30 aprile 2016

Piazza della Malva è solo un esempio. Il nuovo sindaco risolverà situazioni simili o resterà tutto uguale?


C'è una cosa, in questa squallidissima campagna elettorale dove ostinatamente e testardamente ci si sta impuntando a parlare di tutto meno che delle faccende vere e profonde che rendono questa città un posto osceno dove vivere, che si può fare. Fissare dei paletti, ricordarseli, posizionarli nella memoria infallibile del web. E poi tornarci tra un anno.

Prendete Piazza della Malva a Trastevere. Un posto straordinario, di struggente bellezza. Ridotto in un modo che anche questo nostro video fatica a raccontare a pieno. Stuprato in maniera inimmaginabile. Abbiamo pensato di fare questo filmato e poi di tornare qui esattamente tra 12 mesi per sbattere in faccia al nuovo sindaco, chiunque esso sia tanto tutti promettono grandi cambiamenti, che le cose sono rimaste uguali e identiche. Oppure per complimentarci per la soluzione. Soluzione peraltro facilissima qui: due linee di arredo urbano all'interno del quale consentire il transito delle auto e poi tutto il resto inaccessibile ai veicoli e soprattutto alla loro sosta. Una roba di una semplicità estrema. Vedremo se la penserà così il nuovo primo cittadino o se tra un anno piazze uniche al mondo come questa saranno ancora ridotte a volgari autorimesse abusive a cielo aperto che uno sfasciacarrozze sulla Togliatti è cento volte più ordinato e piacevole.

29 aprile 2016

Funerale AMA a Roma. Lo strano caso dei tanti siti e servizi di Onoranze Funebri che si chiamano tutti come quello ufficiale dell'Azienda Municipalizzata del Comune di Roma


Carissimi,

Voglio raccontarVi quello che mi è successo circa 5 mesi fa quando è venuta a mancare mia mamma; tengo a precisare che mamma si è spenta a casa sua dopo una lunga malattia e notevole sofferenza soprattutto negli ultimi due giorni.

Appena constatato il decesso dal medico dell’hospice S. Antonio di via Mecenate dal quale era assistita, mi sono subito messo alla ricerca dell’agenzia delle onoranze funebri dell’Ama e ho cliccato sul primo link che mi è capitato sul motore di ricerca Google ed è venuto fuori quello che sembrava essere proprio l’Ama.

Purtroppo solo quando oramai avevano sistemato la salma di mamma mi sono accorto che non erano loro e oramai non potevo più disdire visto che il giorno dopo erano previste le esequie.

Secondo me il fatto che siano stati validi nel loro lavoro non gli deve consentire di utilizzare lo stesso nome dell'azienda che a Roma si occupa dei servizi funebri e di smaltimenti rifiuti.

Quando infatti sono andato dal titolare a fare le mie rimostranze, lui mi ha risposto che è tutto perfettamente legale e anche se la sua azienda si chiama San Leone a Roma può tranquillamente chiamarsi Ama o compAMA e anzi l'Ama stessa si serve dei suoi mezzi. Anni addietro se n'è occupato anche il quotidiano "Il Tempo" (qui e qui).

Ho scritto al Comune che mi ha risposto quanto di seguito riportato:

Gent.mo
Le rappresento quanto riscontrato da Ama cimiteri capitolini.

