Elementi esterni dei condizionatori. Uno schifo solo romano?

9 gennaio 2017




A questo come ad altre mille forme di degrado i romani sono talmente abituati che quando glielo fai notare la maggior parte, i più idioti (che poi sono una percentuale abbastanza cospicua purtroppo), si arrabbiano. E' stato sufficiente mettere una foto di queste nel nostro Instagram per raccogliere indietro insulti e improperi (come usa a Roma un tizio, che abbiamo dovuto bannare, per insultarci ci ha dato del "mongoloide", scambiando una sindrome e un disagio come qualcosa su cui insultare il prossimo).

"Aho ma come se poffà a sta senza condizionatori???".

Come, come se poffà? Come fanno in definitiva in altre città? Anche a Firenze, Torino o Milano palazzi storici di inizio novecento, di fine ottocento se non addirittura di secoli e secoli prima sono sfregiati dalla presenza costante di orripilanti elementi esterni dei condizionatori? Anche nelle altre città italiane e occidentali (Londra, Parigi...) il benessere privato - stare al fresco d'estate - è ottenuto a scapito dal decoro pubblico oppure questa è una caratteristica specifica di Roma? In effetti il costume in linea con la città che ha le strade più sporche e le case più pulite d'Europa: il tutto si inscrive perfettamente in un disprezzo della cosa pubblica, comune, condivisa. E pensare che ci sono ormai delle soluzioni tecniche che funzionano e che uniscono all'interno dell'appartamento le due unità limitandosi a soli due buchetti sulla parete. Nella foto qui sopra vedete il cittadino più civile che ha optato per questa soluzione e subito al piano di sotto il cittadino meno civile che ha piazzato il motore che gli permette di stare al fresco fuori, alla vista di tutti.

Cosa norma questo aspetto? C'è una ordinanza vigente che viene violata o non c'è legge alcuna? Si demanda tutto ai condomini? Perché le Soprintendenze prontissime a fermare tramvie e metropolitane che potrebbero salvare la vita alla città e impegnatissime a decidere il colore di una serranda o di una finestra, qui non parlano e ignorano tutti gli elementi (tantissime volte abbiamo parlato della selva di antenne, ormai presente solo a Roma, coi loro cavi-liane di Tarzan) che deturpano il nostro patrimonio architettonico? E la norma è uguale a Roma così come in altre città italiane o cambia? 

Aiutateci a capire perché noi non ci arriviamo...

55 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Se cadessero in testa ai mutandari avrebbero un senso......

Anonimo ha detto...

La normativa esiste: in teoria nella città storica non potrebbero essere usati. Di fatto la sovrintendenza controlla solo gli immobili vincolati ed interviene solo in casi eclatanti obbligando i proprietari ad utilizzare gli unico che sono senza unità esterna e che si riconoscono dai 2 buchi circolari sulla facciata... peccato che un condizionatore unico costa 1000 euro.
Al di fuori della città storica cioè le mura Aureliane non ci sono divieti particolari, alcuni condomini hanno citato in giudizio condomini che li avevano messi in facciata lamentando un danno alla 'estetica del palazzo, purtroppo la giurisprudenza è univoca nel riconoscere il condizionatore come uno elettrodomestico necessario - al pari della caldaia - e quindi ritiene l'esigenza di stare freschi prevalente su quella estetica.
Purtroppo montare sistemi di condizionamento condominiali è molto difficile per costi, opere murarie e liti condominiali.
Comunque la cosa scandalosa è che i palazzi- in centro, tra cui perfino il quirinale- sfregiati con questi motori esterni in modo.peggiore sono tutti di enti pubblici. In questi casi la sovrintendenza per cortesia istituzionale fa finta di non vedere anche le situazioni più indecenti

Anonimo ha detto...

Era ora che qualcuno se ne occupasse: bravi! Anche perché il rischio attentati è più che mai presente. Con tutti quegli scatolotti appesi ai muri ci vuol niente a nasconderci degli ordigni o anche solo a colpire ignari passanti facendoli precipitare. Dove sono i vigili? Dov'è l'Antiterrorismo?

Anonimo ha detto...

Anche di questo sarebbe interessante parlare: http://www.repubblica.it/economia/2017/01/09/news/italia_imboscati_sanita-155655688/

Anonimo ha detto...

