Roma è l'unica città occidentale in cui i cassonetti invece di essere eliminati aumentano di numero. Ecco perché

28 ottobre 2015

Come dite? Già questi cassonetti piazzati dovunque in città, sui parcheggi, sulle strisce pedonali, sulle fermate dei bus e sui marciapiedi vi fanno raccapriccio e vi danno tanto l'idea di minidiscariche piazzate agli angoli di ogni strada? Li considerate luoghi perfetti per il rovistaggio che poi alimenta il fenomeno terrificante dei mercatini del rubato e della monnezza? Sono ricettacoli di topi, malattie, gabbiani? Già, avete perfettamente ragione. Ed è per questi motivi che in tutto il mondo occidentale, da Milano a Parigi, da Vienna a Madrid passando per New York i cassonetti, semplicemente, non esistono. Non ci sono. Non vengono utilizzati. Ogni condominio pensa alla propria raccolta attraverso bidoncini conservati all'interno che poi vengono ritirati dall'azienda della nettezza urbana.

Una soluzione, beninteso, che viene adottata anche in alcuni parti della città pure a Roma. Sì, ma solo in alcune. In altre zone, incomprensibilmente, la strategia è un'altra. In questi giorni i cittadini dell'Esquilino si sono svegliati con davanti al pianerottolo una pattumiera marrone per fare la raccolta dell'umido. "Bene" hanno pensato i cittadini "sarà l'inizio di una raccolta porta a porta anche perché i nostri palazzi, tutti risalenti a fine Ottocento o a inizio Novecento sono perfetti per ospitare i bidoncini e liberare le strade dai cassonetti". E invece no, niente di più distante dalla realtà.

In maniera del tutto cervellotica Ama in questo Rione e chissà in quali altri quartieri sta promuovendo la "differenziata stradale". Cosa significa? Significa che i cassonetti, invece di diminuire o di scomparire come accade in tutta Europa, aumentano. Da tre tipologie si passa a cinque tipologie. Più spazio pubblico occupato da queste mini-discariche, più spazi per chi rovista, più opportunità per i ratti, più brutturia per la strada. Già, perché i nostri cassonetti, oltre ad essere inopportuni e fuori dal tempo, sono anche brutti.



Anche Parigi lascia alla raccolta stradale la sola (la sola!) raccolta del vetro. Ma lo fa dopo aver affidato ad un designer il disegno dei cassonetti e delle campane (sia quelle esterne, sia quelle dotate esclusivamente di bocchetta per la raccolta poi sotterranea) che si presentano così come le vedete qui sopra. Ecco il confronto con le campane romane in vomitevole verde industriale. Quale soluzione vi piace di più? Senza dubbio, avvezzati al cattivo gusto e cresciuti senza la capacità minima sindacale di saper discernere il bello dal brutto non ci avevate mai pensato, eh? E invece questo è uno dei grossi inconvenienti: vi immaginate la griglia piemontese dell'urbanistica dell'Esquilino presto riempita di questi verdoni? Eccheccefregaiprobbblemisoarrrrtriaroma, vero?
Ma non è l'unica questione: c'è quella delle sanzioni e della corretta raccolta. Da Madrid a Parigi i bidoncini condominiali hanno tanto di codice a barre e se qualcuno nel condominio 'butta male' si procede alle multe. La cosa, ovviamente, invoglia a comportarsi meglio e a conferire la spazzatura come si deve. A Roma il cassonetto è il luogo dove tutto può accadere, tanto nessuno controlla, tanto nessuno può risalire e così i contenitori sono pieni di roba che pregiudica i processi di riciclaggio, riuso e recupero e i dintorni si riempiono di materassi, televisori, elettrodomestici, reti di letti e quant'altro. 


Perché Ama adotta questa strategia fallimentare? Lo abbiamo chiesto ieri mattina a delle (peraltro gentilissime e professionalissime) addette dell'Azienda Municipalizzata dell'Ambiente. La risposa? Raggelante: "qui restano i cassonetti e anzi aumenteranno perché non siamo nel pieno del centro storico e nelle strade c'è abbastanza spazio". Questa è la logica. Si va a saturazione dello spazio pubblico. E' un po' come la logica della doppia fila. Ci si ferma in doppia fila perché tanto chi viene dietro in qualche modo "ce passa". Alla fine è tutto e sempre una questione di arredo urbano, noi lo ripetiamo da 8 anni...

32 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

In Germania la tassa sull´immondizia (Abfallgebühren) si paga a persona e non a Mq. Per una famiglia di 4 Persone pago annualmente 240 Euro. Ma ho i MIEI bidoni (Carta, Involucri riciclabili, Bio, non riciclabile). Il comune fa dei controlli a sorpresa (si, aprono i miei bidoni dell´immodizia) e se butto una bottiglia di vetro posso prendere anche 450 euro di multa.

