Cosa ho imparando facendo le vacanze di quest'anno a Cracovia

25 agosto 2025





Questa volta le vacanze estive con famiglia e amici mi hanno portato a Cracovia. Dopo aver visitato Varsavia lo scorso anno ed essendo rimasti tutti a bocca aperta per come sono tenute lì le città, abbiamo deciso di tornare in Polonia e visitare una seconda città. Perché, si sa, se il turista è soddisfatto e non lo freghi, torna due, tre e più volte e si affeziona ai posti. 

 

Tornato a Roma, è tempo di raccogliere foto, impressioni, commenti degli altri viaggiatori e fare un confronto con la quotidianità in cui viviamo. Non voglio però parlare delle solite cose, arcinote, che ormai trovi da 20 anni in TUTTE le metropoli europee tranne che in Italia e a Roma in particolare: inutile stupirsi ancora una volta del verde curatissimo, dei giardini fioriti (quante sono le piazze a Roma abbellite da aiuole in fiore? ma è così complicato riempire di aiuole fiorite l'area attorno al Colosseo o in una delle nuove piazze riqualificate per il Giubileo), dei larghi marciapiedi fatti in pietra come Cristo comanda, delle ciclabili disseminate ovunque, della pulizia impeccabile di tutto ciò che è pubblico, della polizia municipale che ti taglia le mani se ti vede bere alcol al di fuori dei locali, figuriamoci se lo fai in un parco, della raccolta porta a porta con i secchioni quasi introvabili. 

 

No, vorrei concentrarmi sulla “facilità di utilizzo di una città”. A Cracovia, così come a Varsavia e praticamente in tutte le città del centro e nord Europa, tutto, ma proprio tutto, è in qualche modo digitalizzato, informatizzato, reso concorrenziale, trasparente, e soprattutto di facilissimo utilizzo per cittadini e turisti. Solo per fare qualche esempio, c’è una quantità così alta di auto pubbliche gestite tramite piattaforme/APP -tra Taxi, Bolt, Uber e società locali- che non abbiamo mai aspettato più di 3-4 minuti per una corsa. Alta concorrenza, trasparenza dei prezzi (sai prima l’importo e puoi decidere se dare o meno la mancia), cortesia dei driver, in quanto puoi lasciare le recensioni. In questo modo le tariffe per gli utenti crollano (abbiamo pagato circa 20 Eur da/verso l’aeroporto e non 45-50 come a Roma), ma proprio per questo lì tutti usano questi servizi e alla fine fornitori e clienti sono felici. Per di più, e non è un dettaglio, sono servizi operati in larga maggioranza da extra comunitari che, pienamente in regola, si creano così un futuro dignitoso in queste città facendo i driver. Lavori seri e non ripieghi dei tanti poveracci costretti a lavare i vetri agli incroci o a metter benzina ai distributori sotto il sole o la pioggia. 

 

Sempre sul fronte della facilità di utilizzo, non esiste mezzo pubblico (la rete dei tram è letteralmente da invidia, con possibilità di fare i biglietti a bordo tramite totem installati a bordo e sempre funzionanti), toilette, esercizio commerciale, dove tu non possa pagare agevolmente con la carta elettronica, senza lamentele, senza compromessi. A dire il vero, nessuno del gruppo ha mai avuto necessità di cambiare gli Euro in Zloty (in Polonia non hanno ancora adottato l’Euro), visto che persino le famose e tipiche ciambelle di pane vendute sui marciapiedi dagli anziani le potevi tranquillamente pagare in modalità elettronica. Anche nei ristoranti, nessuno ha mai storto il naso quando, per semplicità, ciascuna famiglia del gruppo chiedeva pagare la propria quota indipendentemente: il pensiero va alle lamentele dei tanti ristoratori nostrani quando ancora smadonnano alla sola domanda di poter dividere il conto. 