E perché non indignarsi anche per le paraboliche sul balcone? Pure quelle sono uno schifo da vedere.

Anonimo ha detto...

Quasi mai sono d'accordo con gli articoli di questo Blog , ma stavolta solleva una questione degna , certo sarà solo un'esercizio tra di noi ma almeno ci possiamo sfogare :) .

Anonimo ha detto...

Premesso che sono d'accordissimo con il post, volevo solo fare un appunto sul riferimento a città come Parigi o Londra (che comunque, sia chiaro, non cambia la sostanza): non so dire su Londra, non essendoci mai stato, ma posso affermare con certezza che a Parigi l'aria condizionata semplicemente non sanno cosa sia. Nemmeno sui mezzi pubblici.

Anonimo ha detto...

Ottimo post! le soluzioni ci sono, numerose, ad esempio montare i condizionatori sugli affacci interni.

Anonimo ha detto...

"Perché le Soprintendenze prontissime a fermare tramvie e metropolitane che potrebbero salvare la vita alla città e impegnatissime a decidere il colore di una serranda o di una finestra, qui non parlano?"

Chapeau!!!

Ricordiamoci che la Sovraintendenza è riuscita a bloccare l'installazione della linea bifilare sulla Nomentana perché i fili deturpavano la vista di Porta Pia (no comment); con il risultato che, dopo viale Regina Margherita in direzione centro, le vetture sono costrette a fare una sosta di una paio di minuti per abbassare i pantografi e proseguire a batterie fino a Termini, e idem da Termini fino a poco dopo Porta Pia in direzione periferia i filobus vanno a batterie. Peccato però che quelle batterie possano alimentare le vetture solo per brevi tragitti, non per tragitti di 3 kilometri e mezzo. Risultato: dopo pochi anni di attività le batterie sono andate tutte fuori servizio. Grazie Sovraintendenza

Anonimo ha detto...

Dei condizionatori se ne devono occupare il municipio e i vigili urbani, sulla base del regolamento urbano, la soprintendenza pone i veti sulle demolizioni e sull'edificato, non sull'amovibile come le insegne, i panni stesi o un brutto ombrellone su un terrazzo storico. Sennò buonanotte.
O meglio, le soprintendenze ponevano i veti, adesso è passata la visione mortadellara di renzi, che ha sfasciato un secolo di eccellenza nei beni culturali.
Se le soprintendenze avessero fatto sempre il loro dovere, invece della nuvola di fuksas, della teca di meyer, del cubo spaziale di zahra ahdid, di metro c e di un sacco di altri orrori catapultati nell'agro romano, sull'Appia Antica, ai Castelli nel centro storico, avremmo ancora la teca di Morpurgo, le torri di Ligini, la visione di 20 metri di acquedotto interrato a piazza Lodi e uno spazio di respiro al Flaminio.
Invece le soprintendenze sono diventate il giocattolo degli architetti, categoria corrotta quant'altre mai, e sono state private di ogni autonomia, in favore delle prefetture. Manco a Bangkok.
Ecce pd.

Anonimo ha detto...

roma fa schifo è prezioso, legge il nostro tempo, le anime e quasi quasi le e mail dei romani :-).
Impagabile.

Anonimo ha detto...

A parigi stanno peggio. Ieri il grande Paolo Portoghesi raccontava lo scempio che fu fatto de Les Halles per costruire quell'orrendo centro commerciale.
In Italia le soprintendenze "non esistono più", in francia e altrove praticamente non sono mai esistite.

Anonimo ha detto...

Bravissimi!!! Quindici anni fa in un condominio di Via Merulana feci una battaglia contro questo schifo. Fui insultato.

Anonimo ha detto...

