Perché i quotidiani romani stanno sempre e sistematicamente dalla parte del male? (Ennesimo appunto su Piazza Cavour)

6 gennaio 2012

Abbiamo a lungo detto che i quotidiani locali e le relative Cronachediroma stavano diventando inutili e pleonastiche. Ci dobbiamo correggere. Si stanno trasformando in qualcosa di utilissimo. Utilissimo alla causa dei prepotenti, dei sopraffattori, alla causa dell'illegalità diffusa che è il vero cancro della città, cancro dal quale si diffonde violenza, violenza e ancora violenza. Fino alle pistole.
Mettete l'ennesimo ignobile e clamoroso articolo di oggi di Repubblica sulle modifiche di Piazza Cavour. Una città che vive un psicodramma per il cambio di due sensi unici: manco Rieti, manco Viterbo, manco Anagni. Ma andiamo avanti.
Ora il problema si è spostato sui marciapiedi. Colpevole la scelta -peraltro obbligatoria quantomeno per normativa europea- di realizzare allargamenti sulle curve per impedire la sosta selvaggia e offrire protezione ai percorsi pedonali. Ovviamente l'allargamento in curva (ripetiamo: presente in ogni città europea e obbligatorio per le normative comunitarie) riduce il raggio di curvatura che, in particolare per i bus, diventa preciso. Non ci sarebbe assolutamente alcun problema se non fosse per l'abitudine -tutta romana- di coloro che dall'altro senso di marcia attendono il loro segnale verde superando la linea di stop, confidando nel famoso Semaforo del Prepotente.
Ebbene quello che lascia baluginare questo criminale pezzo di Laura Mari è molto semplice: occorre smontare il marciapiede per permettere e consentire ai cafoni dell'altra parte di poter fare il loro sporco comodo ed aspettare il verde in mezzo alla intersezione. Leggete, se non ci credete, basta ingrandire l'immagine qui sopra.
Ma d'altronde è lo stesso principio che anima la progressista Antonella De Giusti, capo del XVII Municipio, la quale sono settimane che si sgola di non modificare nulla, perché sistemando i sensi unici tutto si bloccherà con la doppia fila. Non le passa per l'anticamera del cervello che la doppia fila non fa parte del contratto e che magari proprio no deve esserci. Che non ce l'ha ordinata il dottore. E che, soprattutto, non dobbiamo non solo tollerarla, ma neppure contemplarla e se si verifica dobbiamo combatterla.
Si sono rassegnati al degrado, alla violenza, al sopruso e all'illegalità. Amministratori e giornali.

4 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

si continua a parlare di liberalizzazioni....ci sono novità? riusciranno a liberalizzare finalmente i taxi? cosa dicono i tassisti che partecipavano al blog ?

Alfredo ha detto...

Che poi secondo me sul fronte informazione il tasso di malafede è più basso rispetto a quello dei politici. Semplicemente, si vede un autobus che non gira e non se ne riescono ormai neanche più a vedere le cause, disperse tra cento elementi di degrado visivo e cose date per scontate.

Poi è interessante anche lo stato etilico dei cittadini: "da lunedì sarà il caos". Esiste un solo metro quadro da quelle parti che non sia già al massimo livello di caos pensabie?

Anonimo ha detto...

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=175902&sez=HOME_ROMA

a volte escono anche degli articoli decenti sulla stampa locale...

Anonimo ha detto...

A Roma si deve riportare l'etica della responsabilità anche presso i giornalisti che servono il potere del prepotente simboleggiato nell'articolo dal semaforo del prepotente ....

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