E a via Arenula il guano degli storni si spala con la vanga. L'abbandono che crea schifo e disgusto

22 novembre 2015

È la storia di tutti gli anni, ma ogni anno in nome del degrado, dell'abbandono, dell'anarchia e della più totale sciatteria le cose vanno peggio. In autunno in città, storicamente, fanno tappa alcuni milioni (milioni!) di storni che passano alcuni giorno qui da noi prima di proseguire nella loro migrazione.
Si piazzano sui platani del Lungotevere, nella zona della Stazione, su via Arenula. Nel pomeriggio, quando arrivano, verso le 16.30, la situazione è davvero paragonabile ad un film dell'orrore.




Si tratta di una emergenza da gestire e non da subire. Anche perché subirla significa mettere in conto una totale invivibilità, per settimane, dei luoghi interessati. Non solo per un problema, lancinante, di cattivo odore, ma anche per questioni legati agli scivoloni (un femore rotto, per una persona anziana, può significare dire addio alla vita stessa), ad incidenti coi motorini (questo qui sopra è di ieri: motorino a terra, frenate all'impazzata, bus che tampona i Carabinieri, tutto per la cacca d'uccello!), a impraticabilità delle biciclette giù giù fino alla necessità di una tintoria totale per ogni uscita di casa.

Gestire questa emergenza significa, in primis, non considerarla una emergenza: il fenomeno si ripete ogni anno e non può essere gestito con finanziamenti straordinari che un anno ci sono e l'anno successivo non si reperiscono. Come si fa a cacciare questi animali? E' difficile, ma si può fare. Non certo con gli uccelli rapaci ammaestrati come ha cercato, senza alcun risultato, di fare il Primo Municipio giusto per avere poi materiale per fare un post Facebook. Lo si fa con dei peculiari richiami sonori che, spaventando i pennuti, li spronano a girare a largo e ad appollaiarsi in altri lidi (ad esempio nella riserva di Monte Mario dove possono cagare allegramente senza ostacolare la vita di una città): richiami che costano, che vanno ordinati, pianificati, ne va conosciuta la necessità e il bisogno, vanno organizzati da dirigenti comunali dotati di voglia di lavorare ecc ecc ecc. Niente di tutto questo si verifica.

E veniamo a quest'anno, con intere aree della città sotterrate di cacca e di tanfo. Siamo arrivati al punto che al mattino, ecco il video, a Via Arenula si spala la mer*a con la vanga. E naturalmente, ascoltate il filmato, l'addetto precisa che comunque... "non sarebbe di sua competenza". Incredibile sebbene emblematico di una città sotto lo sterco...

13 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

A Roma il consiglio comunale pensa solo come riusci' a fa' magna' i Tredicine & CO, tutte le altre cose so dettagli.....

Anonimo ha detto...

Adoro questa città dove si vuole affrontare l'ISIS senza saper affrontare nemmeno l'emergenza guano!
Manco i Monthy Python...

Anonimo ha detto...

Marino dimettiti!!
...ops, scusate ho sbagliato...

Anonimo ha detto...

A me si è fatto un buco nella vernice dell'auto grazie a questi cagatori seriali che stanno sul lungotevere

claudio ha detto...

basta prendere qualche esperto mettersi a tavolino e studiare qualche deterrente per mandare via gli storni...come faranno sicuramente in qualche altra città ....

Anonimo ha detto...

E lasciarceli mangiare sullo spiedo? Troppo difficile da capire per I romani!!!! Cacciatore bresciano

Fracatz ha detto...

ahahahahahahahahahahahaa
ahahahahahahah
ahahahaha
ho visto che i più previdenti vanno in giro con l'ombrello, tanto che pe' un burino comme a me, sembrava strano vedè gente annà in giro co l'ombrello anche si nun piove.
Certo che semo avanti, er progresso ha fatto passi giganteschi e grazie ai verdi oggi pe' li storni c'avemo pure er grido de dolore, peccato che nun c'avemo più 'na lira visto che tutti hanno capito che renne de più chiachierà che annà a lavorà, al limite anche si ce vai paro, armeno nun t'affatichi.
Quanno che c'era er grido de dolore per il centro, st'uccellacci staveno tutti in periferia a cacà sulle teste dei mortidefame armeno mo' s'è ristabilita la parità e pensà che basterebbe una scoppiettata, una decina de uccelli morti e quelli che mica so' fessi come l'umani, nun tornerebbero più su quella via, ma queste so' argomentazioni d'un fascista, uno d'antri tempi che oramai ha ben poco d'aspettasse da 'sta bella società che ve sete creati colle vostre immaginifiche menti

Anonimo ha detto...


CHIAMIAMO I CASHI BLU DELL'ONU!

Comunque e sempre: 'aridatece er Marziano!

Alla fine ... nella 'mmerda ci siamo cascati tutti!

Francis Drake ha detto...

La penso esattamente come te, caro amico mio.

Anonimo ha detto...

Il bello che a Largo Cairoli ATAC ha "piazzato" la fermata dell'8!!!
Per chi aspetta il tram in questo periodo è drammatico, almeno ci fosse una copertura!!???
Ma sembra che pensare per chi dovrebbe tutelarci non sia previsto!!!
Inoltre la fermata a Largo Cairoli obbliga gli utenti ad un tratto di strada a piedi provenendo da altri autobus che transitano a largo Argentina, ma non si potrebbe spostarla a sempre a Largo Argentina sulla prosecuzione di Via Botteghe Oscure a fianco degli scavi?
Si potrebbero risolvere 2 problemi: meno camminate e meno guano in testa!!!!

Lanzo ha detto...

La zona via Ottaviano e dintorni e' da sempre bersaglio preferito dei bombardamenti forse per i platani, invece le rondini sono scomparse.
Pensa pero' quanti insetti se pappano...

Fracatz ha detto...

ma quali insetti a Lanzo
li storni vengono in thaja pe' magnasse le olive e pe' fortuna quanno so' finite se ne vanno, anche se, visto che ce se trovano bene e nessuno je spara (perchè non sono commestibili), una parte di loro ce s'è stabilita definitivamente facendo concorrenza ai pappagalletti verdi

Anonimo ha detto...

Certo che a pensarci bene la mia città è proprio particolare...ci sono più animali qui che nei parchi nazionali che ho visitato. Sembra una giungla. Per me andrebbero potati gl'alberi...ma il comune si sa che è in bancarotta.

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