E' di pubblico interesse, certo, il decoro "esterno" delle facciate. Ma in un sistema sociale "normale", sarebbe anzitutto interesse dei privati che possiedono l'immobile, perché se mal tenuto esso si deprezza, o vale meno del suo potenziale.
Però, "normale" Roma non lo è!
Quanti degli inquilini di qui palazzi deturpati sono anche condomini e proprietari? E quanti invece stanno lì per mille e una ragione, ma in sintesi sostenendo costi molto più bassi di quelli che sarebbero naturali per abitare in un palazzo storico, in una città storica?
E fra i proprietari, quanto sono quelli che avrebbero effettivamente il reddito (leggi: quanto guadagnano ogni mese) per possedere quegli immobili, e quanti invece ne sono entrati in possesso per cause varie (eredità; acquisto da ente pubblico a prezzi di favore ecc.), ma non sono in grado di pagare la doverosa manutenzione?
Morale, a Roma il mercato immobiliare (sia degli acquisti, sia degli affitti) è drammaticamente falsato, e forse non si può neppure definire realmente "mercato", nel senso proprio del termine.
Molto banalmente, quegli immobili sono in possesso di gente con troppi problemi economici per preoccuparsi del decoro, e nessuno pensa realmente al fastidio dato dai condizionatori esterni, dal momento che quasi nessuno si preoccupa del fastidio rappresentato dalla sua auto parcheggiata in strada, o dei cassonetti, o dei cartelloni pubblicitari ecc. ecc.

Anonimo ha detto...

bravi, ottimo articolo ed ottima battaglia. La stessa cosa vale per la selva di antenne paraboliche e antennine (tv, telefoni e chi più ne ha più ne metta) che straripano sui tetti dei nostri palazzi, quando sarebbe necessario obbliagre all'antenna condominiale.

Anonimo ha detto...

concordo con il commento che mi precede e aggiungo : avete notato i fili volanti delle antenne che attraversano le facciate, anche in centro, andando dai tetti giù giù fino ai piani bassi ? indecenza pura !

Anonimo ha detto...

quegli immobili sono in possesso di gente con troppi problemi economici per preoccuparsi del decoro, e nessuno pensa realmente al fastidio dato dai condizionatori esterni, dal momento che quasi nessuno si preoccupa del fastidio rappresentato dalla sua auto parcheggiata in strada, o dei cassonetti, o dei cartelloni pubblicitari

FALSO
1) ma chi lo dice che hanno problemi economici ? se possono permettersi l'aria condizionata non saranno dei derelitti !
2) questo sito si occupa tutti i giorni di auto parcheggiate, cassonetti e cartelloni !

Anonimo ha detto...

A parigi stanno peggio


IN GENERALE A PARIGI STANNO MOLTO MEGLIO... FORSE IN ALCUNI SPECIFICI PUNTI PEGGIO, MA E' COSA RARISSIMA

Anonimo ha detto...

Dei condizionatori se ne devono occupare il municipio e i vigili urbani

E ALLORA STIAMO FRESCHI ( E' IL CASO DIRE...)

Anonimo ha detto...

Di fatto la sovrintendenza controlla solo gli immobili vincolati ed interviene solo in casi eclatanti obbligando i proprietari ad utilizzare gli unico che sono senza unità esterna

vero... eppure sono proprio queste le cose che rendono brutta una facciata bella. Oscene... Andrebbe vietato venderle ed installarle e punire pure gli installatori.

Anonimo ha detto...

E perché non indignarsi anche per le paraboliche sul balcone?

infatti bisogna impegnarsi pure su quelle ! ma anche sulle banalissime antenne tv. E' assurdo che ogni appartamento abbia la sua

Anonimo ha detto...

da qualche parte ho letto che la sovrintendenza era contraria alla palina elettronica con gli orari dei bus davanti all'ospedale santo spirito... pensa un po'...

Anonimo ha detto...

Che bello leggere ogni tanto articoli degni di RomaFaSchifo.
Bene!

Anonimo ha detto...

Aria condizionata a palla con motori e caldo vomitati sulla via pubblica

Parabolica e antennone tuuutto mio

SUV in doppia fila o sulle strisce pedonali (e'ndoo metto sinnò?)

Passeggiatina frettolosa per far pisciocagare sotto casa (meglio davanti scuole , così i negozianti nun rompono) al peloso soprammobile vivo dopo 10 ore di assenza

La raccolta differenziata nun la faccio che tanto poi arimischiano

Ma la "golpa è tutta de li bolidigi", NO?

Anonimo ha detto...

Ogni giorno un articolo più stupido di quello precedente.

Anonimo ha detto...