la segnalazione in oggetto riguarda una vicenda di sviamento a danno dei consumatori/cittadini e di concorrenza sleale a danno dell’azienda che si protrae da anni e su cui sono state intraprese le dovute azioni giudiziarie di tutela.
Infatti vi sono sul mercato delle onoranze funebri diversi operatori (tra cui Computer Ama, La Rustica, Lorenzetti, Funeral Service, oltre quello citato dal sig. ***) che cercano di acquisire clientela attraverso un uso di marchi o segni distintivi riferibili ad AMA od allo stesso Comune di Roma, con lo scopo di catturare, specialmente attraverso il web, la fiducia dei consumatori/cittadini che vorrebbero commissionare ad un soggetto pubblico, ritenuto e riferito più affidabile e più economico, il servizio di onoranze funebri in occasione di lutti familiari.
Avverso tali comportamenti scorretti di alcuni tra questi operatori citati Ama ha proposto innanzi al Tribunale Civile di Roma, che ha una sezione specializzata nella tutela della proprietà industriale ed intellettuale, azioni civili per ottenere l’inibitoria da tali comportamenti commerciali sleali ed il risarcimento dei danni.
Le domande di Ama sono state ritenute meritevoli di accoglimento da parte del Tribunale Civile che ha inibito all’operatore scorretto di continuare tale pratica commerciale, disposto la rimozione di inserzioni e pubblicità, comminato una penale (di euro 500) per ogni violazione commessa ed una per ogni giorno di ritardo circa la disposta rimozione della pubblicità ingannevole; sulla base di tale decisione è stata inviata una diffida a rifondere Ama, per il danno accertato, la somma di euro 38.700 (Tribunale di Roma, Sezione IX, RG. 17662/2012).
In seguito alla decisione di cui sopra è stato raggiunto l’accordo con altro operatore contro cui è stato instaurato analogo procedimento e con cui si è convenuto, previa sua rinuncia all’uso illegittimo di loghi o dizioni riferibili alla identità visiva di Ama, di prevedere una penale di 3000 euro per ogni futura ed eventuale violazione ed una per ogni giorno di ritardo nella rimozione di pubblicità ritenute ingannevoli.
Inoltre a tutti i cittadini che si sono rivolti alla scrivente amministrazione lamentando fatti analoghi è stato consigliato di presentare denuncia penale in modo da prevenire anche penalmente un fenomeno da combattere prima che si diffonda in modo più difficilmente arginabile; così agendo inoltre gli stessi cittadini potrebbero esercitare l’azione civile di risarcimento all’interno del procedimento penale eventualmente instaurato dal pubblico ministero.
Questi, in breve, i fatti della vicenda vissuta dal sig. *** e da altri cittadini e la risposta di Ama che non ha subito passivamente allo sfruttamento illegittimo del proprio logo ma ha reagito a propria tutela e nell’interesse di tutti coloro che in un momento delicato sono soggetti a subire l’arroganza commerciale di alcuni operatori privati del settore; per ogni ulteriore dettaglio che vorrete approfondire rimango a disposizione unitamente agli uffici competenti di Ama che, a livello centrale, seguono l’evolversi dei procedimenti giudiziari pendenti.

Nel ringraziarla per l’attenzione posta verso la Città e nel restare a disposizione, colgo l’occasione per porgere
Cordiali saluti

               
            Italo Battisti
            Ufficio per i Rapporti con i Cittadini
            Gabinetto del Commissario
            Tel. +39 0667104876-4877
            italo.battisti@comune.roma.it


Evidentemente non si vuole fermare definitivamente (o non si hanno gli strumenti adeguati - il che è ben più grave...) chi si arricchisce sfruttando il logo di una municipalizzata approfittando anche meschinamente e vigliaccamente dell'evidente stato emotivo e di fragilità in cui si trova una persona che ha appena perso un familiare molto stretto.
Due parole a Voi per ringraziarVi per la Vostra continua opera di denuncia nei confronti di questa pessima classe di politicanti che ha ridotto questa città al livello di Mogadiscio, anche se Vi devo confessare che non ho alcuna fiducia che questa situazione migliori granchè perché mi sembra che la maggioranza si sia oramai rassegnata a vivere nello schifo e nell'illegalità.
Nella speranza un giorno di andarmene definitivamente da questa città (per ora non posso...) ,Vi saluto cordialmente.

Paolo



Di questa pratica a dir poco sgradevole ne hanno parlato anche Striscia la Notizia con un servizio, purtroppo non più online, intitolato Servizi funebri "furbetti" (puntata del 15 marzo 2012, nell'occasione Valerio Staffelli venne prese letteralmente a mazzate) e più recentemente Piazza Pulita durante il servizio Caro Estinto (puntata del 3 marzo 2016). Evidentemente passano gli anni ma la situazione non è di molto cambiata...

