Ecco perché è bloccato il bando di Piazza Navona. (Ed ecco perché Napoli è meglio di Roma sempre di più)

13 novembre 2015

E' possibile aprire un bando pubblico di gara pubblicato dal Comune di Napoli e vergognarsi di essere romani? Ma assolutamente sì, e ve lo dimostriamo facilmente. 
La cosa cade a fagiolo per parlare ancora una volta di Piazza Navona e della Fiera della Befana. Il bando-truffa pubblicato dal Primo Municipio lo abbiamo criticato più volte e forse anche grazie o a causa delle nostre critiche ad oggi, 13 novembre, tutto risulta bloccato. Il bando era scritto in maniera allucinante e sembrava cucito su misura per regalare per 10 anni una delle piazze più belle del mondo al solito racket degli ambulanti (gli stessi che, come nel frattempo ci ha spiegato Luca Odevaine a margine degli interrogatori di Mafia Capitale, utilizzavano poi questi introiti per finanziare tutta la politica romana). Proteste e analisi, partite su questo blog e poi approdate con eccellenti articoli sul Messaggero, hanno spinto il Comune ad intervenire e ad obbligare il Municipio a modificare il bando in corsa. Queste modifiche, sostanzialmente un disciplinare di qualità, hanno portato i risultati a due possibili esiti:

1. si ignora e si cerca di eludere il disciplinare e si assegna la piazza ai soliti noti
2. si considera strettamente il disciplinare e dunque si escludono molti dei soliti noti

Nel primo caso, il più probabile, la situazione che si verrebbe a generare sarebbe politicamente molto, ma molto imbarazzante. Il Commissario Tronca si potrebbe trovare, tra qualche ora o qualche giorno (sempre se non si continuerà a tenere tutto congelato), a mettere la propria firma su un provvedimento che per un decennio consegna una manifestazione così importante ai soliti gruppi di potere dell'ambulantato romano. Davvero inquietante per lui, davvero manna per chi vuole attaccarlo e per chi, tramite lui, vuole attaccare Matteo Renzi. "Ha cacciato Marino e ora tornano i mafiosi a spartirsi la città" sarà il facile testo di svariati tweet, post e articoli. Ecco perché è tutto congelato. Perché una decisione su questa partita rischia di mettere in grave imbarazzo il Commissario e su su addirittura il Primo Ministro. Pensate in che squallido cul de sac si è ficcato il Primo Municipio pur di tutelare strenuamente gli interessi dei peggiori "commercianti" della città.

Ma il bando non poteva essere fatto meglio? Ma i dirigenti del Primo Municipio, invece di licenziare un testo-truffa, non potevano provare a fare qualcosa di più dignitoso? Per rispondere a queste domande ci siamo sfogliati il bando pubblico che la Città di Napoli e in particolare la Municipalità 2 (una di quelle iper centrali), ha pubblicato qualche giorno fa - l'evidenza pubblica è ancora in essere per 10 giorni - per trovare operatori per ben 317 posteggi per le fiere natalizie. Anche qui, attenzione, si chiamano "fiere", ma, tanto per dirne una, l'accesso non è ristretto esclusivamente agli ambulanti e, oltretutto, l'anzianità non è affatto declinata piazza per piazza: tutti possono concorrere, anche da fuori Napoli, con un punteggio di anzianità che vale per tutte le aree, non facendo preferenze tra zona e zona.

Eh sì perché a Napoli la seconda Municipalità ha fatto un bando per tutte quante le piazze del territorio, non hanno fatto, come al Primo Municipio di Roma, bandi piazza per piazza tutti diversi. A Roma il Municipio I fa un bando per Piazza Navona, uno per Piazza Mazzini (peraltro già assegnato, con risultati che potrete "apprezzare" a breve), uno per Chiesa Nuova, uno per Via Vittorio Emanuele Orlando e così via. A Napoli si fa un bando unico, si scelgono gli operatori e poi si distribuiscono nel resto del territorio.

M vediamo quale altre differenze ci sono tra le due città. Non si tratta, intendiamoci, di un bando particolarmente geniale, anzi ha alcuni difetti specialmente su come vengono assegnati i punteggi. Ma stiamo parlando di qualcosa che è ad un abisso da Roma. Qui potete leggere tutto, farvi un'idea e darci il vostro parere. Innanzitutto il bando è pubblicato: a Roma non è così. E' stato pubblicato solo per qualche giorno e poi è sparito, e poi non è mai stato visibile del tutto, di due file principali uno non ha mai funzionato. Il bando poi insiste più volte sul concetto di "eccellenza" e di qualità. Insomma si cerca di far capire che si punta a qualcosa di ben fatto, a Roma manco lontanamente. Il massimo del ben fatto sono state le idiozie (poi risultate necessarie di correzioni) sul cibo biologico o sui prodotti riciclati, autentiche scempiaggini scritte da cialtroni e incapaci.