@ 3.25 PM
"FALSO
1) ma chi lo dice che hanno problemi economici ? se possono permettersi l'aria condizionata non saranno dei derelitti !
2) questo sito si occupa tutti i giorni di auto parcheggiate, cassonetti e cartelloni ! "

1 - I condizionatori incriminati sono generalmente molto vecchi. Basta guardare le foto pubblicate, o fare un giro di persona, per vedere che sono motori che si usavano più di dieci anni fa. Spesso non sono neppure più in uso, ma nessuno paga per rimuoverli. In genere, la rimozione avviene quando si ristruttura il palazzo, e si sistema la facciata. Cosa frequente nei centri delle "vere" capitali europee, ma molto rara a Roma.

2 - Certo, questo sito se ne occupa tutti i giorni.... proprio perché i proprietari delle auto non se ne occupano. Se ci fosse reale senso civico, ma anche cura dell'estetica, i cittadini nel tempo investirebbero in garage, oppure rinuncerebbero all'auto. Invece, per la maggior parte dei Romani, il fastidio estetico delle auto lungo le vie (o peggio sui marciapiede ecc.) è del tutto irrilevante, e pochissimi si sognano di investire in un garage.

Questo avviene soprattutto perché non si percepisce un danno da queste gravi brutture; il reddito reale di gran parte dei Romani non è tale da subire significative oscillazioni (in meglio) da un miglioramento generalizzato della qualità estetica della città.

Secutor ha detto...

Due turisti italiani strappano la bandiera della Thailandia, arrestati e costretti a chiedere scusa in un video
I due pensavano di non essere visti, ma invece alcune telecamere di sorveglianza hanno registrato l'accaduto".............

I SOLITI KOJONI TAMARRI ITALIOTI dello stesso SCUM dei writhers che in Italia sono abituati a fare come gli pare vandalismo teppismo sfascio......eppure anche noi per questi minorati mentali avevamo il nostro rimedio corroborante un bel litro di olio di ricino a testa con ripresa integrata per youtube....pensa che bello vederli in mondo visione cagarsi a getto anche il loro cervello di merda che si ritrovano.....peccato che non vi hanno anche scudisciato a mestiere così ci pensavate 2 volte a fare i kojoni.....e certo che in Italia siete abituati a fare come vi pare...peccato eppure l'olio farebbe gran bene alle viscere e al cervello !

Anonimo ha detto...

I ministeri sono i primi a dare il cattivo esempio. Si vada sotto le facciate del ministero delle finanze o dell'istruzione, i primi che mi vengono in mente.

Anonimo ha detto...

"il tutto si inscrive perfettamente in un disprezzo della cosa pubblica, comune, condivisa"

Penso che questa frase sintetizzi egregiamente il perché di questo e di tante altre schifezze tipicamente romane, dalla tolleranza generalizzata della doppia fila alla selva di antenne sui tetti. A Roma ìmpera l'individualismo sfrenato: c'è una totale mancanza di senso di appartenenza a una collettività. Questo senso di appartenenza si manifesta puntualmente solo in occasione delle partite di calcio, per poi sparire di nuovo dopo il triplice fischio arbitrale.

Si parla di Parigi, di Londra... non so come funzioni in quelle città, ma potrei molto più modestamente citare Milano, città dove ho vissuto per undici anni. Ebbene, potrei fare un esempio (fra tanti) emblematico del differente modo di "vivere" e "condividere" la città e il suo hinterland. A Milano e provincia, molti condomìni, anche di recente costruzione, usano ancora il riscaldamento centralizzato. In molti siti condominiali anche di dieci o più scale, addirittura c'è spesso condivisione sia del riscaldamento che dell'acqua calda. E questo sistema è sostenibile in quanto le morosità condominiali sono molto, molto rare e limitate a poche unità su condomìni di cento e più famiglie. Tengo a sottolineare che stiamo parlando di un territorio dove le medie invernali si aggirano attorno ai 2 gradi di massima, e questa è la regola, non l'eccezione come nel caso delle nostre latitudini. Riflettiamo...

Anonimo ha detto...

Aria condizionata: se il coatto non ce l'ha si sente socialmente inferiore. Un vero, miserevole status symbol, come la Golf e il Suvvone sotto casa


A 18° in estate, ma a 24° in inverno, meglio se in ambienti pubblici dove paga pantalone.

Anonimo ha detto...

