese.

Non oso immaginare cosa ne verrebbe fuori con un calcolo basato sui reali trasgressori di tutte le stazione (metro e Lido). Numeri ancora in crescita considerando la presenza di donne in stato di gravidanza e bambini sotto ai 12 anni.


Alessandro Cosimetti

4 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Si sa, la situazione è sempre più caduta nell'anarchia a Roma, in questi ultimi 4 anni... Nessuna regola e viva la città del

"FAMO COME CAZXO CE PARE".

Uno schifo, un arrangiarsi, un mancato rispetto delle regole, l'assenza totale di qualsiasi controllo e mancanza assoluta di chi dovrebbe far rispettare le regole. Ecco la Roma attuale e degli anni passati.

Soheil Hampai ha detto...

2750 euro il primo giorno, e forse il secondo, poi tutti si adeguerebbero. e sarebbe bellissimo, normale ma bellissimo

Anonimo ha detto...

io ci ho combattuto ogni giorno con il capostazione di Piramide per far rispettare quei divieti.

Dicono che non valgono nulla perchè comunque è aperto - e sti cavoli? -, l'atac dovrebbe togliere quei cartelli ma non lo fanno.

teoricamente il capostazione mi ha detto che dove c'è la hall (quindi coperto per 2 lati, dove ci stanno le panchine in legno per interderci) è vietato ma comunque non lo fanno rispettare neanche li.

Anonimo ha detto...

Se il divieto esiste é giusto che i cartelli ci siano e che sui facciano rispettare, altrimenti leviamo questa pagliacciata dei divieti fantasma che fanno solo arrabbiare chi come me deve subire ogni giorno il fumo passivo.e poi é assurdo che in un luogo pubblico sia lecito fumare, se io aspetto il treno sulla banchina (e dove sennò,) non vedo perchè quello accanto a me deve farmi respirare il suo fumo...

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