Che anche al Giardino degli Aranci possano essere utili le ringhierine modello Piazza Venezia?

12 agosto 2012




Ogni volta che vado al Giardino degli Aranci non posso fare a meno di assistere a una cosa. Nonostante la presenza (ovunque) di cartelli (scritti anche in inglese), dove si vieta di calpestare il prato, quest'ultimo è violato da ogni genere di individuo: romani, turisti (anche stranieri), bambini con la palla, cani e padroni.
Eppure, come scritto precedentemente, i cartelli sono ben visibili. Il Giardino degli Aranci, oltre ad essere uno dei luoghi più visitati dai turisti che vengono a Roma (merito della bellissima terrazza) ospita il viale dedicato al grande attore Nino Manfredi.
Il guaio, oltre alla maleducazione di coloro che violano il regolamento, è la totale assenza di custodi e addetti all'ordine. Infatti il risultato è il seguente...
Alessandro Cosimetti

7 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Le ringhiere?
si per carcerare i maleducati e gli zozzoni stronzi e incivili.
Roma la facciamo noi con le nostre scelte, da uomini liberi e non da popolo al pascolo come vorrebbe qualcuno.
svegliatevi e mandiamo a casa Aledanno e Co. che sono dei ladroni come quelli che sanno e non parlano.
Romani, non fate il gioco di chi fa finta di voler cambiare, svegliatevi ed attenzione alle scelte. Roba vecchia e consunta deve andare a casa, che sia di dstra o di sinistra. ci vuole qualcuno che dia garanzie di onestà e coraggio nei cambiamenti, prendendo le distanze dal vecchio, sopratutto nell'autonomia dai partiti.

Anonimo ha detto...

a p. cavour non ci sono cartelli di divieto quindi non sarebbe vietato calpestare i prati infatti ci vanno tutti.e infatti in alcuni punti sono rovinati e l'erba è già secca.uno dovrebbe arrivarci da solo a capirlo anche senza cartelli.ma la gente se ne frega , qui le cose di tutti sono di nessuno. la gente ha bisogno di recinti, di cartelli, di fucili spianati, di controllori. senso di responsabilità zero. c'è un bel prato all'inglese nuovo di zecca? ma che ce frega calpestiamolo. è una mentalità di merda che fa capire quanto è stronza la gente .ci vorrebbero pene esemplari come per chi butta i mozziconi di sigaretta per terra, vedete quante cicche ci sono per le strade e vi renderete conto del livello di civiltà dei romani. una città di trogloditi

Anonimo ha detto...

anonimo delle 10:18, canditati sindaco e riscrivi le regole da far rispettare. sei in gamba puoi farcela. tutti ti darebbero il voto. l'importante è non prendere per il culo la gente, che è stata diseducata dalla politica, questa ti seguirà.

Anonimo ha detto...

Non confondiamo l'inciviltá con il godimento di un parco pubblico.
Una cosa é devastare il patrimonio pubblico, sporcare, lasciare dietro di sé rifiuti, una cosa é sedersi su un prato a godersi l'ombra in una giornata d'estate come le persone nella foto.
In tutto il mondo (soprattutto in luoghi lontani dal mare, cosa che noi dimentichiamo spesso) i cittadini utilizzano i parchi pubblici per prendere il sole, fare barbeque, giocare a pallone, e in generale per fare un pó di vita all'aperto.
Cosa me ne faccio di un parco pubblico se nnon posso neanche sedermi all'ombra di un albero a leggere un libro?
Quello che manca, ancora una volta, sono controlli che obblighino tutti a comportarsi in maniera civile (perché nel resto del mondo civilizzato, se sporchi vieni multato, e ti passa la voglia).

Per quanto riguarda il prato all'inglese, non diciamo siocchezza. Non é sedersi sul prato che fa seccare l'erba, ma la mancanza di manutenzione. Il pratino all'inglese é "all'inglese" perché le temperature mediamente basse e le piogge abbondanti tutto l'anno fanno da sole tutto il lavoro. A Roma, con 40 gradi d'estate e piogge scarse tutto l'anno, ai parchi serve manutenzione!

Alessandro Cosimetti ha detto...

@anonimo, con la mia email pongo la mia attenzione su un aspetto: ci sono delle regole e vanno rispettate. Ti faccio presente che ci sono degli alberi con delle arance proprio all'interno delle aree "proibite".

Anonimo ha detto...

ci sono pure ADAMO ed EVA all'interno delle aree?
forse mangiano il frutto proibito?
W - M.T.

Giò ha detto...

Condivido il commento delle 11.34 Lo stesso pensiero lo avevo avuto, pur non avendola vista ancora, per Piazza CAvur e i suoi giardinetti. Non c'è niente di male a mangiarsi un panino e bere una birra su un prato pubblico se non sporco e non mi porto la paletta e il secchiello per fare buche. Il discorso è sempre la MALA-EDUCAZIONE di tanti e la mancanza totale di 'segnali' di cura da parte dell'amministrazione. Non cartelli, ma un servizio visibile e riscontrabile anche solo come effetto comunicativo. Abito all'infernetto, vicino a me c'è un parco che si chiama Parchi della Colombo.Ben tenuto, con un piccolo centro commerciale in mezzo, un asilo e una palestra. Il parco piuttosto grande è tenuto benissimo. Tutti i giorni vedo qualcuno in divisa che ha un rastrello in mano o taglia l'erba o svuota i secchi. Insomma c'è un senso di presa in carico che aiuta anche il cittadino.

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