Anonimo ha detto...

Tranquillo che in Germania so nazisti e c'hanno la culona inchiavabile.

Noi semo mejo e i problemi so antri

mizio ha detto...

E' una assurdità, nel mio quartiere sono ricomparse le campane di vetro, dopo che erano sparite, e si vanno ad aggiungere al cassonetto del vetro e plastica che già esiste e come se non bastasse le hanno posizionate sui marciapiedi impedendo alle persone di camminare. E' vero, viaggiando ho notato che il cassonetto è una cosa tutta romana, all'estero non esiste, eppure anche a Parigi, Londra...la immondizia la producono, forse avranno una bacchetta magica, o forse sono solo più civili e intelligenti. A noi c'è toccata "Estella Marino", l'ignavo assessore all'ambiente e ai rifiuti del comune di roma, una che sono due anni che sfrutta la vicenda mafiacapitale per nascondere la sua incapacità, una che si vanta di aver chiuso Malagrotta, ma che ha trasformato Roma, la capitale d'Italia, in una nuova discarica e distrutto e abbandonato i parchi e il verde pubblico.

Anonimo ha detto...

Sì certo mizio... Infatti prima di "Estella Marino" i cassonetti non c'erano e la città era pulitissima.

Anonimo ha detto...

Secondo me l'unica soluzione per le grandi città è la differenziazione in discarica.
così verrebbe vagliato il 100% dei rifiuti.
Così, visto che ci rompono continuamente le balle con la storia che i rifiuti sono una risorsa, le municipalizzate potrebbero autosostenersi ed elimitare la tassa sui rifiuti.

a proposito... e dello spreco di acqua potabile per la pulizia dei contenitori da buttare che ne pensate?


Anonimo ha detto...

tra l'altro con la raccolta nei condomini si elimina il problema del rovistaggio, dato che chi rovista e tira fuori tutto, poi non è che rimette diligentemente i rifiuti nel cassonetto. aumentando il degrado e la sporcizia. perchè questi assessori, che a sentirli parlare sembra che siano persone preparate, poi fanno queste cose?

Anonimo ha detto...

Giustissimo, sono anni che lo dico.
- cassonetti + posti auto.

Anonimo ha detto...

Tutto è fatto per rendere la vita impossibile dai mezzi di trasporto alla spazzatura.
Domandatevi perché tutte le città usano la razionalità per far vivere i propri abitanti e qui a Roma è tutta una follia.
Perchè avviene tutto questo?
Qual'è il motivo di questa storia?

Anonimo ha detto...

è la stessa logica delle macchine ovunque, delle bancarelle ovunque, dei camion bari ovunque, dei cartelloni ovunque, dei motorini sui marciapiedi ovunque. non c'è uno spazio a uso comune marchiato dalla prepotenza di qualcuno e, ancor più grave, dal malaffare!

Anonimo ha detto...

nella sola via labicana ci sono 20 (venti)bidoni tra indifferenziata carta e vetro
aumentiamoli che sono pochi!

Anonimo ha detto...


I cassonetti sono brutti, non c'è dubbio, eppure per ora una strategia migliore non esiste. Dobbiamo accontentarci.
Piuttosto, si dovrebbe cominciare a toglierli da tutto il centro storico, assieme alle 'maghine' e ai motorini di tutti i tipi!
Almeno lasciateci (anche ai turisti) il centro pedonale, libero da brutture ... a proposito ma l'orrenda bancarellaccia zozza di Piazza della Repubblica non la toglieranno mai? Con i suoi neon freddi e potenti disturba anche il traffico veicolare!
Quella accanto a Eataly, per intenderci, ... che poi non è per niente male ...
Che ne dite? Ciao

Anonimo ha detto...

insomma ricapitoliamo:
i cassonetti so brutti ma non c'è strategia migliore;
le maghine non si possono togliere che i mezzi non funzionano;
la doppia fila non si può eliminare che non ci stanno parcheggi;
i portoghesi non si possono eliminare che non si può controllare l'entrata sui mezzi;
le bancarelle non si possono spostare perchè hanno il permesso;
......
aggiungete a piacere

Anonimo ha detto...