Ogni mercatino ha degli obblighi, soprattutto su materiali, decoro e pulizia e ogni mercatino deve nominare un responsabile che segua che tutto vada bene. 
Sono specificate le tariffe, ovvero quanto gli eventuali vincitori del bando dovranno pagare al Comune in base ai metri quadri. Nulla di tutto questo è specificato a Piazza Navona: i banchi di Piazza Navona pagano qualcosa? E se pagano qualcosa, quanto pagano? Come sono state calcolate le tariffe. Non se ne sa nulla e non è escluso che anche qui gli spazi risultino gratuiti per i poveri ambulanti.
Il progetto, per ciascuna area, deve essere coerente e integrato. Ovvero: non è che ciascun operatore di tale piazza può decider per suo conto lo stile del box, deve essere omogeneo agli altri. Poi ci sono con precisione gli orari di apertura e di chiusura. Ma soprattutto c'è scritta nel bando la data precisa entro la quale la giuria deve esprimersi: non si può fare come sta facendo oggi il Primo Municipio. A Roma ognuno può fare come gli pare umiliando gli imprenditori seri, di qualità e onesti, a Napoli no. 

11 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Certo che farsi mettere sotto dai Tredicine e' veramente di qualcosa umiliante. probabilmente pure a Zagarolo l'amministrazione sarebbe capace di tenere testa a gentuccia del genere, ma a Roma no........

Anonimo ha detto...

Eccellenza e qualità non vogliono dire nulla se, appunto, non vengono specificati dei criteri precisi e degli indicatori su cui basare il giudizio (come a Roma, purtroppo).

Nell'insieme il pressapochismo nella stesura del bando dà molto molto da pensare, prima di tutto fa riflettere sul livello di competenza tecnica a livello di 1° municipio ( e di assessore al commercio del municipio stesso) e poi, ovviamente, non si può non tenere in considreazione la possibilità che una "manina" sia intervenuta in difesa delle lobby, ma anche qui, una squadra seria a livello municipale avrebbe dovuto lavorare per prevedere questa eventualità e non fare uscire il bando prima di correggerlo. Ma è troppo chiedere...

Anonimo ha detto...

Hai sbagliato città....

Anonimo ha detto...

Quando sento "perchè marino si dovrebbe dimettere" ? ecco perchè, la città è al collasso, un debito che cresce a vista d'occhio e ricordiamocelo questo bando era stato festeggiato non solo dal primo municipio ma anche da qualche assessore comunale ! Basta leggere i loro tweet !

Anonimo ha detto...


In effetti, su Piazza Navona, si gioca (simbolicamente) il futuro di Roma.
Prevarranno le famiglie 'impelagate' oppure uno straccio di legalità?
Da Tronca, dato il suo nome, ci aspettiamo tutti il ripristino della legalità e la cesura totale col malaffare.
Sarà capace, sarà all'altezza del compito?
Vedremo, gli occhi dei romani sono puntati su di lui.
Date le premesse temo davvero che tutto torni come prima e cioè nella m. ... sterco!
Occhio e grazie a RFS, comunque la pensiate, uan finestra sul profondo nero di una città alla frutta ...
Ciao e occhi aperti!!!

Gianni ha detto...

L'immobilismo in cui versa il municipio è raggelante. L'apertura delle buste mi sembra fosse il 26 ottobre.
E' uscito un verbale sulle domande ammesse?
Sono stati comunicati i nominativi della commissione?
Si sa se al momento la commissione è riunita?
Insomma, quando sapremo i risultati?
Il tutto considerando che la festa inizia ai primi di dicembre e se non ricordo male, ogni operatore deve costruire il chiosco con le nuove caratteristiche.
Gianni

Anonimo ha detto...

Le magagne devono finire,il bando dice che si deve operare con nuove strutture come da direttive date dal municipo,oggi è 14 novembre SENZA STRUTTURA ADEGUATA LA FESTA NON SI DEVE FARE ,ma il primo municipo metterà una pezza,ma questa volta non ci sarà "o tutti o nessuno" .Assumetevi le vostre responsabilità

Anonimo ha detto...

Ancora si parla di o tutti o nessuno?Ma non lo avete capito? Vi siete solo prostituiti ad un ideale STUDIATO su misura AL FINE DI FAR RESTARE A GALLA SOLO POKI ambulanti a piazza navona,chi saranno mai questi pochi ambulanti? Ed ora si che possomp avere prezzi ed articoli come si vogliono,del resto non dimenticate che il super visore(che parolona) non esiste.I ricorsi quest anno non si fanno nonostante rfs si sia impegnato a far capire cosa stesse accadendo,ma i responsabili sembrano voler a tutti i costi arrivare in fondo e continuare su questo bando meschino.Certo le varie associazioni compreso associazione dei consumatori che si era costituita al fianco del Comune preferisce non guardare .Quindi è chiaro" TUTTO E' STATO FIN DALL INIZIO STUDIATO A TAVOLINO" del resto già l anno scorso fu fatta la riduzione da 115 a 72 banchi e fino al 2017 sarebbe stato perfetto,quest anno dopo la vittoria al tar il municipo magari invogliato da qualcuno riduce ancora di piu i banchi commerciali non degli spettacoli viaggianti che sono rimasti uguali e hanno postazioni centrali.CARI AMBULANTI CI SIETE CASCATI

Gianni ha detto...

