Non siamo in India...

10 febbraio 2010

Alle volte Roma non fa schifo...

9 febbraio 2010

Evviva il presidente del X Municipio Sandro Medici.

Ciclabili leggere. Le piste ciclabili che costano zero e proprio per questo a Roma non si fanno

8 febbraio 2010
La ciclabile si ricava tra palazzi e sosta non comportando alcuna spesa, semplicemente si dipinge la segnaletica in maniera diversa
In questo modo la carreggiata si riduce e la doppia fila diventa impossibile. Due vantaggi in uno: piste ciclabili e circolazione non massacrata dalla prepotenza di chi si ferma in divieto, autentico cancro a Roma
Più la strada è larga più si può allargare l'intercapedine ciclabile, sempre a costo zero! E con l'obbiettivo non trascurabile di ridurre le dimensioni della carreggiata per eliminare la possibilità di sosta in doppia fila


Realizzabili anche ciclabili a doppio senso

Non più a costo zero ma con un piccolo investimento le ciclabili leggere possono essere protette con dei semplici cordoli in plastica
Questa è Verona. Ciclabile leggera associata a sosta a spina: si creano corsie ciclabili incoraggiando la mobilità in bicicletta e si riduce la carreggiata rendendo fisicamente impossibile la doppia fila
Dice: "le piste ciclabili non si possono fare perché costano un tot al chilometro e quel tot non ce l'ha nessuno in questo momento". E tutti abboccano, associazioni di ciclisti comprese. Peccato che sia l'ennesima falsità. Guardate come si fanno le piste ciclabili a Bologna o Verona (ma in tutto il mondo è così, si pensi a Parigi): nelle strade che, per dimensioni, lo consentono (e sono moltissime strade), si sposta verso il centro della carreggiata la sosta di circa un metro / un metro e mezzo e si lascia, tra marciapiede e sosta, una intercapedine ciclabile. Si forma così, semplicemente dipingendo alcune righe a terra, una pista che è sicura e protetta perché utilizza a questo fine le auto parcheggiate (le auto si trasformano da problema in elemento di protezione che separa i flussi ciclabili dai flussi automobilistici). Che dà ordine alla strada perché riducendone le dimensioni impedisce, fisicamente, la doppia fila. Che non costa nulla e che quindi non può avere stop strumentali da parte dell'amministrazione, non può generare appalti, corruzione, sprechi (forse per questo non si fanno...).
Un'obiezione potrebbe essere: con della semplice segnaletica le auto a Roma si metterebbero comunque di traverso, sulla ciclabile. Probabile (e gestibile), ma quello che conta è il layout della strada, il suo disegno: con questa suddivisione, una volta accettato il principio, si può anche decidere che la semplice segnaletica è troppo poco e aiutarsi con un piccolo cordolo in plastica come si nota in alcune foto di bologna, il concetto non cambia e gli investimenti rimangono prossimi allo zero. Un lieve cordolo, magari in travertino o in plastica (per risparmiare ulteriormente), così da impedire totalmente l'eventuale invasione. Si tratta di operazioni a costo irrisorio: irrosorio!
Ciclabili leggere un po' più impegnative a Parigi. Ma si tratta pur sempre soltanto di un cordolo in granito. L'investimento è minimo


Questa strada senza la corsia ciclabile leggera sarebbe stata appetibilissima, per dimensioni, alla doppia fila (presente, sebbene in maniera assai marginale, anche a Parigi). E invece con la ciclabile leggera le dimensioni rimanenti della carreggiata a senso unico rendono fisicamente impossibile sostare in divieto. Non servono vigili, non servono telecamere, non servono multe: semplicemente non si può fisicamente. E in cambio hai anche una ciclabile eccellente, sicura, comoda. Una ciclabile vera, dentro la città, non una ciclabile "alla romana" da usare tutt'al più la domenica

Un cordolo più largo riduce il rischio di sportellate

Con un lavoro di una settimana si potrebbero avere in città qualche centinaio di chilometri di piste ciclabili. Senza esagerare. Ma poi piste ciclabili vere, che servono alla gente per andare a lavoro, a fare la spesa, all'università. Non ridicole strisce di cemento lungo le banchine di un fiume o in mezzo ai canneti dell'Aniene o per collegare Roma a Fiumicino o Ostia (assurdità utili semmai in qualche domenica di bel tempo, non per risolvere la mobilità urbana e impattare sugli spostamenti reali). 


Sono migliaia le strade della città dove questo intervento potrebbe essere compiuto immediatamente, senza lavori, senza appalti, senza passaggi in Consiglio Comunale o Municipale. E c'è di più: migliaia di strade della città potrebbero risolvere il loro problema di dimensionamento che è il problema da quale nasce la sosta selvaggia in doppia fila, autentico cancro di Roma. Questa soluzione restringe la carreggiata (quando la strada è a senso unico) fino a 3,5 metri e dunque impedisce fisicamente la doppia fila per mancanza di spazio come si vede bene dalle foto sopra. Insomma a costo zero si riqualifica la strada, la si rende più sicura riducendo la congestione e l'incidentalità (e dunque generando milioni di euro di risparmi sul sistema sanitario regionale) e si ricava un percorso ciclabile il quale di fatto va ad occupare lo spazio che è oggi regalato ai prepotenti della doppia fila.


Quale Municipio si fa avanti per iniziare a trasformare in meglio il proprio territorio? Forse nessuno perché operazioni come queste non interessano visto che non ci si può mangiare sopra essendo praticamente a costo zero? Forse nessuno perché c'è gente che a Roma ha paura a fare azioni che combattano il malcostume micidiale e atroce della doppia fila (e questo 'scherzo' delle piste ciclabili che costano zero potrebbe davvero ridurre la doppia fila massicciamente trasformandola in un ricordo)?

Chi è costui? Un coglione!

7 febbraio 2010
Prima è apparso, illegalmente, su tutti i muri (guardate un po qua). Poi ha deciso di spargere i suoi volantini nelle stazioni della metropolitana (qui San Giovanni). Lui si chiama Marcuccio e il claim della sua campagna elettorale -per l'Italia dei Valori, of course- è "chi è costui?". Noi una risposta ce l'abbiamo in effetti...

Piazza Sant'Apollinare, appena restaurata

6 febbraio 2010

La mercedes di fronte a pizzerie di proprietà assai dubbia staziona spesso una auto con targa tedesca (le stesse targhe che si trovano a China Town, è una targa "STA", che città è? ma che strano...). Questa volta invece la mercedes-suv, la targa manco ce l'aveva...

Casilina, laddove i cartelloni tolgono posti auto

5 febbraio 2010

E pure posti auto a pagamento con tanto di strisce blu. Corte dei Conti dove sei?

Pure a Corso Vittorio...

4 febbraio 2010

Il distretto della moda

3 febbraio 2010

Ovvero, bancarelle a perdita d'occhio. Ma davvero a perdita d'occhio. Questa è Via della Vite, pensate un po' voi...

La pedonalizzazione di Piazza del Gesù

2 febbraio 2010

Inquietante passeggiata a Boccea

1 febbraio 2010

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