La sciagura di avere un assessore chiamato Luca Montuori

10 marzo 2019
Luca Montuori si sta impegnando davvero "pancia a terra" - giusto per trovare una locuzione cara alla imbarazzante narrativa pentecatta - per entrare nella storia della città come assessore all'urbanistica che ha condannato Roma a morte senza possibilità di recupero e redenzione.

Non contento di aver sottoscritto l'accordo criminale su Tor di Valle mettendo il somaro dove il padrone chiedeva (Montuori è un esperto e un tecnico vero, sa perfettamente la vergogna che c'è dietro a quella revisione progettuale ma antepone la fedeltà di partito al bene comune), non pago di aver stravolto l'accordo sul Metropolitan come vi abbiamo recentemente raccontato, non sazio del dramma di mancati investimenti che vive la città su ogni fronte e dei progetti bloccati per anni solo in virtù dell'inefficienza e della incapacità di visione, ma anche dell'ideologia pericolosa e malata dei pentastellati, oggi sul Corriere Montuori si è prodotto in una intervista che ha dell'incredibile e che certifica tutta la sua pochezza, tutta la sua miseria politica e amministrativa e tutta la sua imbarazzante mancanza di visione che sta, come dicevamo, condannando a morte la città.

Il tema è il degrado ormai ingestibile e allucinante subito fuori la nostra Stazione Centrale, peraltro il primo nodo trasportistico italiano. Quello che avviene a ogni ora del giorno e della notte fuori da Termini è difficilissimo da raccontare: va vissuto, visto e annusato. Tuttavia, meritevolmente, negli ultimi giorno il Corriere della Sera ci ha decisamente provato insistendo su vari aspetti e sentendo vari protagonisti. Ieri è stata la volta della prefetta Basilone la quale ha puntato il dito sul Comune: "se ne frega, ho provato a fare delle riunioni ma ci ho dovuto rinunciare perché non fanno nulla". Oggi il Comune, dopo un attacco così pesante, ha dovuto rispondere e lo ha fatto con il nostro geniale Montuori che anche lombrosianamente parlando è indubitabilmente il ritratto della vivacità intellettuale, della visione, dell'apertura europea e occidentale e della lucidità fatta assessore.

La cosa assurda (ma per il mondo casaleggino assolutamente normale) è che per smentire quanto affermato dalla prefetta, Montuori ha in realtà confermato tutto e ci ha messo pure il carico da undici. Nella lunga intervista non solo riesce a non dire nulla, a non indicare un progetto, a dimostrare di non avere la più vaga idea di cosa sta parlando, ma conferma la totale immobilità del Comune. Dopo anni di amministrazione e dopo mesi e mesi di profumatissimo stipendio da assessore pagato da tutti noi, Montuori non ha lo straccio di un piano e neppure di una visione per uno dei problemi urbanistici più cruciali della città. Il nulla condito di niente. 

Passaggi assurdi non mancano tra le risposte, ma ci vogliamo concentrare su due. Il primo in cui dice che per la conformazione della strada "non ci sono negozi" via Marsala bassa sarebbe difficile da rivitalizzare. Una affermazione di una gravità ferale. Rivitalizzare le zone che vita non hanno è proprio il compito di una urbanistica contemporanea e sana. Guarda caso è quanto sanno facendo a Milano lavorando sui lati della Stazione Centrale (col Mercato Centrale da una parte e poi Magazzini Raccordati dall'altra, con conseguenti sistemazioni urbanistiche di viabilità e marciapiedi) visto che ogni sacrosanta stazione di testa ha questo problema e però da nessuna parte viene vissuto come ineluttabile come fa Montuori. 

Sulla viabilità poi Montuori tocca e supera le vette del ridicolo: bisogna aumentare la pedonalità, bisogna cambiare la viabilità su Via Giolitti, bisogna modificare i percorsi dei taxi. Tutto giusto probabilmente. Ma tutto non realizzato e neppure progettato. Se "bisogna" fare queste cose perché chi fa l'assessore da esattamente 2 anni non ha fatto NULLA e, cosa ancor più grave, non ha progettato nulla?

La risposta a questa domanda da parte di Montuori è inaudita: aspettiamo che apra il grande parcheggio sopra la stazione e vediamo che impatto avrà. Dunque la proposta di Montuori è aspettare il 2020 che apra il parcheggio, riversare migliaia di nuovi posti auto sul territorio senza togliere i posti auto regolari e abusivi che ci sono ora dunque richiamando nuovo traffico sull'area, dopodiché analizzare, diciamo nel 2021 i dati e, forse, nel 2022 mettersi a progettare i correttivi e iniziare a realizzarli nel 2022\2023 con chiusura dei cantieri al 2024. E tutto questo per rifare quattro marciapiedi, pedonalizzare due stradine e togliere un po' di sosta a raso. Leggete con attenzione l'intervista a Montuori: fa cascare le braccia. "La convenzione tra Comune e Ferrovie ha cento anni, forse è il caso di aggiornarla". Ma tu in 24 mesi cosa diavolo hai fatto mentre l'area della Stazione diventava giorno dopo giorno peggio di quello che era negli anni Novanta? (Ma non perdetevi neppure l'intervista di una settimanetta fa a RomaToday dove il nostro eroe si gasava per copiare Parigi - con 5 anni di ritardo, ovvio, visto che Reinventer Paris è del 2014 - addirittura clonando il nome, ma mettendoci dentro un "TIAMO" molto pateticamente grillino. Ancora il nulla del nulla del nulla)

In realtà fuori dal fatato mondo fasciogrillino si procede esattamente al contrario. Se hai una enorme infrastruttura (il parcheggio-piastra sopra Termini lo è) che sta atterrando sul tuo territorio i calcoli sul suo impatto li fai PRIMA che apra, adegui la viabilità PRIMA, riqualifichi l'arredo urbano circostante PRIMA (magari senti i costruttori se ti danno una mano, visto che è tutto loro interesse che non ci sia sosta abusiva e che le persone si servano del nuovo parking) perché esistono oggi le possibilità di capire IN ANTICIPO cosa succederà, non bisogna aspettare gli "impatti". Insomma anticipi gli eventi, non è che li subisci e li governi a valle. Si fa così: si fa al contrario di quanto dice Montuori. Leggete cosa scrivevamo nel 2016, durante i primi mesi della Giunta Raggi.

Ovviamente tra le risposte dell'assessore nessun cenno allo scandalo delle bancarelle che sono una delle cause del disastro della zona (Via Gioberti e strade perpendicolari sono una vergogna proprio a causa di quel cancro, ma è impossibile sentire una voce in questo senso dalla giunta più collusa che vi sia mai stata con gli ambulanti: gli fanno un baffo anche le inchieste) e nessun cenno neppure al fatto che il degrado su Via Giolitti (quel dente cariato di losche discoteche e fetenti negozi di scarpe oltre che un raccapricciante Mc Donalds' che però è paradossalmente la cosa migliore che c'è) si svolga tutto dentro a strutture di proprietà comunale che il Comune tiene bloccate quando invece ci sarebbero grandi progetti di sviluppo (un palazzo di vetro e acciaio di Massimiliano Fuksas) che potrebbero cambiare faccia all'area.


Forse dovreste iniziare a rendervi conto quanto danno vi stanno facendo questi nefasti e tossici personaggi e soprattutto quanto ne stanno facendo ai vostri figli. Ma chiedere lungimiranza a chi vive a Roma ormai è chiedere troppo. 

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