Possiamo solo sperare che chi come Paolo faccia una ricerca online legga questo post in cui ricordiamo che il link ufficiale alle onoranze funebri AMA è solo e unicamente questo:



e non:

www.amaonoranzefunebriroma.com
www.amaservizifunebri.it
www.amafuneralservice.it
www.amafuneraleroma.it
www.amafunerale.it
www.agenziamortuariautorizzata.it
www.servizifunebricomunali.it
www.onoranze-funebri-roma.it
www.pompefunebricomunali.it

-RFS





RETTIFICA - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

28 aprile 2016

Più abusivi che turisti. E Carabinieri&Polizia fan finta di nulla. Video surreale dal Colosseo


Roma si conferma l'unica città del mondo dove ti basta accendere il tuo smartphone e ti trasformi in un istante in un provetto reporter di Servizio Pubblico che manco Iacona ai tempi d'oro.
Ieri pomeriggio, al Colosseo, la situazione era ne più e ne meno quella che vedete in questi 4 minuti di filmato. Turisti letteralmente assediati dagli abusivi, stalkerati, inseguiti, insolentiti davanti alla macchina dei Carabinieri. Che nulla fa o nulla può (sapete che da Roma in giù le leggi in qualche misura cambiano e le forze dell'ordine diventano, come per magia a sud dell'Ombrone, uomini dotati di "mani legate").
Nel breve volgere del video - 240 minuti - si avvicendano sul luogo del "delitto" ben tre vetture delle forze dell'ordine. In soli 4 minuti. Pensate dunque quante ne transitano durante tutta la giornata: siamo nel luogo più battuto da Polizia e Carabinieri di tutta la città. Eppure il territorio sembra totalmente di proprietà degli abusivi che sono in numero tale dal superare addirittura i turisti. E da non essere minimamente impensieriti dalle volanti che transitano in questa landa di città: vi ricordate quando all'arrivo della Polizia o dei Carabinieri i vu cumprà inscenavano il fuggi fuggi? Ecco ora non c'è più neppure quello: i padroni sono diventati loro e semmai a fuggire tra un po' saranno gli agenti dello stato italiano. 

Cosa fanno questi signori immortalati nelle foto ogni giorno a Piazzale Clodio? Chi indovina?












Cari amici di Roma fa Schifo da qualche tempo mi sono comprato una super macchina fotografica. Inquadro un brufolo a 500 metri di distanza. E allora ho deciso di fare qualche scatto per togliermi uno sfizio e per fare una domanda a voi e ai vostri lettori: chi sono questi signori che ogni giorno stazionano nel parcheggio di Piazzale Clodio? Si danno un gran daffare, aiutano chi arriva a parcheggiare, talvolta in zone non consentite, magari tengono le chiavi. Che servizio è? Non riesco, nonostante la mia super macchinetta fotografica, a capire se sono incaricati dal Municipio o dal Comune.

Qualcuno qui nel quartiere sostiene che si tratta di parcheggiatori abusivi, ma figurarsi! Siamo esattamente di fronte al Tribunale della città, vi pare che ci possa essere illegalità così plateale in quello che dovrebbe essere il luogo più tutelato della capitale del paese? E poi ho visto che costoro spesso danno una mano a fior di avvocati e magistrati. Sarebbe impensabile, in qualsiasi posto del mondo, che gli esterni del Tribunale siano gestiti dalla malavita dei parcheggiatori. Esclusa questa ipotesi, però, quali ipotesi rimangono? Mi aiutate anche voi a capire? Sono agenti in borghese, sono dei servizi segreti? Continuo a seguirvi e aspetto le vostre idee per capire meglio cosa succede nel mio quartiere.
Lettera Firmata

27 aprile 2016

Vetturini indagati e nuove stalle per le botticelle a Villa Borghese abbandonate. Un'altra storia incredibile






Oggi è uscita sui giornali la notizia dell'indagine in corso sui vetturini (certi personaggi che levete...) e ci ha fatto tornare in mente le foto fatte qualche giorno fa a Villa Borghese, dal ponte del Pincio, laddove sono state realizzate le nuovissime stalle in legno (ma a quanto pare anche qui non è filato molto liscio il discorso dell'appalto e l'affidamento). Ebbene per motivi burocratici le stalle sono state bloccate, sebbene finite, sono state lasciate in abbandono. Le erbacce se le stanno mangiando. Per motivi invece ancora peggiori (igienici in primis e di salute dei cavalli) le stalle storiche all'ex Mattatoio di Testaccio sono state anche loro sequestrate, ma in quel caso, forse unico caso al mondo, si è sequestrato dando ai responsabili della condizione che ha determinato il sequestro il permesso di utilizzare ancora la struttura. E lo si è fatto pur in presenza di una struttura nuova e a norma pronta ad essere utilizzata.
Ok, non avete capito. Riproviamo schematicamente.
I cavalli che tirano le botticelle di Roma vengono alloggiati ogni mattina in posti fatiscenti, così fatiscenti da aver portato i vetturini che ce li portano davanti al giudice

