Il problema dei mozziconi di sigaretta è un problema che è ridicolo trascurare. Ridicolo, dannoso e umiliante

10 ottobre 2012








Come se nota delle foto, lo schifo NON ha limiti nel centro storico in particolare.  I sanpietrini a Piazza Navona e nella zona Pantheon, ma anche in tutte le altre strade dove non sono stati sistemati (o sistemati male) da tantissimi anni.  Visto lo schifo che creano I nostri cittadini e visitatori, non sarebbe civile, logico e naturale proporre (obbligare?!) a tutti I bar, ristoranti e negozi, di mettere un portacenere davanti al loro negozio, o quello che sia.  Ma ci vuole, forse, un mago, uno scienziato o un marziano per capirlo?  O ci vuole qualche personaggio che ami la sua citta e che abbia la sua dignità al cuore?
mnz

*Condividiamo: il problema dei mozziconi, che qualcuno potrebbe derubricare con una delle frasi che va più di moda a Roma ("i probbblemi so artri"), è uno schifo da affrontare di petto. Qualche spunto: in primis è una di quelle classiche cosa per cui ci vogliono le multe. Fai una decina di multe, che ne parlino giornali e tg, e poi vedi come iniziano a cambiare le cose. Inoltre c'è il problema dei commercianti: enorme parte delle cicche sono dei negozianti che fumano e gettano la cicca fuori dal loro negozio tra l'altro rendendo degradato l'intorno della loro attività economica. Un atteggiamento che noi abbiamo sempre chiamato "da campo rom". Ebbene questi atteggimenti, che noi vediamo ogni giorno, sarebbero facilissimi da individuare e sanzionare. Infine le pulizie: questi rifiuti si tirano via con aspirapolveri a spalla che  purtroppo, pur presenti in tutte le città del mondo, qui a Roma non abbiamo mai visto. Concludiamo dicendo: tassa comunale di scopo sui pacchetti di sigarette venduti a Roma. Perché tutte queste misure costano e deve esserci una copertura di spesa. Così, aumentando ulteriormente il prezzo delle sigarette, forse si otterrà di far smettere qualcuno visto che il nostro sistema sanitario -qui a livello nazionale, non solo romano- è sottosopra a causa dei costi che gli ospedali sostengono per curare chi si fa del male da solo fumando.
-Roma fa schifo

12 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Buongiorno sign. Tonelli,

questa mattina ho commentato uno degli ultimi post chiedendo un parere circa una raccolta firme per la presentazione di alcuni referendum che riguarderanno la città di Roma.

Fino a questa mattina, prima di ricevere un'email informativa, ero all'oscuro di questa iniziativa.

Non trovo più quel messaggio. Sono io rimbambito e non ho postato il messaggio, o lo avete rimosso in quanto considerato come spam o perchè non daccordo con i proponenti il referendum?

In quest'ultimo caso potreste spiegarmi i motivi, in modo da decidere consapevolmente se andare a firmare o meno?

Grazie.

Anonimo ha detto...

caro MZN non è solo un problema di schifo o di decoro:
"I mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali.
Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini. C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio).


Di questo argomento si è discusso lo scorso 21 Gennaio presso la sede ENEA di Roma, durante la giornata di studio “L’impatto ambientale del fumo di tabacco. Le cicche di sigaretta: un rifiuto tossico dimenticato”.
Accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.
Lo studio ENEA – AUSL di Bologna mette proprio in evidenza il potenziale nocivo delle cicche di sigarette. Il lavoro valuta il carico inquinante delle cicche di sigaretta sul territorio italiano, argomento sul quale esiste un vuoto culturale e normativo. Sebbene il carico nocivo di ogni cicca sia basso (dell’ordine di milligrammi), il fattore che amplifica il problema è l’elevato numero di cicche prodotte.
La valutazione si basa su: il numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno).
Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (filtro) è comunque possibile affermare che il carico nocivo immesso in ambiente con i mozziconi di sigaretta è alquanto rilevante.
Nicotina 324 tonnellate
Polonio-210 1872 milioni di Bq
Composti organici volatili 1800 tonnellate
Gas tossici 21,6 tonnellate
Catrame e condensato 1440 tonnellate
Acetato di cellulosa 12240 tonnellate
Lo studio sottolinea inoltre che non esistendo normative nazionali che ne limitino la dispersione in ambiente, ma solo singole iniziative da parte di alcuni comuni più attenti, la maggior parte delle cicche imbrattano il suolo o finiscono nelle fogne e nelle acque superficiali contaminandole. Da tutti questi fattori emerge la necessità di classificare le cicche come un rifiuto tossico per l’ambiente e trattarle come tale.
I comuni, gli amministratori locali, i datori di lavoro dovrebbero non solo emanare norme di comportamento, ma anche installare, come accade per altre tipologie di rifiuti, appositi raccoglitori per i mozziconi di sigaretta.
Il problema, è evidente, va affrontato da vari punti di vista, coinvolgendo diversi attori e notevoli risorse finanziarie. La sua risoluzione resta comunque legata intimamente al modo di agire dei fumatori: non basta ridurre il consumo di sigarette ma è necessaria l’adozione di comportamenti responsabili e rispettosi della propria e altrui salute.
Inoltre, è utile ricordare che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente della California ha classificato il fumo di tabacco come un inquinante tossico dell’aria.
Non dimentichiamo, poi, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il fumo come la principale causa mondiale di malattia e di morte prevenibile."

