Il disgustoso mercatino di Natale di fronte a San Giovanni? In realtà è la Festa di Forza Italia. Una storia incredibile di squallore, degrado, presa in giro












La cosa ci aveva disgustato e raccapricciato già qualche settimana fa, tant'è che scrivemmo a riguardo il 12 dicembre (cliccate per godervi le foto e cliccate qui per leggere l'articolo che Degrado Esquilino dedicò anche lo scorso anno al medesimo scempio) denunciando lo scandalo di un mercatino di ripugnante qualità proprio di fronte alla Cattedrale di San Giovanni in Laterano. Non è l'unico, tra l'altro, in una città dove non esiste (a differenza di tutte le altre città italiane e europee) un mercatino natalizio degno di questo nome. E la consolazione di aver liberato, almeno per un anno, Piazza Navona dallo schifo in cui era precipitata durante il Natale, è davvero troppo magra.
Certo è che tra i tanti riprovevoli mercatini, quello di San Giovanni spiccava più di ogni altro: come diavolo si fa ad ottenere per tutto questo tempo la concessione ad allestire una specie di favela in faccia alla Cattedrale di Roma e del Mondo? Come si fa ad ottenere l'autorizzazione a montare 40 gazebo uno peggio dell'altro nei quali il solo cattivo odore di cibo sarebbe sufficiente per una chiusura immediata?

Semplice. Basta saper utilizzare sapientemente le norme assurde, i regolamenti comunali scritti male e la burocrazia capitolina fatta apposta per condannare la città al degrado sempiterno.

C'è una norma che consente ai partiti politici di richiedere spazi pubblici, pagando un'inezia ovviamente, dove poter allestire manifestazioni magari affiancate da stand gastronomici o artigianali. A partire da questo schema si può far sì che una manifestazione politica diventi magari solamente il pretesto per allestire in una delle piazze più frequentate di Roma un evento puramente commerciale. Magari, per non dare nell'occhio, chiedendo un'autorizzazione che scada prima di Natale salvo poi farsela prorogare fino all'Epifania. 


È esattamente quello che è successo a Piazza San Giovanni in Laterano dove la manifestazione doveva essere la Festa Cittadina di Forza Italia (autorizzazione richiesta da Giordano Tredicine in qualità di Responsabile Eventi e Vice Coordinatore della Regione Lazio per il Partito e concessa dal Vice Capo di Gabinetto del Sindaco Ignazio Vincenzo Vastola, funzionario pagato da tutti noi 141mila euro l'anno), ma dove, se ci vai, di Forza Italia non trovi nulla, neppure una spilletta o un adesivo. Niente. 


La manifestazione in realtà si chiama e si è sempre chiamata "Magico Natale", nulla di politico ci si è svolto, i convegni previsti e allegati alla richiesta di autorizzazione se mai si sono tenuti non hanno lasciato nessuna traccia su internet, sui social network, in un tweet, in un post Faceook. Niente. Gli unici convegni politici al mondo di cui non si trova memoria da nessuna parte. Ovviamente la manifestazione non  ha nessuna menzione nel sito di Forza Italia e nel sito di Forza Italia Roma e nelle pagine di Forza Italia Lazio. Un po' strano per quella che dovrebbe essere ciò che per il PD è la Festa dell'Unità. Lo stesso Tredicine, che l'ha richiesta, non ne parla mai sul suo sito, sul sito dei suoi collaboratori e relative pagine Facebook e Twitter. Lui stesso ha effettuato i suoi eventi politici di Natale altrove. Eppure, sostiene, "ci sono lì eventi di partito ogni giorno". Noi non siamo riusciti assolutamente a trovarli, ci aiutate? L'evidenza è chiara a chiunque si rechi nel mercatino in questi giorni in cui è ancora allestito: non si tratta di una manifestazione politica con qualche stand. Si tratta di un mercato con un invisibile (a partire dalle insegne) pretesto politico. 

