Camion - bar a Roma e a Londra. Trova le differenze

15 agosto 2012
Purtroppo anche qui son arrivati i camioncini bar... Proprio sotto il tower bridge.. Indovinate chi ci sono dentro? 2 Italiani!
Federico Meini

*Caro Federico, 
a Londra i camoin-bar sono una leggenda e ci sono sempre stati. Ma non è affatto quella la questione. Qui i camion bar sono spesso di altissima qualità, o gestiti da multinazionali (questo che fotografi è dell'Algida, dunque dell'Unilever), dunque pagano le tasse e hanno personale in regola. Molti di loro sono leggendari per il livello della loro cucina (a breve il Gambero Rosso uscirà con una grande inchiesta a riguardo) e soprattutto -cosa più importante in assoluto- non fanno capo a clan di famiglie più o meno criminali. Ti pare poca la differenza? Per quanto ci riguarda camion-bar belli, con cibo di alta qualità, con tasse e dipendenti in regola potrebbero stare non solo davanti al Colosseo, ma pure dentro!
-Roma fa schifo

12 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Federico invia questa segnalazione direttamente al consigliere Tredicine, forse sarai ascoltato di più!!!

Anonimo ha detto...

il potere parallelo funziona meglio dell'altro, vero M.T?

Anonimo ha detto...

La differenza principale è la QUANTITA' . A Roma sono ovunque, ce ne sono tantissimi, troppi, ma solo nella Roma di Tredicine & di chi non ce lo manda ...

Anonimo ha detto...

Bel modo di ragionare.

Quindi possiamo inondare Roma di cartelloni selvaggi, tavolini selvaggi, camion bar selvaggi.

L'importante è che ci paghino sopra le tasse.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Hai presente Parigi? Ecco, quella. Brutta eh?!?
Tantissimi tavolini, qualche camion bar, molti cartelloni. Ma tutto regolare, tutto curato, tutto bello e utile. E tutto fonte di grandi introiti x l'amministrazione, che investe l'incassato in eccellenti servizi x la collettività. Uh che brutto modo di ragionare questo eh!? Vuoi mettere i cartelloni della mafia e i camionbar della camorra. Fanno schifo, non pagano un cazzo, ma almeno c'abbiamo la soddisfazione di dire che sono illegali...

Anonimo ha detto...

Tonelli, se ce l'hai con me te lo dico subito: lascia perdere.

Se vuoi mettermi in mezzo agli scagnozzi di Tredicine hai sbagliato di grosso.

L'obiettivo di questo blog, a quanto io e molti altri hanno capito, è di ripulire roma da TUTTO: camion bar, cartelloni, tavolini, ecc ecc.

Tutto quello che si mette in mezzo ai monumenti, che devono essere liberi da TUTTO.

Cavolo, ci lamentiamo dei camion bar che ostruiscono la vista del colosseo, e poi accettiamo che davanti London Bridge mettano il camion bar (tanto è dell'Unilever)??
Ci lamentiamo dei cartelloni dappertutto e poi permettiamo che vengano costruiti solo quelli legali?

Ma davvero nelle altre città succede questo?

Ho tantissime foto di londra, parigi, vienna, monaco, tutti viaggi fatti negli ultimi due anni.

E l'unica cosa assimilabile al camion bar (assimilabile è un parolone) sono i meravigliosi mercatini di Natale, che finite le feste...spariscono.

I servizi per la collettività si pagano in altri modi, non riempiendo la città di pubblicità, legale o illegale essa sia.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Parli senza sapere. Camion bar non solo ci sono pure al Louvre, ma sono citati addirittura nel sito del museo più importante d'europa (http://www.louvre.fr/en/le-kiosque-paul-et-le-triporteur/paul-kiosk#tabs). A Londra ve ne sono ancora di più.

Assolutamente falso che questo blog voglia cancellare camion bar o cartelloni. Dove lo hai letto? Noi non seguiamo utopie irrealizzabili, noi facciamo proposte concrete. La nostra principale proposta concreta è rendere Roma una città paragonabile a Monaco, Parigi, Londra.