Nel frattempo sono state costruite per ideazione di Alemanno e per concreta realizzazione di Marino delle stalle nuove a Villa Borghese.

Le stalle vecchie intanto sono state sequestrate.

I cavalli vengono portati nelle stalle nuove visto che le vecchie sono sequestrate? No, perché sulle stalle nuove pende una inchiesta, mentre le vecchie sono state sequestrate ma è stato consento il loro utilizzo dagli stessi vetturini che sono sotto indagine per maltrattamenti degli animali. 





Ma non è finita qui. Perché tutta questa ridicola tiritera blocca dal 2003 (dal 2003: 13 anni!!!) lo sviluppo negli spazi attigui alle vecchie stalle dell'Accademia di Belle Arti di Roma, che ha avuto in affidamento questi ex padiglioni del Mattatoio e che potrebbe utilizzarli per svilupparsi, per crescere, per rivaleggiare con Brera e, chissà, con qualche altra accademia internazionale. Magari sfruttando il fatto di essere a Roma, la città dove tutti gli artisti devono passare una volta nella vita, la città che ha decine di accademie internazionali sul proprio territorio che manco New York. Eppure niente, grazie ai vetturini e agli animali (loro si, no i cavalli) che hanno gestito questa storia tutto è fermo e bloccato.

Con il sospetto, tra l'altro, che questo stato di cose serva a qualcuno. Che qualcuno, insomma, non possa assolutamente fare a meno di quel buco nero fuori dalla legge, di quella terra di nessuno che chiunque può utilizzare per nascondere nefandezze. Ma queste sono soltanto nostre illazioni. Nostre e delle tante persone che si sono occupate di questa nuova incredibile e assurda faccenda romana. 

Ricordate la famosa nuova torretta di Ponte Milvio? La chiamavano abuso, ora ci vanno le visite guidate


Dopo il nostro articolo su questo caso - caso, come molti dei casi che raccontiamo, che ci era parso davvero emblematico - abbiamo ricevuto parecchie richieste di precisazione e di rettifica. Evidentemente molti protagonisti della faccenda, resisi conto delle sciocchezze che avevano detto, avevano necessità di fare un passo indietro. E questo è positivo e sintomo di intelligenza, oltre che sintomo di efficacia del nostro articolo. Abbiamo atteso qualche giorno prima di pubblicare tutto il materiale sia per raccogliere tutte le smentite che stavano arrivando, da associazioni e partiti (le trovate sotto), sia per ritornare sull'argomento potendo pubblicare le immagini del contestato intervento finalmente finito. (PS. Sembra che il ristorante che troverà spazio nella torretta sarà Kilo, pure un dignitosissimo ristorante di carne oltretutto...)


Non abbiamo foto di qualità ancora, ma un'idea di come questa vicenda architettonico-urbanistica che ha scosso le anime belle assuefatte alla bidonville circostante Ponte Milvio ce la possiamo fare grazie a qualche immagine e qualche video. Di più: l'opera è stata anche selezionata per far parte di OPEN HOUSE, una straordinaria rassegna di architettura che ci racconta che anche a Roma, perfino a Roma, si è costruito e si stanno costruendo cose interessanti, frutto di un progetto e di un pensiero e non di una banale sciatteria. E così adesso in quella che mezzo quartiere e tutte le testate giornalistiche chiamavano "golada de cemendo" e "spegulazione edilizzzia" (l'edificio è tutto in legno e in corten, realizzato da una delle ditte più all'avanguardia d'Europa), tra una decina di giorni inizieranno le visite guidate... Dopo questa clamorosa figura di mer*a comitati, cittadini, siti, blog, politici e cialtroni vari avranno capito la lezione?