Dunque non c'è poco o niente di politico, ma almeno ci sarà qualcosa di natalizio? Assolutamente no. Guardate le foto e guardate le foto del nostro precedente articolo. Il livello medio è davvero infimo, molto triste. Se riuscite a superare il fetore di malcucinato che vi attanaglia l'esofago all'ingresso (immancabile il braciere delle caldarroste), il resto è ciò che di più lontano possiate pensare rispetto al Natale. Non c'è un solo banco ad avere attinenza con le festività. Neppure uno. E ieri, nel nostro ultimo sopralluogo, il povero immigrato che gestiva il banco delle cover degli iPhone (perfetti per un mercatino natalizio, no?) si lamentava dei costi che era costretto a subire. Dove sono gli abeti promessi nella richiesta e firmati da Giordano Tredicine? Dove sono le "magnifiche strutture"? Dove sono i prodotti tipicamente natalizi? Qualcuno di voi vada sul posto e ce lo dica! Dove è la pista di pattinaggio e dove è l'area eventi? Gli incontri politici dove si svolgono visto che non c'è alcuno spazio a ciò dedicato? E ancora: in cosa consistono i rapporti con Telethon e Aism millantati nella richiesta? Quali sono stati gli incontri letterari con gli autori previsti nella domanda? L'evento "cuccioli che passione" si è svolto? E il Villaggio di Babbo Natale dov'è? È sfuggito a noi (ma non ci sono sfuggite le decine di auto e furgoni degli espositori parcheggiate in divieto di sosta praticamente dentro il sagrato della Cattedrale) oppure non si è tenuto? E ancora: dove è il programma settimanale degli eventi che - come da richiesta - si doveva pubblicare su web e su depliant? E questi - ecco la domanda più importante - sono problemi che ci poniamo solo noi o se li pone anche il Gabinetto del Sindaco che ha firmato le autorizzazioni? La risposta in massa di Tredicine e dei suoi collaboratori, ieri sera su Twitter, è stata, in estrema sintesi "smettetela di indagare e trovatevi un lavoro". E anche: "pensate alla Festa dell'Unità" (si devono essere dimenticati di leggere questo e ancora questo).



Come mai si è richiesto uno spazio pubblico per un evento di partito e poi si è organizzata una - assai scadente - manifestazione commerciale? Perché così è stato più agevole avere il benestare del Gabinetto del Sindaco (autentico colpevole di questo scempio e degli altri mercatini-suk di Natale sparsi per il centro storico)? Perché così si paga meno di tassa sul suolo pubblico? Perché così si ha la priorità su altri? E ancora: quante altre autorizzazioni ha chiesto il Responsabile Eventi di Forza Italia Giordano Tredicine sul territorio? Questa è l'unica o ci sono altre storie simili in altri municipi? Sarebbe davvero interessante capirlo e saperlo.
Come sarebbe interessante capire quanto pagano gli espositori della festa visto che i gestori girano al Comune qualcosa come 20 euro al giorno per ogni stand. Una miseria. Come sarebbe interessante sapere chi ha scelto gli operatori e in base a quale graduatoria. E come sarebbe interessante sapere quale è l'ente che effettivamente fattura, che effettivamente paga il Comune e che di conseguenza incassa dagli operatori. E sarebbe interessante anche capire se Forza Italia - intendiamo i capi a livello nazionale - è al corrente dell'iniziativa. Pensiamo a qualche alto dirigente di partito che magari abita vicino San Giovanni e in questi giorni transita e pensa "che vergogna". Lo sa, questo dirigente, che quella è solo apparentemente una vergogna, in realtà è la Festa Cittadina del suo partito utilizzato per ottenere un'autorizzazione?

Insomma si richiede pregiatissimo spazio pubblico per una cosa, si fa tutt'altro, si contravviene a parte delle promesse fatte nel modulo di domanda contando che poi nessuno verrà a controllarti (la lista degli eventi ha anche date sbagliate, ma tanto nessuno ci fa caso, nessuno è intenzionato ad onorare lo stipendio faraonico che la collettività, con enorme sacrificio, gli paga). È un andazzo semplicemente inaccettabile che crea degrado, che massacra l'economia con concorrenze sleali che la metà basta, che umilia piazze storiche, che alimenta clientele, che inganna i consumatori (abbiamo parlato con alcuni di loro: nessuno sapeva di frequentare una manifestazione politica!), che mortifica le casse pubbliche che incassano due lire per un danno di immagine ben più elevato e dunque ci perdono. Cosa altro deve succedere ancora per consigliare al Servizio Autorizzazioni e Organizzazione delle Manifestazioni di comportarsi in maniera diversa? Di darsi dei parametri di qualità? Di controllare con scrupolo cosa autorizzare e cosa no? Vergognosi, poi, in tutti i casi di questi mercatini (San Giovanni è solo la punta di un iceberg orribile), i pareri sempre positivi di Sovrintendenza e I Municipio. Un insieme di inaccettabili connivenze sulle spalle dei cittadini e dei commercianti onesti. Si è lottato con le famiglie che monopolizzano il commercio ambulante a Roma facendole finalmente uscire dalla porta di Piazza Navona e le si fanno rientrare dalla finestra in piazze non meno importanti? Perché? Non è ridicolo e patetico?

