Sostiene Inches: stufi di essere la capitale interplanetaria del peggior commercio abusivo

19 agosto 2012




Mercato Moschea – Nessun provvedimento dopo la nota A.S.L. RM A Dipartimento Prevenzione Ristorazione “ il mercato non possiede caratteristiche idonee per commercio, preparazione somministrazione alimenti”

A seguito dei miei esposti, per le evidenti irregolarità e violazioni alle norme igienico-sanitarie, che avvengono nel mercato all’ingresso della moschea di Roma, la ASL RM A aveva effettuato sopralluogo congiunto con le forze dell’ordine, evidenziando il rischio per la incolumità di contaminazioni cui sono sottoposti i clienti del mercato, vista la tradizione di cucinare all’aperto, impiegando contemporaneamente bombole di gas da 10 Kg e bracieri con fiamma viva.
Il 1° Ottobre 2010 era avvenuto il controllo sanitario degli operatori,
La situazione accertata dal Dipartimento di Prevenzione Ristorazione Collettiva – Grande Distribuzione – Allerte Alimentari è di una gravità incredibile : “sulla base delle suddette evidenze, vista l’Ordinanza Ministero Salute 03/04/2002 - Requisiti igienico-sanitari per il commercio dei prodotti alimentari sulle aree pubbliche – si ritiene che l’area in questione non possieda, allo stato, le caratteristiche idonee allo svolgimento di un mercato, sia pure periodico, particolarmente con riferimento al commercio, alla preparazione ed alla somministrazione di alimenti deperibili; questi ultimi, pertanto, potrebbero essere commercializzati solo all’interno di automezzi aventi le caratteristiche dei negozi mobili di cui agli artt. 4 e 6 dell’Ordinanza Ministero sopraccitata. Si fa presente, infine, che, sulla base dei disposti dell’Ordinanza stessa l’area può essere al più con idonea per la vendita di alimenti non deperibili mediante banchi temporanei in numero tale da non far raggiungere, nel loro insieme, la qualifica di mercato secondo la legislazione regionale e la pianificazione comunale.
Anche oggi gli operatori che ho fotografato erano intenti, indisturbati, a cucinare in strada, tenendo esposto all’aperto cibi freschi, che immancabilmente subiscono le polveri alzate dal passaggio delle auto.
Per questo motivo ho indirizzato un esposto alle Autorità competenti, oltre che al gabinetto del Sindaco, il Segretario generale, il Direttore del II Municpio ed agli uffici della ASL che avevano redatto la inidoneità del mercato, chiedendo urgente riscontro.
Mi auguro che ognuno faccia la sua parte, per la sicurezza dei cittadini, per scongiurare rischi di epidemie ed intossicazioni alimentari; in caso contrario, dovrò necessariamente rapportare eventuali comportamenti omissivi all’Autorità Giudiziaria.
Massimo Inches
Roma, 17/08/2012

4 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Questa storia del commercio ASSOLUTAMENTE ABUSIVO E PRIVO DI CONTROLLI SANITARI del cibo è molto diffusa in città.
Nel quartiere TORPIGNATTARA, Municipio VI, dove la concentrazione di extracomunitari senza regole è altissima, sono presenti MOLTISSIMI micro-negozi dove cittadini del Bangladesh soprattutto preparano cibi che poi vendono nella loro comunità. Risultato: guadagno esentasse per loro, spazzatura lasciata nelle strade o scarti alimentari nei cassonetti per la differenziata (che ovviamente sono inutilizzabili) per noi. E i controlli dove sono? Come li vedo io, li dovrebbero anche vedere i vari poliziotti, vigili ecc che invece sono tutti presi a fare altro..... Ma insomma, Londra è una città immensa, ma lo schifo che si vede a Roma lì nemmeno nei loro incubi potrebbero immaginarlo. Sono appena tornato e già la rimpiango....

Anonimo ha detto...

L'Italia ha il maggior numero di poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili in relazione al numero di abitanti rispetto a tutti i restanti paesi dell'Euro eppure in giro in controlli sono inesistenti, possibile che stiano tutti all'Ikea a fare i servi alla Finocchiaro ?

Andrea Rossi

Anonimo ha detto...

INCHES=STARACE, dalla padella alla brace!!!

donata ha detto...

La " brace" la fa impunemente il commerciante abusivo che, in questa città ormai completamente fuori controllo, si sente autorizzato a degradare, sporcare, non pagare l'occupazione di suolo pubblico nella completa inosservanza delle norme sanitarie. Ormai il commercio "ambulante" è diventato una piaga cancrenosa.
E il II Municipio che cosa fa?

ShareThis