Abbiamo inseguito le ladre-bambine da Termini a Largo Argentina. Ilvideo

26 marzo 2017

Banchina di Termini, non faccio in tempo a dire "stranamente non c'è nessuna borseggiatrice" che arriva il treno e ne scendono ben quattro. Le solite viste e riviste: avranno 11 anni. Vengono prontamente fermate dalle guardie giurate (ottimo lavoro) che gli chiedono il biglietto. Ne esce fuori solo uno che è anche scaduto. Insomma su 4 un biglietto e per giunta scaduto, quindi questa famosa leggenda che viaggiano tutte con il biglietto giornaliero, che costerebbe 7 euro, non è che sia proprio rispondente al vero a quanto pare. E questa è una cosa.

Purtroppo nonostante siano state prontamente fermate poi inizia una sorta di atteggiamento un po' morbido delle guardie. Sarà che sono bambine ma si ride e si scherza fino a quando le bambine desistono nel rimanere, dopo qualche blando tentativo di dileguarsi, e si decidono finalmente ad uscire. C'è poco da essere duri: in tutto il mondo le forze di vigilanza fanno paura e incutono sano timore, qui invece... italiano brava gente...




Vengono accompagnate fuori e qui inizia il video. Escono da via Giolitti e decidono di far piangere qualcuno sul 64. Si mettono davanti alle porte centrali e prima della partenza non fanno altre che sputare. Vabbè. Il 64 parte e appena si riempie un po' tentano un borseggio ad una turista 60enne straniera subito avvertita da un passeggero. La turista non sembra rendersi conto di nulla e borseggio quindi fortunatamente sventato. Dopo questo tentativo alla fermata successiva scendono e risalgono dalla porta posteriore. Io faccio lo stesso e quindi vengo scoperto. Incominciano ad apostrofarmi con parole di una lingua che non conosco. Immagino che ormai scoperte scendano alla fermata successiva (Largo di Torre Argentina) e così è. Tre si allontanano e una rimane sotto le porte a controllare me ed assicurarsi che non scenda, sono vere e proprio tecniche studiate a tavolino. Un secondo prima della chiusura faccio un salto giù dal bus e riesco a scendere. Riprendo quindi il video. A loro volta mi riprendono, forse per far girare il video nel loro accampamento per poi riconoscermi e pestarmi a sangue la prossima volta (è successo domenica ad una ragazza colombiana).

Così passano le giornate nella Capitale d'Italia queste bambine di 11 anni che dovrebbero studiare la mattina e magari divertirsi in altro modo il pomeriggio.

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