Vi chiediamo di far girare il più possibile questa denuncia in particolare presso questi due indirizzi:
vincenzo.vastola@comune.roma.it (il dirigente che ha firmato l'autorizzazione a questo mercatino)
sindaco@comune.roma.it (in modo che la cosa venga "lavorata" dall'ufficio comunicazione del sindaco)

30 dicembre 2014

E a Tor Bella Monaca spunta lo svincolo con il lampione in mezzo. Incredibile, ma vero. Lavori pubblici alla romana





Vi mando fotografie di parte della rotonda di nuova costruzione in Via di Torrenova. Lo svincolo verso Via di Tor Bella Monaca è stato costruito... con il lampione in mezzo alla carreggiata! Della serie incredibile ma vero (tanto vero che sta anche su Google Street View). Ovviamente è stato immediatamente chiuso e si è provveduto a realizzare una variante. La sensazione è quella del solito lavoro pubblico "alla romana", dove presunte sviste macroscopiche sono servite a gonfiare il costo finale per la collettività. Ma poi, ma come si fa a non vedere un lampione enorme?
The Doc

Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo Massimo




A nostro parere quando inviti un artista a rappresentare l'offerta culturale dell'amministrazione per un evento iconico e simbolico come il concertone dell'ultimo dell'anno in un luogo altrettanto simbolico e iconico come il Circo Massimo dovresti anche entrare, un minimo, nel merito dei contenuti e dei valori che questo artista trasmette. Nel caso di Gemitaiz, rapper romano classe 1988, basta una rapida scorsa ai brani per capire che il primario argomento di colui che al secolo risponde al nome di Davide De Luca sia, banalmente, la droga. Come assumerla, come nasconderla, come sballarsi, quanti grammi farsi, come riprendersi dallo sballo, come farsi un altro sballo e così via. Tutti i testi parlano di questo, con qualche divagazione su violenza, oltraggio alle forze dell'ordine e un pizzico di omofobia.
Per carità, ognuno è libero di affrontare i temi che vuole nelle proprie canzoni, ma magari se una amministrazione pubblica, investendo denari dei contribuenti, deve fare delle scelte, beh, forse potrebbe prendere in considerazione la cosa. Potrebbe ritenere un filino diseducativo mandare i propri giovani ad ascoltare chi considera la vita come un intervallo inutile e noioso tra una canna e l'altra.


 

Ma questi sono solo i perbenismi proibizionisti di Roma fa Schifo che lasciano il tempo che trovano. Peccato però che ci sia di più e che l'inopportunità di invitare Gemitaiz al concertone comunale del 31 dicembre sia più profonda di qualche testo da spaccone rappato a dovere. Davide De Luca, infatti, è stato arrestato e condannato, tra l'altro proprio quest'anno! Per quale capo d'imputazione? Che domande: droga. Nello specifico detenzione a fine di spaccio. Tutto ebbe inizio il 30 gennaio del 2014: una pattuglia dei Carabinieri si aggira per il Quartiere Africano, nota un tizio che, alla vista della volante, si dimostra particolarmente nervoso, lo perquisisce, trova droga in modiche quantità, perquisisce l'appartamento e trova bilancini, agende, nomi, cifre. Il tizio è Gemitaiz che nelle sue canzoni racconta di scappare come un centometrista di fronte alle "guardie" e che invece nel mondo reale ha dovuto accompagnare gli agenti a casa e poi si è dovuto far accompagnare in Procura dove, tra una lacrimuccia e un'altra, si è beccato 22 mesi per detenzione ai fini di spaccio di marijuana, ketamina e hashish. Una pena molto bassa per via dello status di incensurato dell'uomo e grazie al rito alternativo (patteggiamento).

Questo episodio ha aumentato moltissimo la popolarità del rapper nella prima parte dell'anno e evidentemente tutta la storia ha affascinato anche chi, nell'amministrazione capitolina, effettua importanti scelte come gli inviti all'ultimo ed al primo evento culturale dell'anno. E giudicate voi se il parterre degli invitati sia adeguato e congruo.
Qui, insomma, qualcuno ha fatto una sciocchezza: o la Procura della Repubblica o il Comune di Roma. E noi qualche sospetto ce l'abbiamo.
Intendiamoci: non siamo affatto persuasi che Gemitaiz sia uno spacciatore, si tratta di un cantante di successo che vende molte migliaia di dischi e di certo non ha bisogno di arrotondare in quel modo. Ma, nel dubbio, non sarebbe stato il caso di soprassedere? E, pur in assenza di dubbio, non sarebbe stato il caso di evitare di trasmettere ai giovani cittadini romani certi messaggi?



Gli attivissimi ragazzi di Retake Roma hanno già fatto la loro riflessione e nei giorni scorsi hanno scritto quanto segue all'Ufficio per le Relazioni con il Cittadino di Roma Capitale:

"Abbiamo appreso che nell'ambito dei festeggiamenti del prossimo Capodanno al Circo Massimo il Comune di Roma ha organizzato un grande evento a cui parteciperanno diversi artisti nel campo musicale.