Il Comitato Abitare Ponte Milvio, constatato che nell'articolo “Incredibile storia da Ponte Milvio. Costruiscono per una volta un edificio interessante, ma tutti protestano” del 14 marzo 2016:

-        si legge
-        ...Da oltre un anno tuttavia la cittadinanza intera invece di pigliarsela con tutti questi elementi e con gli altri diretta conseguenza dello sconsiderato...con cosa si è invece accanita?...E gliene hanno dette di tutti i colori in questi giorni i comitati di quartiere. Guardate la foto sopra, è del Comitato Abitare Ponte Milvio....”,
-        a corredo di questo testo si utilizza una immagine pubblicata su altro sito dal Comitato stesso, esplicitandone la fonte,
-        più avanti nel testo, a rafforzare la tesi, si aggiunge “...La "anomalia" di cui parla il Comitato di Quartiere riguardo a questo progetto è proprio questa: è un progetto fatto come si deve e dunque, a Roma, anomalo. Meritevole di essere diffamato, bloccato a tutti i costi, preso per i fondelli...
-        ...Inutile dire che con questa cittadinanza, con queste norme, con questi organi di informazione, con questi comitati e con questa politica a pochissime persone viene voglia di imbarcarsi in un'avventura...

-        dalla lettura di quanto sopra è semplice dedurre che secondo l'Autore dell'articolo il Comitato Abitare Ponte Milvio non si preoccupa del vero degrado del quartiere, in difesa dei cittadini contro “... sconsiderato sfruttamento serale dell'area... sosta selvaggia.. mancato sviluppo del territorio...ex area del mercato trasformata in un mediocre parcheggio a cielo aperto...scadente e squallida movida...dehor da vomito...offerta commerciale umiliante...palazzi storici sfigurati”, ma piuttosto si accanisce – a braccetto “... con questi organi di informazione e con questa politica...” - contro i progetti “ fatti come si deve”, ritenendoli per questo motivo “meritevoli di essere diffamati, bloccati a tutti i costi, presi per i fondelli...”.

Da quanto sopra, il Comitato, ritenendosi diffamato dal totale distorcimento della realtà esercitato nell'articolo, evidentemente disinformato o volutamente pretestuoso e volto a sostenere tesi preconfezionate, chiede all'Amministrazione del blog romafaschifo di volere rettificare le informazioni distorte presenti nell'articolo, pubblicando il seguente comunicato predisposto dal Comitato stesso:

“Il Comitato Abitare Ponte Milvio dal 2011 svolge volontariamente un'attività etica di controllo sull'amministrazione dei beni comuni.
Tale continua e incisiva attività viene condotta in merito alle diverse gravi problematiche che affliggono l'area: la situazione di generale degrado ambientale, il commercio ambulante anche abusivo, la sosta selvaggia, l'occupazione di suolo pubblico non regolamentata, l'anomala quantità di licenze commerciali per somministrazione di cibo e bevande, il fenomeno della movida notturna, l'inquinamento acustico, la mancanza di regole e controlli da parte delle forze municipali, la moltiplicazione incontrastata di canne fumarie al di fuori di sistematici controlli sulla loro regolarità rispetto alle norme, ecc.
Il Comitato porta avanti la sua battaglia in un continuo confronto con l'Amministrazione Municipale, presentando interrogazioni, denunce formali, esposti, anche con un atteggiamento costruttivo e propositivo, a tal fine predisponendo studi e documentazione, oltre che proposte di soluzioni praticabili.
Inoltre, mediante la presenza alle riunioni di Consiglio e delle diverse Commissioni competenti per argomento.