 

Ogni viaggio ti fa riportare a casa preziosi ricordi e preziosissime lezioni. Una di queste è che se ad un turista gli semplifichi la vita, non tenti di fregarlo ad ogni angolo, gli fai bastare un “tap” per acquistare un qualsiasi bene o servizio in piena trasparenza, lo invogli a prendere mezzi di trasporto condivisi o a muoversi a piedi per vedere da vicino le realtà commerciali, gli fai vivere la vacanza in un ambiente piacevole, verde, pulito, vuol dire che con ogni probabilità quel turista parlerà bene del posto che ha visitato, altri suoi amici ci andranno per merito del passaparola e lui stesso molto probabilmente ci tornerà. Se invece gli fai vivere una settimana di stress e di sofferenza psico-fisica, lo avrai fregato una volta, ma né lui né chi leggerà le sue recensioni torneranno.

 

A Roma e in Italia in generale, si fa invece pochissimo sul fronte della semplificazione. Siamo indietro anni luce. Tanto, dicono in molti, c’abbiamo il Colosseo e Fontana di Trevi, la gente viene uguale. Ma quando si capirà che -se non ti adegui, non ti modernizzi e non lavori per rendere le città e i suoi servizi veramente piacevoli e vivibili- le crisi nel settore del turismo arrivano velocemente, come fulmini a ciel sereno da un anno all’altro, sarà troppo tardi per correggere la rotta.

 

Semplice.

ANDREA

5 commenti | dì la tua:

fracatz ha detto...

sempre a brontolà, a lamentasse, ma perché non facciamo i paragoni A NOI più vantaggiosi ?? Quanto quatambiano gli amministratori de Cracovia rispetto a quelli da nostra bella Roma ?? Se ben ricordo la Raggi se accuntentava der minimo e er bobbolo la sostituì co questi ultimi che se araddoppiorno subito lo stipennio pe' nun facce fà brutta figura. Semo li primi ar monno, semo e li cinghiali, le buche, la munnezza so' spariti

Anonimo ha detto...

Roma fa schifo per i romani come Fracatz, non perché la città non abbia bellezza o potenzialità, ma perché tanti dei suoi abitanti la trattano con disprezzo e inciviltà.
Un SIGNORE come Andrea ha voluto raccontare un’esperienza all’estero, in un Paese dove l’inciviltà non è la normalità e dove regole e rispetto sono parte della vita quotidiana.

Io stesso, pochi giorni fa a Passoscuro, ho visto un uomo raccogliere cicche, bicchieri e immondizia lasciati da oltre duecento persone intorno a lui: un gesto semplice ma che racchiude un’enorme differenza culturale.

Politicamente, questo non è solo un problema di educazione individuale. All’estero le regole ci sono, vengono fatte rispettare, e chi sporca paga. Qui, invece, la politica si limita a slogan e promesse, senza un serio investimento in educazione civica, controlli e sanzioni reali. Roma e l’Italia non hanno nulla di meno delle grandi capitali europee, ma finché mancheranno responsabilità, rispetto e politiche concrete, continueremo a dire che “Roma fa schifo”.
E la colpa non è delle strade o dei monumenti, ma di chi vive la città senza amarla e di chi la governa senza avere il coraggio di cambiarla.

Anonimo ha detto...

Ci dimentichiamo sempre alcune cose: il clima permette le aule fiorite a Roma non proponibile le come un quartiere di Roma tutto molto facile le disponibilità per abitante non paragonabili

fracatz ha detto...

Ragà, ci sono sempre i pro e i contro, prendiamo ad esempio quei coglioni che di notte vanno in giro ad imbrattare i muri e che nel resto del mondo non esiston più perchè passati de moda oppure dissuasi per le punizioni cui vanno incontro, possono benissimo trasferirsi qui, da nojos, che facciamo di tutto per mantenerci democratici e conviverci senza tagliar loro le mani come fanno gli incivili nelle altre nazioni

Fashionable Leather Coats and Jackets for Leather Lovers ha detto...

What a wonderful reflection on your trip to Krakow it sounds like such a refreshing experience compared to daily life back home! Travel memories like that wrap around you with comfort, much like a cozy shearling jacket on a chilly day.

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