Pagare una multa all'AMA per non aver fatto bene la differenziata e' una presa in giro. Finche la loro serieta' e' questa il buon senso di qualsiasi persona tende a non fregarsene piu di tanto riguardo la differenziata. E' un po' come se vai a comprare vestiti al mercato e ti attacchi allo sconto o vai in una catena di abbigliamento. Nella seconda non c'e' bisogno di chiedere lo sconto alla cassa perche gia' sai che non te lo fanno. Lo stesso discorso si dovrebbe fare con AMA ma anche con ATAC, se una azienda ispira serieta' difficilmente la gente fa la furba, ma se sono i primi a fare come li pare a loro poi non si puo dire la gente e' "incivile" perche non fa la differenziata come si deve. E' come se vai a mangiare al ristorante e ti portano le posate sporche e tu ti lamenti e loro invece di scusarsi te le portano piu sporche di prima a sfregio a questo punto che fai? Io me ne vado, non mangio e manco pago in totale assenza di buona volonta' da chi dovrebbe offrirmi un servizio dietro pagamento. Lo stesso vale per AMA e ATAC, quindi invece di accusare i cittadini di incivilta' tocca prima CAMBIARE TUTTO all'interno di queste aziende. Nel momento nel quale lavorano con SERIETA' potranno richiedere SERIETA' dagli altri, fare multe voler che sia tutto preciso ecc.

Anonimo ha detto...

Come in molti degli altri argomenti trattati da questo blog, la verità non è propriamente questa.

A montesacro AMA progettò la differenziata porta a porta:

20 mezzi nuovi nuovi
moltissimi nuovi assunti
Differenziata totale ( niente più cassonetti di nessun tipo ).

Tutto questo succedeva quando poi tutti i cassonetti convergevano da Cerroni e diciamo che la mano sul fuoco sul luogo di smaltimento dei rifiuti differenziati, nessuno si sentiva di mettercela.

Quale fu la reazione della gente?
Insurrezioni! Lamentele! Richieste di rimettere i secchioni! Comitati di quartiere sul piede di guerra.

Allora AMA che fa? Decide per una soluzione di "sintesi" e rimette i cassonetti per la differenziata.

Risultati?

Rovistaggio continuo
Puzza
Meno suolo per i parcheggi

Se mi proponessero tra le istituzioni italiane e la cultura danese, oppure le istituzioni danesi e la cultura italiana, sceglierei la prima soluzione!

Anonimo ha detto...

Basta fare confronti con Roma e Parigi, non c'entriamo nulla con queste realtà, il paragone lo dobbiamo fare con Il Cairo, Casablanca, Algeri e non so come ne usciamo francamente.

Lanzo ha detto...

Altro che campane, quann'ero ragazzino passava er bottijaro che i "vetri" te li pagava, mo' li dovemo paga' noi per farci il favore.
Chiaramente quann'ero regazzino non esistevano le confezioni di plastica, annavi a fa' la spesa con la sporta, i facioli e legumi secchi erano in un sacco, un cartoccio e via. Er latte te lo venivano a porta' a casa e la bella bottigliona da un litro il lattaio se la riprendeva - nun c'erano tetrapack indistruttibil - C'era na volta quel che c'era. Acqua minerale Egeria, S.Paolo - tutte in vetro con deposito. Adesso solo in plasticaccia.
Poi... Invece de fa pagare ai produttori lo smaltimento de ste schifezze, l'amo pure da paga' noi.

Anonimo ha detto...

Se mi proponessero tra le istituzioni italiane e la cultura danese, oppure le istituzioni danesi e la cultura italiana, sceglierei la prima soluzione!

Questa si chiama sindrome di stoccolma... Le istituzioni qua sono peggio che nelle filippine, la nostra cultura invece e' una cultura mediterranea, non ragioneremo mai come gli scandinavi o i tedeschi, o i russi... Sono le istituzioni il primo problema a roma, poi vengono tutti gli altri...

Lanzo ha detto...

Anonimo di 28/10/ - ore 2.15
M'hai provocato e mo ta risponno.
A Dhaka (la capitale del Bangladesh) lo smaltimento della monnezza funziona cosi':
ci sono areee dove butti la monnezza, per strada si capisce - la monnezza viene eliminata dai poveracci che cercano la plastica o la scatoletta, la bottiglia e poi i corvi e cani randagi - gatti mai visti - che si pappano i rifiuti organici, poi capre e mucche scheletriche che si mangiano qualsiasi cosa vegetale.
A proposito di gatti, nun vedo piu' un gatto a Roma. Scomparsi. Almeno nel mio quartiere.

Anonimo ha detto...

Bhe la strategia esisterebbe. facendo riciclare ai privati.

ecco qui quanto si puo guadagnare da alcuni materiali riciclandoli..

http://www.comieco.org/media/ruolo/rilevazioni-macero-grafici-new.pdf

http://www.carp-ambiente-rifiuti.org/?q=node/1397

http://www.cial.it/news/nuove-convenzioni-2015/

Liberalizzando il mercato, qualsiasi multinazionale con le palle avrebbe tutto l'interesse per non perdersi neanche una briciola della miniera di materiali , che una città da 4 milioni di persone produce ogni giorno. Minimizzando i costi per i contribuenti.