In merito alla questione specifica della nuova costruzione a fianco della Villa dei Cardinali, il Comitato, fin dal maggio 2015, espletando niente di più che la sua azione di controllo sul territorio, ha semplicemente e reiteratamente depositato in Municipio richieste di accesso agli atti (parzialmente ottenuti in più riprese) e denunce al solo ed unico scopo di avere certezze sulla regolarità del cantiere, in considerazione delle perimetrazioni vigenti nella Città Storica.
In ultimo, giustamente preoccupati per la comparsa dell'ennesimo locale di ristorazione, ha anche presentato un esposto per ottenere controlli sulla nuova canna fumaria che si aggiungerà alla foresta di quelle già esistenti.
Per altro senza mai ricevere alcuna risposta, né formale né informale, dall'Amministrazione Municipale.
Dopo nove mesi dall'inizio della nostra attività sull'argomento, in modo assolutamente autonomo e a nostra insaputa, alla fine dello scorso febbraio il Capogruppo del PD in Consiglio Municipale, il Consigliere Marco Paccione ha chiesto formalmente la convocazione di una Commissione Trasparenza con lo scopo di fare chiarezza sull'intera vicenda, della quale non si conoscevano gli esatti termini.

Si è dunque trattato di una lecita azione di controllo e verifica dell'operato della Pubblica Amministrazione, nel caso in questione di quella Municipale, che, riteniamo, rientri nei diritti di qualsiasi cittadino.

Il Comitato, dunque, respinge il profilo distorto e diffamatorio che emerge dall'articolo e sottolinea che i gravissimi commenti che ne sono derivati sono comunque riconducibili alla responsabilità dell'Amministrazione del blog romafaschifo, anche se questa si cautela con l'inutile velo della frase “Ogni commentatore si assume la responsabilità di ciò che inserisce nel commentario. Questa bacheca non può essere moderata a monte”.

Pertanto il Comitato Abitare Ponte Milvio chiede che, a riparazione del danno subito, venga pubblicata per intero la presente rettifica.”

***
Sono Loredana Dursi, Addetto Stampa del Municipio Roma XV
Di seguito invio la dichiarazione del Capogruppo SEL del Municipio Roma XV Alessandro Pica in merito all'articolo pubblicato sul vostro portale al seguente link: 


"Ci tengo a sottolineare che SEL non è affatto sulla 'stessa lunghezza d'onda' del Capogruppo PD Marco Paccione, in merito alla costruzione del nuovo edificio a Ponte Milvio. Ho letto e studiato con attenzione il Piano Casa e ho potuto constatare che la costruzione è perfettamente in regola. Inoltre preciso di non aver affiancato in alcun modo il consigliere Paccione nelle azioni intentate contro il cantiere."

26 aprile 2016

Video. 1000 abusivi al Colosseo. Ma la Polizia pensa a telefonare e a dare indicazioni ai turisti


Ecco, forse siamo allo sfascio totale, raggiunto il punto di non ritorno alla normalità. Le nostre gloriose forze dell'ordine preposte alla sicurezza (Allerta 2, ricordate?) e al controllo del rispetto della Ordinanza Tronca sul decoro (emessa neanche 6 mesi fa) non trovano di meglio da fare che parlare al telefono e dare indicazioni ai turisti, mentre qualche altro collega si fa una bella passeggiata in macchina. A neanche due metri di ogni ufficiale c'è almeno un abusivo che si fa i propri affari. Vomito. Schifo.
Paolo


*Caro Paolo,
la tua indignazione non è esagerata. Non c'è nulla di peggio di un contesto in cui il caos, l'illegalità e la sopraffazione perdurano pur in presenza di forze dell'ordine. Significa proprio la certificazione e la istituzionalizzazione dell'abusivismo, la sua legittimazione de facto. Molto meglio zero controlli, allora, piuttosto che controlli che vengono sbeffeggiati da tutti.
-RFS

25 aprile 2016

Restaurati per il Giubileo, ora utilizzati per il mercato del rubato.Storia dei giardini di Viale Carlo Felice


Dopo un rapido restauro per il Giubileo di alcuni mesi fa dei giardini di Viale Carlo Felice (ecco la notizia ufficiale sul sito del Giubileo, appunto), la situazione è ritornata al  solito degrado per sporcizia ed assoluta mancanza di manutenzione da parte del Servizio Giardini di Roma. 
In particolare le nuove piante che erano state posizionate lungo il vialetto centrale sono tutte secche, rifiuti di ogni genere deturpano gli spazi erbosi, i cestini sono da settimane stracolmi di cartacce ed una panchina di travertino è stata divelta.