Come gia' detto fanno il paio con le parabole e le selve di antenne, comprese quelle telefoniche.
Pero' nelle foto illustrate, con facciate fatiscenti, scrostate, inquinate, davvero sono i condizionatori a determinare lo scempio estetico ? In palazzi che stanno su strade sporche e piene di buche, dai marciapiedi dissestati e piene di venditori ambulanti ? Se alzi lo sguardo per vedere i condizionatori ne calpesti uno o peggio.
L'alternativa e' tenersi il caldo (anche se sei anziano, malato, hai bambini piccoli e non puoi permetterti l'agosto in luoghi freschi), usare i "pinguini" (ma sicuramente ci saranno esteti che deplorano i vetri bucati.
Ovvero usare sistemi centralizzati (antenne comprese): peccato che in un condominio di italici "normali" disposti ad accollarsi le spese comuni ce ne sara' si e non la meta', il resto sono italici medi e graditi ospiti che NON pagheranno un cent per un servizio del genere. E si torna al punto da capo.

Anonimo ha detto...

Ma vogliamo parlare di quell'archeomostro moderno che è la stazione Termini? Che c'entra con il contesto di Roma? Perché non fare qualcosa di più classico, con delle colonne o dei riccioletti barocchi almeno!! Questi architetti moderni arrivano a Roma e pensano di essere a casa loro!!

Anonimo ha detto...

NON CLICCATE sul link delle 10,56 dianonimo del 9 gennaio, perché è un virus e non un articolo di Repubblica, come vorrebbe far intendere!

Anonimo ha detto...

Ministero delle politiche agricole. Via salandra. Andate a vedere che schifo.

Anonimo ha detto...

Per fare quella porcheria di Termini hanno distrutto un gioiellino del Liberty, senza volere ci hai preso.

Anonimo ha detto...

Nel mio palazzo l'unico che ha esposto sulla pubblica via il condizionatore, la parabolica sul terrazzo e le mutande a pallini di sua madre, è un occupante abusivo.

Anonimo ha detto...

Lo stesso ministero della cultura, nel collegio romano, ha i motori appesi con lo scarico della condensa che butta in mezzo alla strada. Pensare che è un palazzo del 1600 inserito in tutti i libri di architettura.
Ho mandato anche la foto al Gabibbo, ma non è successo niente.

Anonimo ha detto...

LO STATO RAPINATO DAI PRIVATI
Per la prima volta nella sua storia di sbigliettamento, gli introiti del Colosseo sono in rosso.
E perché?
Perché coopculture ed electa mondadori - traduzione per gli incolti, il pd, Caltagirone e Berlusconi - oltre a prendersi la percentuale prevista del 70 % sugli incassi (avete capito bene, il 70 %), ha creduto bene di arrotondare al 90 %, per cui da anni allo Stato sugli introiti del Colosseo percepisce solo l'11,9 %.
E naturalmente gli restano tutte le spese a carico, ci mancherebbe.

Anonimo ha detto...

Quando sbigliettavano i custodi, lo Stato - che non pagava niente visto che il servizio era svolto da due dipendenti della custodia - percepiva una media di 70 milioni di euro all'anno, con cui riusciva a mantenere siti meno frequentati.
Grazie alle esternalizzazioni, escogitate dal pd per travasare incassi e potere agli amici imprenditori, lo Stato paga per i "servizi aggiuntivi" una media di 50 milioni di euro all'anno.
Non soddisfatto del furto ratificato, l'imprenditore fa la cresta di un'altra ventina di milioni di euro, e il Colosseo va in perdita.
Fatevi voi il conto, della convenienza del privato nel pubblico.

Anonimo ha detto...

h. 21.10 e ti credo, lo sai che gente piazzano al mibact?
Per farti capire il livello, gli abusivi del teatro valle nelle segreterie della dirigenza.
Certo che poi ricreano i contesti, e un bel condizionatore ingiallito sopra una lesena del Cinquecento fa tanto ambient.

Marco ha detto...