Ho letto il bando di Napoli con maggiore attenzione:
Data limite di presentazione domande 24 novembre
Data graduatoria provvisoria 26 Novembre
Data graduatoria definitiva con assegnazione 01 dicembre
Tra la data di presentazione e quella di assegnazione passa una settimana.

Che bello, domani a Roma si festeggiano le 3 settimane dalla chiusura del bando e non si ha nessuna notizia.

Una certezza ha detto...

Affidabile la promessa fatta dalla Presidente Alfonsi che aveva annunciato i risultati entro ottobre, come riportato dalla agenzia DIRE ripresa dall'assessore Pescetelli

https://www.facebook.com/Www.associazionepiazzanavona.it/posts/1724447344456375

Anonimo ha detto...

A prescindere da ogni valutazione specifica, vorrei ringraziare chi si espone con il suo pensiero e il sito che con coraggio e spirito altruistico ci ospita.
Purtroppo la frase più importante, a mio avviso, viene espressa solo a fine articolo, quando si domanda chi tutela le persone oneste che sono danneggiate da queste pastoie burocratiche.
Nel corso dell'ultima festa di Piazza Navona svoltasi, ho " festeggiato " i miei 38 anni di partecipazione, da figlio e nipote di vecchi artigiani del presepio.
Ricordo ancora quando da bambino mi recavo a trovare i miei nonni nel loro laboratorio a guardare incantato come si creavano le casette, gli altri accessori, come da un pezzo di sughero, guardato e riguardato, come per miracolo l'ispirazione e l'esperienza faceva spuntare una grotta. Coltello per tagliare il sughero, e non sega circolare , colla chiodi e tutto il resto.
Crescendo, ho intrapreso un altro tipo di attività, ma la passione è rimasta immutata e ogni anno nei mesi precedenti l'evento, mi recavo nel magazzino di mia madre a "inventare e creare" grotte per il presepio, con lo stesso stupore che provavo da bambino, nel vedere in una lastra di sughero la proiezione del lavoro che andavo a tirar fuori...
Non eravamo legati ad alcun carro dei vincitori, semplici ma orgogliosi artigiani come altri presenti nella Piazza.
Mi appare un controsenso, mentre si parla tanto di tutelare le tradizioni e i piccoli artigiani, che si sia voluto dare una regolamentazione cosi cervellotica a una festa cosi tradizionale, al punto che dovrei poter dimostrare di aver comprato i miei materiali secondo regole ferree e stringenti. La radice di vite che mi piaceva mettere di lato come decorazione su una grotta, come posso dimostrare di averla comprata secondo le regole prescritte? la basetta di legno, presa tra i ritagli di una falegnameria?
Mio fratello, costruiva case e paesaggi di ogni dimensione. Il materiale di base utilizzato? scatole e scatoloni non più utilizzati. da li nasceva la base. Ora secondo il bando avremmo dovuto poter dimostrare di aver acquistato il cartone da forniture ecologiche... Ma l'artigiano non è questo. La segatura per " tamponare" i fili di ferro attorcigliati per creare un albero la prendevamo da falegnami che gentilmente ce la conservavano. Devo certificare questo? il falegname che mi fa una cortesia?
Questo non è l'artigiano. Ma posto che volessi a tutti i costi cimentarmi comunque in questa folle sfida, quando dovrei iniziare questa " nuova" produzione certificata se ad oggi nessuna graduatoria è uscita? A proposito di costi, come richiamato nell'articolo, posso garantire che abbiamo sempre pagato i costi richiesti dall'amministrazione comunale per l'occupazione di suolo pubblico, come è giusto che fosse. Nulla è mai stato gratis, come il servizio di pulizia, il costo dell'illuminazione, il costo delle ambulanze a ns. carico. Ripeto e sottolineo come è giusto che fosse.
Di certo nel corso degli anni la deriva della piazza in merito alle merceologie esposte era sotto gli occhi di tutti, ma a chi spettava il compito di salvaguardare e proteggere la manifestazione ? Le istituzioni che si ergono a paladini della legalità e del decoro forse avrebbero dovuto, a mio personale avviso, studiare di più e meglio le origini, le radici della festa e trovare soluzioni più idonee.
Ora rimane solo un cumulo di detriti composto da inevitabili critiche e scambio di accuse, con un deprecabile ritardo in merito alla pubblicazione di una dovuta graduatoria, prevista dal bando da loro creato e incensato come panacea di tutte le problematiche che affliggevano la Festa di Piazza Navona.
Tutto ciò non porta certo decoro alla nostra Città, in qualsiasi modo si voglia leggere la vicenda.

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