E' importante precisare che siamo nella zona giubilare per eccellenza. Nell'area verde che collega le chiese di San Giovanni in Laterano (la cattedrale della città) con Santa Croce in Gerusalemme. Un percorso che ogni pellegrino a Roma per il Giubileo Straordinario deve fare.

Lungo l'inferriata all'esterno del giardino dimorano cartacce, bottiglie di plastica, cartoni. Quei pochi spazi erbosi che sopravvivono all'incuria non vengono falciati da mesi.
Inoltre da circa due settimane al mattino accanto al chiosco bar è ripreso quell'indecoroso mercatino di cose di dubbia provenienza (condotto da persone equivoche e aggressive), che era stato sradicato circa un anno fa grazie all'assidua vigilanza della Polizia Municipale. Gli abitanti del rione chiedono al Comune di Roma un sollecito ed efficace intervento per la salvaguardia del bene pubblico. 
Stefano Rinaldi    

24 aprile 2016

Metro ferma 30 minuti per scippo a Spagna: la ladra è donna, gli agenti maschi non possono perquisirla


Ipocrisia, pelosissimo buonismo, degrado umano, degrado ambientale, umiliazione dei turisti, mancanza di comunicazione. Ci sono tutti i tic della nostra città nel fatto successo ieri sotto la metropolitana nella linea A. 
L'ennesimo scippo, come mille ne capitano ogni giorno in una metro diventata completamente di proprietà di gruppi organizzati di borseggiatori che si muovono come locuste, come piccoli e astuti eserciti di sciacalli perfettamente addestrati.

Sparisce il portafoglio, la vittima se ne accorge, blocca la borseggiatrice, riesce a fermarla, il treno non riparte. Dopo un po' arriva la polizia, due agenti, vedono la borseggiatrice, la conoscono bene, sono individui fermati decine e decine di volte. Fanno questa "professione" proprio perché sanno che si trovano forse in quello che è l'unico paese al mondo dove puoi vivere di furti, ridere in faccia alle forze dell'ordine e non subire nulla. 

Ma i due agenti non toccano la borseggiatrice. Basterebbe frugarle addosso e recuperare il portafoglio. Il treno potrebbe ripartire e poi loro se la vedrebbero con la ladra (portandola fuori dalla metro e liberandola, come si fa praticamente sempre perché le procedure per il fermo, che poi è totalmente inutile perché si traduce in una assegnazione ad una casa famiglia dalla quale le ladre scappano dopo qualche ora, sono talmente farraginose e borboniche da rubare l'intera giornata di lavoro per nulla). Ma non si può. Gli agenti sono maschi, la ladra femmina. E probabilmente minorenne. Non la possono toccare. Pare che la legge dica così. E' necessario attendere un'agente donna, solo lei può farlo. I minuti passano. La metro è bloccata. Nel vagone dove è successo il fatto tutti sanno e tutti capiscono, negli altri vagoni nessuno sa nulla e nessuno capisce nulla. Arrivano altri agenti, arrivano cani anti esplosivo ma solo in quel vagone si sapevano i reali motivi dello stop. Dopo 25 minuti inizia qualche timido segnale dai microfoni: "la linea è sospesa in direzione Anagnina". Tutto solo in italiano. E senza spiegare il perché.

Dopo 30 minuti il treno è ripartito. Il trasporto pubblico di una capitale europea bloccato da una piccola scippatrice ci racconta come salendo salendo i grandi problemi della città sono i problemi del paese, del suo assurdo sistema di leggi disegnate sartorialmente per tutelare i carnefici piuttosto che le vittime, del suo ignobile sistema giudiziario, del suo imbarazzante garantismo che funge da calamita per tutte le fecce del mondo che qui trovano il loro autentico luna park dell'impunità. E funge da respingente per tutte le persone di qualità: che stanno tutte quante andando via, a vivere in posti dove la legalità è garantita e dove i delinquenti non si permettono di fare i padroni.

23 aprile 2016

Oltre ogni immaginazione. L'avvocato che di fronte al tribunale si è fatto l'ufficio in macchina



Vi sembrerà una cosa da nulla, a noi è sembrato qualcosa di emblematico sotto tanti punti di vista. Ma è un esercizio che davvero possiamo fare con qualsiasi episodio, con qualsiasi elemento distonico, con qualsiasi anche apparentemente piccolissima anomalia. 