In questo articolo è spiegata molto bene la normativa relativa all'installazione di unità esterne in facciata a Roma:

http://architetticampagna.blogspot.it/2015/10/condizionatori-e-autorizzazioni.html

"Il titolo edilizio poi serve sempre in caso di intervento su edificio vincolato, ed è bene ricordare che i vincoli sono spesso areali e non puntuali: tutto il centro storico di Roma all'interno delle mura aureliane per esempio è un bene vincolato, e dunque per installare un condizionatore in quella zona è necessario acquisire preventivamente il nulla osta della sovrintendenza (auguri...) e, successivamente, presentare una SCIA edilizia. In questo caso la SCIA edilizia è necessaria perché si interviene su un bene tutelato: la stessa legge nazionale infatti specifica che in caso di interventi non soggetti ad alcun titolo edilizio ma effettuati su immobili o in tessuti vincolati richiede comunque la SCIA. Lo stesso discorso vale per i vincoli paesaggistici, che sono areali e molto vasti, e spesso ricomprendono anche aree urbanizzate delle città. A Roma per esempio ci sono porzioni insospettabili di città sottoposti a vincolo paesaggistico (un paio di esempi? buona parte del Trullo e una parte di collina fleming a ridosso del Tevere: zone caratterizzate da una qualità architettonica non certo elevata e pari a molte altre zone non vincolate)".

Anonimo ha detto...

Anonimo gennaio 09, 2017 9:03 PM

Sul gioiellino del Liberty concordo. Molto più fine della pesante architettura della stazione Centrale di Milano e più somigliante alla facciata di Torino Porta Nuova, che è sopravvissuta fino ai nostri giorni. Il problema però è che Roma Termini era del tutto insufficiente, già ai primi del Novecento, a gestire il traffico ferroviario in crescita esponenziale.

Anonimo ha detto...

Ogni giorno un articolo più stupido di quello precedente.

non condivido per niente, è un articolo prezioso perchè il degrado nasce dai cittadini e da situazioni come queste in cui nessuno controlla e punisce gli incivili. basta un solo zoticone a rovinare un intero palazzo

Anonimo ha detto...

Se costruissero una stazione finto barocca con i riccioletti faremmo ridere il mondo ed io me ne andrei schifato
Consiglio all'anonimo delle 6.30 di leggersi almeno "la fonte meravigliosa" e qualche libro di architettura

Anonimo ha detto...

Scappa subbeto,
perchè la grandezza (ultima, purtroppo) di Roma è stata proprio il Barocco del '600 con il genio di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona che ha imposto al mondo un modello architettonico per almeno un secolo.
Il "disprezzo" del barocco è normale superamento culturale dell'800 in cui però sono state proposte ciofeghe razionaliste e neoclassiche, di cui Roma, anche a causa del suo declino politico, non ha per fortuna "beneficiato" a differenza delle rampanti capitqali mitteleuropee di allora.
Sembrava polemica ormai polverosa, ma tant'è...

Anonimo ha detto...

mi piace la polemica barocco-neoclassico, per niente banale. anche perché, in fondo, sotto alle diverse opinioni sul passato, c'è di fatto un quesito su come costruire oggi, quali materiali usare, quali linee architettoniche e quali stili seguire. Penso ad esempio ad alcune chiese moderne di periferia, che mi fanno rabbrividire e non ispirano se non freddezza e vuoto. Sono problemi che una grande città deve comunque porsi, perchè poi basta un condizionatore piazzato al centro della facciata a mandare tutto in rovina...

Anonimo ha detto...

Lei costruirebbe davvero in stile barocco ?
E perchè allora non in stile latino ?
All'epoca molti schifarono il barocco che superò il rigore rinascimentale
Non scadiamo sul copismo, affrontiamo il nuovo che può essere molto affascinante

Anonimo ha detto...

Non è questione di costruire in stili arcaizzanti, ma di non disfare le bellezze dell'antichità. Gli esperimenti si fanno dove ancora deve sorgere un quartiere, non distruggendo i centri storici.
Basta prendere una foto della vecchia stazione Termini, e di quel garage pseudo razionalista che l'ha sostituita. Poi hai voglia a teorizzare a posteriori, per darsi una giustificazione, come l'oste che dice che il vino è buono anche se tu lo senti annacquato. Se una cosa fa schifo fa schifo.
Hai voglia tu a scrivere un'enciclopedia per spiegare che in realtà gli architetti contemporanei sono bravi e belli, e che meyer è meglio di Morpurgo.
La potenza dei dati di fatto, signori.