Anonimo ha detto...

ma se non ci mettiamo piu i cassonetti poi dove vanno a rovistare li zincheri??
eddaje su! ma che ve lo devo dire io? che nun c'arivate da soli?
a Lanzo ma te ricordi quanno che ce stava l'acqua Pejo.. e poi ar bare ce stava il crodo.
quelli si che erano bei tempi. comunque la città è sempre stata zozza da fa schifo.
ah, i gatti se li magneno li zincheri. sempre loro. pe quello so spariti.

Anonimo ha detto...

Giusto per chiarificare quanti milioni potrebbe incassare un'azienda di riciclaggio seria,

ROMA PRODUCE OLTRE 2.5 MILIONI DI TONNELLATE DI RIFIUTI ALL'ANNO
per cui un'azienda potrebbe guadagnare riciclando (prezzi presi dai grafici di 5.37pm, considerando i rifiuti di minore qualità)

a partire da 60 €/ ton per il cartone
a partire da 150€/ ton per la plastica
a partire da 40 €/ ton per il vetro
a partire da 150€ ton per l'alluminio

ovviamente l'ama non ha bisogno di questi introiti poichè gia guadagna rubando allo stato.

Anonimo ha detto...

Veramente assurdo che la città potenzialmente più bella al Mondo abbia questi cosi maleodoranti per le strade. A Milano la raccolta porta a porta si fa da più di 20 anni. Ed è attualmente prima grande città in Europa per la raccolta differenziata.
Ma quand'è che i Romani per bene si svegliano e scendono in Piazza a protestare contro i continui maltrattamenti che subiscono dai Romani menefreghisti ed incompetenti???

Anonimo ha detto...


La soluzione è mettere i cassonetti in doppia fila.

Anonimo ha detto...

> per cui un'azienda potrebbe guadagnare riciclando

e pensare che noi paghiamo per portare i nostri rifiuti alle azinde di riciclo all'estero

Anonimo ha detto...

Non è che in Spagna abbiano una cultura tanto diversa dalla nostra, cattolica e mediterranea, eppure le città sono ben organizzate.

Anonimo ha detto...

Tanto è che il riciclaggio dei rifiuti all'estero lo chiamano "urban mining" per quanto è redditizio...

Massimo ha detto...

Tu ci scherzi ma ci sono già. Ih ih ih

Massimo ha detto...

A Roma il porta a porta se lo ricorda mia suocera che ce n'ha 80 di anni. Il problema è oggi.

Anonimo ha detto...

I cassonetti sono pochi, per questo traboccano. Devono aumentare di numero o svuotarli più spesso che non si fa. I bidoni piccoli, svuotati da mezzi piccoli, non risolvono niente, traboccano uguale e costa di più.
I bidoni nei condomìni, mancano solo quelli. Non siamo a 40 fa, quando si producevano un terzo dei rifiuti. Quando ci costa il ritiro uno per uno? Meglio i normali cassonetti, ma di più, almeno uno che cammina per strada o sta in macchina, ha la possibilità di buttare un giornale nel cassonetto giusto.

Anonimo ha detto...

Io abito a torrevecchia e quasi tutti i giorni si ferma un furgone dell' AMA raccolta rifiuti ingombranti e porta al mercatino dell'usato sotto casa mia mobili, lavatrici tv, reti ecc.... a vendere. E' un metodo per riciclare e guadagnare soldi.

Anonimo ha detto...

Ma ci stiamo sempre a lamentare, ma che NOIA!! le campane VERDI io le trovo eleganti e non ci trovo niente di sbagliato. Io sto vicino Londra ad abitare ed i cassonetti ci sono eccome! E sono pure brutti vecchi e puzzolenti, pieni stracolmi di spazzatura.

Edoardo de Caro ha detto...

La questione a mio avviso è molto semplice. Svuotare cinque cassonetti costa 1/3 che svuotare cinque bidoncini a condominio con sistema porta a porta. L'idea infatti sarebbe quella teorica di sfruttare al massimo quelle zone dove il Porta a Porta è già attivo per "sbloccare" crediti e fondi bonus raggiungendo alti livelli di differenziata e rivendendo su mercato i materiali riciclabili.
Più ricicliamo insomma, più soldi sblocchiamo a livello europeo o guadagnamo sul mercato, più porta a porta riusciamo a finanziare.

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