Se guardi questa ci vedi dentro tutto o quasi. Ci vedi dentro l'impunità, ci vedi dentro un arredo urbano imbarazzante, ci vedi dentro l'egoismo, la prevaricazione, la violenza verso il prossimo e la totale perdita di buon senso vissuta però senza alcun senso di colpa, come cosa normale. Ci vedi dentro l'assenza totale di controllo e il comportamento ignobile di chi invece dovrebbe occuparsi di leggi, di legalità e di rispetto. Ci vedi l'abbandono di una città che non riesce a tenere sotto controllo neppure i suoi luoghi più delicati, più cruciali. Come un Tribunale. 

E accade così che di fronte al Tribunale di Roma, la capitale del paese, a Viale Giulio Cesare 54, un avvocato parcheggi ogni giorno una panda  sui posti dedicati agli scooter (o magari la lasci li fissa) e la usi come deposito, magazzino, perfino come ufficio. Fa dentro e fuori dalle aule di giustizia e a seconda delle esigenze va a depositare nella vecchia Fiat fascicoli e faldoni, o si intrattiene sui sedili davanti per consultare le carte prima di ritornare davanti al giudice a difendere i suoi clienti. La macchina è sempre lì, ogni giorno, coi sedili posteriori pieni di documenti. Magari tra qualche tempo sul sedile del passeggero troverà posto l'ufficietto della segretaria. Mentre lui sta lì, al posto di guida, a scartabellare e a mettere assieme le idee per la prossima udienza.

Ovviamente basterebbe un arredo urbano decente per impedire alle auto di parcheggiare dove ci sono gli stalli per i motorini, basterebbe una multa al giorno, basterebbe un carro attrezzi per obbligare il nostro azzeccagarbugli ad andare a recuperare tutti i suoi preziosi documenti alla depositeria comunale. Ma non accade nulla di tutto questo. La città è di chi se la piglia. 


La domanda che basterebbe porsi quando si vedono scene miserabili come questa è solo una ed è sufficiente per spiegare l'assurdità e l'anomalia di certi comportamenti: cosa succederebbe se tutti facessero così? Ecco, basta e avanza questo interrogativo. Da tener presente ogni volta che gettiamo l'immondizia dove non si può, ogni volta che parcheggiamo in seconda fila, ogni volta che mettiamo il motorino sul marciapiede o che facciamo cagare il nostro cane in mezzo al percorso pedonale. Ogni volta che eludiamo il pagamento delle tasse o che ci comportiamo da furbi prevaricando qualcuno o ottenendo quello che magari è un nostro diritto, ma a scapito del diritto degli altri. Cosa succederebbe se tutti facessero come noi?

22 aprile 2016

Il TAR rigetta il ricorso e i Vigili che non vogliono ruotare se la pigliano in saccoccia. Tutta la sentenza


Eccola qua, dalla prima all'ultima pagina, la sentenza del TAR che rigetta il ricorso (in prima battuta vinto presso il Tribunale Civile) dei Vigili contro l'impianto per la rotazione degli incarichi e dei gruppi predisposto, secondo quanto peraltro imposto dalla legge, da Alfonso Sabella (allora assessore alla Legalità) e Raffaele Clemente (comandante generale della Polizia Municipale).

Triste, anzi tristissimo, che le resistenze al cambiamento arrivino fino a scomodare le aule dei Tribunali che dovrebbero occuparsi di faccende ben più serie, ma purtroppo quando far sì che tutto rimanga fermo e imbalsamanto determina anche degli interessi economici diversamente leciti allora tutto è possibile.

In una città dove risulta pressoché normale (quasi un diritto!) vendersi per qualche cena offerta (peraltro in ristoranti pessimi...) e per una cassa di vino scadente, il fatto che qualcuno faccia ricorso contro provvedimenti volti a ridurre la corruzione è davvero una umiliazione per il genere umano. Nulla di dissimile. Ma d'altro canto i sindacati italiani ci hanno dimostrato questo e altro negli ultimi 45 anni durante i quali hanno decisamente e significativamente contribuito a devastare un paese trasformato nella caricatura di se stesso. Nella caricatura di una democrazia occidentale.