Segnatelo!

Anonimo ha detto...

scusami eh...ma se il camion bar impedisse la vista del colosseo, o fosse una volgare macchia in una foto con San Pietro sullo sfondo, che differenza c'e' se è legale o no?

Sarò estremista...ma ti posso assicurare che di camion bar non ne ho visti mai, soprattutto al Louvre, dove non vedi una macchina nel raggio di un kilometro.

Questo perchè...semplicemente, la lotta alla sosta selvaggia, (altra battaglia di civiltà di questo blog) funziona a meraviglia.

Ma soprattutto, con questo boom di esercizi nella ristorazione, a che serve il camion bar?

Massimiliano Tonelli ha detto...

Il fatto che tu non abbia visto camionbar a Parigi non significa che non vi siano. Anzi vi sono eccome. Se non li hai visti è perché sono ben inseriti, eleganti, puliti, seri, con colori adeguati, posizionati dove non danno noia e, anzi, danno un servizio.

Inoltre se non ti fidi di Romafaschifo, almeno potresti fidarti del sito ufficiale del Musee du Louvre, per non potare avanti discussioni oziose.

Questo è il camion bar gestito da Paul (la mejo catena di boulangerie francesi) DENTRO il Louvre.

http://1.bp.blogspot.com/_k4-BP9F_tpg/SudLDuDlAHI/AAAAAAAAIX4/-c7AhBjrs3A/s400/221020092792.jpg

C'ha pure i tavolini. Credo non ci sia molto da aggiungere.

Anonimo ha detto...

non hai risposto alla mia domanda.

Che bisogno c'e' di mettere i camion bar al centro di Roma (e di ogni città d'europa), con tutte ste gelaterie, pizzerie e ristoranti che spuntano come funghi?

Poi vabè, se mi dici: mettiamo i camion bar a corviale, a torrevecchia o a osteria del curato (perchè "deveno da lavorà")posso anche darti ragione.

Ma mi sa che il nostro concetto di decoro è leggermente diverso.

Ad maiora.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Non è una questione di "bisogno". Il libero commercio ha altre logiche che sono lontanissime dal concetto di "bisogno". Non siamo in una economia pianificata o comunista nella quale esistono solo le offerte commerciali di sussistenza, di cui si ha bisogno. Non funziona così e il decoro non c'entra nulla.

C'è libertà di intrapresa e se un imprenditore serio che paga le tasse e crea ricchezza, dà servizi e genera posti di lavoro vuole gestire delle offerte di ristorazione ambulante può e deve farlo. Ma deve stare nelle regole e soprattutto non essere un mafioso che assegna le licenze a prestanome bangladesh. Come accade a Londra, a Madrid, a Parigi. DOVUNQUE.

Anonimo ha detto...

e vabè, qui entriamo nel campo dell'ideologia, e su questo, personalmente, non mi trovi d'accordo.

per me uno stato ideale deve garantire il benessere e il lavoro ai cittadini.
e per benessere si intende anche il diritto a vivere in una città anzitutto PULITA.
libera da tantissime pataccate, siano esse in regola e con tasse pagate.

poi vabè, tu la metti sul piano del pagare le tasse per fornire servizi alla collettività.
ma tu sei tanto sicuro che i negozi fissi siano meno gestiti dalla mafia dei camion bar?
mai sentito parlare di riciclaggio?

e soprattutto, con i lauti stipendi di dirigenti e funzionari comunali, siamo proprio sicuri che i soldi siano davvero ben spesi?

per non parlare del lavoro nero, dei lavoratori sfruttati...tu scindi il capitalismo e la mafia.
senza dimenticare che il capitalismo È mafia.

e quando è legale, è perchè ne hanno fatte di porcherie i nostri politici, per legalizzare precariato e sfruttamento, ma questi sono altri discorsi...

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