Jointella ha detto...

in giappone non si puo fumare per strada ma solo in aeree apposite segnalate da un cartello,qua é gia tanto se buttano il pacchetto dentro il cestino come purtroppo testimoniano tante strade che portano in periferia.

Anonimo ha detto...

La tassa comunale sulle sigarette in che film l'avete vista?

Alex ha detto...

Questo è un problema di cui si è accorto persino il nostro soporifero parlamento... Vediamo come andrà a finire, nei tempi bibilici dei meandri di palazzo.

P.s. In giappone non si può fumare per strada perché sono 120 milioni di persone su un territorio più piccolo. Fumano quasi tutti e se fumassero per strada si brucerebbero a vicenda (proprio per questi motivi c'è il divieto a Tokyo, nero su bianco dai documenti dell'autorità locale)...Non tanto per il decoro. Tant'è che nei locali pubblici spesso si può fumare.

Alex ha detto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/mozziconi-sigarette-multa-governo-pdl-1335268/

Romanello medio ha detto...

Ao e mo nun se po' nemmeno buttà la cicca per terra? Che me la devo tenè in mano?
Noi romani medi volemo i diritti, per esempio er diritto de buttà le cicche per terra, e poi è colpa de aledanno perché l'AMA deve pulì le strade!

Riccardo ha detto...

Ottimo.Avete già trovato alcune soluzioni.
Aggiungerei l'obbligo per tutte le case del tabacco di dotare i pacchetti di un piccolo posacenere portatile,diciamo una sacca laterale tipo questa
http://www.ecoastuccio.com/
E far scrivere sulle confezioni che gettare a terra le cicche comporta una multa di tot euro.
Cosi i fumatori non hanno scuse.

Anonimo ha detto...

èQuanto è vero! ed è proprio come dite voi, non è percepito come un problema, ma come una cosa normale. Non avete nominato quelli che fumano dalle finestre o dai balconi e buttano tutto giù, come se non esistessero posaceneri in casa, oppure chi butta le cicche dalla macchina pur avendo anche lì un posacenere. In qualche città ci sono anche i posacenere attaccati ai cestini dell'immondizia, ma non vengono neanche usati, deve cambiare la mentalità, ma la vedo dura

Mae

Anonimo ha detto...

Scusate ma da dove arrivano questi dati del tutto strampalati ? da dove un istituto riconosciuto ? che mare ? "C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio)."

Anonimo ha detto...

Almeno pestare il mozzicone di sigaretta non è come pestare l'escremento di cane lasciato dal padrone incivile...

Anonimo ha detto...

Ho partecipato al convegno sul tema che si è tenuto il 13 Giugno 2012 (la citazione sopra si riferisce al 2010). L'AMA ha INIZIATO ( ci siamo capiti ...?) a parlare di portacicche (come nota Tonelli, i problemi percepiti dagli ignoranti sono sempre "ben altri!").
Ad Helsinki invece, a parte che c'era una densità molto minore di incivili (qui li vediamo anche incravattati), c'erano anche i portacicche, costruiti con altissimo ingegno e tecnologia brevettata e segreta: un tubo di ferro.

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