Anonimo ha detto...

Basterebbe applicare la normativa, se esiste, se non esiste bisogna inventarla. Installare il condizionatore in casa è un mio diritto, che oltre tutto mi costa parecchi soldi. Sta alla ditta che lo installa applicare il motore in modo corretto.
Non vedo quale sia lo scandalo.

Tom Rankin ha detto...

I condizionatori ci sono anche sui palazzi dei ministeri, sovrintendenze, assessorati, ecc. che infrangono le leggi che dovrebbero fare rispettare.

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe capire cosa intenda un italiano medio per "diritto", perché il concetto viene ampliato a coprire le situazioni più singolari.
Un condizionatore che:
inquina
degrada la facciata
disturba la quiete condominiale
produce freddo a casa tua e risputa aria calda nell'ambiente
non è un "diritto", è un confort che va conciliato col contesto sociale e condominiale.
Diritti sono la salvaguardia della vita, l'inviolabilità del domicilio, la libertà di cura, ecc. ecc.
Non il Pinguino de longhi

Anonimo ha detto...

Sulla valorizzazione del centro storico mi trova d'accordo ma edifici funzionali quali stazioni ad esempio devono contraddistinguere il periodo. Una stazione barocca sarebbe stata tremenda.
La vecchia stazione non era più sufficiente, era piccola.
A me personalmente Termini piace. Quella tettoia , il cosiddetto dinosauro , lo trovo molto bello, come trovo splendido l'edificio delle poste di Libera in via Marmorata.
Mi piace il Maxxi, anche se incompleto, e l'auditorium di Piano
In moltissime città Europee si valorizza il centro storico inserendo anche qualcosa di nuovo, perchè nuovo non vuol dire brutto
La teca di Morpurgo che lei definisce bella fu schifata da i conservatori dell'epoca come lei oggi schifa la nuova
Ciò non toglie che la nuova teca non sia il massimo anzi direi che non è assolutamente venuta bene
Il progetto però era però molto più ampio e ridefiniva tutta la piazza e parte del lungotevere che sarebbe dovuta diventare pedonale con la costruzione di un tunnel
Ma il muro davanti alle due chiese grida vendetta . Sarebbe dovuto tra l'altro essere alto tanto da nasconderle totalmente
E in questo Meyer mostra palesemente di non aver capito la città

Unknown ha detto...

Sono pienamente d'accordo con questo articolo. Per me, l'elenco di cio' che deve essere tolto (nell'intero territorio comunale) e' il seguente:

1) Condizionatori d'aria
2) Le antenne e le paraboliche
3) I cartelloni pubblicitari
4) Le verande oscene di bassissima qualita' che si vedono ovunque
5) Tutte le plastiche, di colore blue e/o verde, che si trovano spesso sui tetti di Roma
6) Le tapparelle in tutto il territorio comunale


- Le verande dovrebbero essere sostituite con verande moderne, a tutto-vetro, e di grande qualita'.

- Le tapparelle (che sono un'oscenita' tutta italiana) devono essere rimosse e sostituite da tende o persiane interne. Solo in casi speciali dovrebbero essere sostituite da persiane esterne. Ma in generale, la tapparella e' un obobrio.

- Inoltre occorrerebbe usare il vetro unico per molte finestre a Roma. Si vedono gia' molto spesso, oggi come oggi (e in palazzi storici), e queste donano sobrieta' e modernita' alle facciate. Innalzano ulteriormente la qualita' architettonica del palazzo.

- Molte facciate mediocri (o proprio brutte) dei palazzi costruiti dagli anni '50 in poi, dovrebbero considerare l'uso di giardini verticali come fatto per l'hotel Beldes al quartiere Prati.

Con questi accorgimenti, Roma acquisterebbe gia' un'aria rinnovata e decorosa. Ma cio' dovrebbe essere IMPOSTO per legge e con multe salatissime per i furbetti. Come per legge dovrebbe essere imposta la manutenzione del VERDE PRIVATO che, oltre ad essere un elemento di degrado, e' spesso pure la causa di molti incendi.



color switch ha detto...

come uno elettrodomestico necessario - al pari della caldaia - e quindi ritiene l'esigenza

happy wheels ha detto...

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