Per la precisione risulta che  l'evento è stato a  cura della Camera di Commercio di Roma e organizzato da Zetema Progetto Cultura. E fin qui tutto bene. La nota stonata, è proprio il caso di dirlo, invece è la partecipazione del duo Gemitaiz & Madman.

I due, se vogliamo definirli artisti, ci risultano provenire dallo scenario dell'hip hop e del rap antagonista romano e sono legati al mondo dei writer dei graffitari illegali, cioè coloro che giornalmente deturpano la Capitale con le loro tag. Sono tra le figure di riferimento di quell'universo  giovanile che devasta i convogli e le stazioni della nostra metropolitana, dei nostri autobus,quelli che imbrattano i nostri condomini, le nostre strade,le nostre piazze, quelli contro cui ogni giorno con il nostro lavoro di volontari cerchiamo di contrastare con il nostro operato per preservare il bene comune. Per intenderci quel duo è rappresentativo di quella realtà  verso la quale stiamo chiedendo insistentemente alle autorità, Sindaco compreso, di occuparsi del fenomeno contrastandolo con tutti i mezzi e le norme previste dalla nostra legge vigente.

A questo punto occorre fare chiarezza, quindi essere informati sulle modalità e i criteri  attraverso le quali si è operata una scelta così scadente sotto ogni punto di vista,  indicarci il /o responsabili che hanno avallato una simile scelta e soprattutto se per questa prestazione è stato previsto un compenso e nel caso l'ammontare dal momento che è stato impiegato del denaro pubblico. Anche nel caso la prestazione fosse a titolo gratuito i testi delle loro canzoni non sono certo uno specchiato esempio di rispetto verso il prossimo e verso la legalità.

Ci rammarica inoltre ricordare il fatto che Gemitaiz si è reso responsabile appena un anno fa di un triste episodio legato al mondo dello spaccio e del possesso di droga. Infatti il 29 gennaio 2014 è stato arrestato a Roma con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Fermato e perquisito per strada, il rapper è stato trovato in possesso di ketamina e marijuana.Nella perquisizione successiva effettuata presso la sua abitazione, i carabinieri hanno scoperto altri stupefacenti, hashish ed un bilancino di precisione. Posto agli arresti domiciliari, Gemitaiz ha patteggiato il mese successivo una condanna ad un anno e dieci mesi di reclusione (pena sospesa).

A nostro avviso una persona così, e il suo socio Madman, non ci sembrano proprio un esempio positivo. Non ci sembrano le persone adatte per salire su un palco a festeggiare con centinaia di migliaia di romani la notte di Capodanno in una capitale europea
".


Ecco appunto cosa c'entra Retake Roma, che si occupa di decoro urbano e non certo di contrasto al consumo degli stupefacenti, con questa storia. C'entra perché, come se non bastasse tutto quel che vi abbiamo raccontato, Gemitaiz e tutto quel che gli gira attorno (case discografiche, collaborazioni...) fanno parte di quel Mondo di Sotto del writing vandalico romano. Un abisso sempre più profondo di violenza e sopraffazione a causa del quale la città fa spese - proprio in termini economici - enormi in termini di scritte, scarabocchi, vandalismi diffusi. Immaginiamoci cosa succederà, nel cuore della città, con tutti i fan di questi geni dell'hip hop sguinzagliati a scarabocchiare ed affiggere adesivi. Tra l'altro con una presenza dei Vigili Urbani ridottissima. Alle rimostranze di Retake Roma il Gabinetto del Sindaco ha risposto che la segnalazione è stata girata all'Assessorato alla Cultura.
Ad ogni modo è davvero un peccato che un certo mondo che si sta faticosamente cercando di fare uscire dalla porta (il Sindaco ha addirittura parlato di "trappole" per i writer in modo da stroncare un fenomeno violento e prevaricatore che comporta decine di milioni di euro di danni all'anno per Roma), venga legittimato e fatto rientrare dalla finestra. 

Una storia probabilmente gestita, come di consueto, con superficialità. Facendo danni su danni. Auguriamoci che ci sia il tempo per cambiare, in extremis, il cartellone del concerto di domani.


29 dicembre 2014

La triste storia del Parco del Torrione Prenestino. Inaugurato quattro anni fa sembrava un sogno, oggi è un incubo






Era il 29 dicembre di 4 anni fa, e dopo anni di rinvii e di restauri venne riaperto al pubblico il Parco del Torrione Prenestino. Un piccolo polmone verde, appena 8000 metri quadrati, in dote ad una area urbana - Pigneto e dintorni - che di verde ne ha davvero poco. Il parco attornia un mausoleo funebre del I secolo anch'esso restaurato ma non visitabile. Lo sconcerto deriva dallo stato di abbandono del parco, la sporcizia, il degrado, la mancanza di cura del verde e dei pochi servizi presenti. Come sempre accade a Roma, anche quando si fanno cose buone, manca completamente l'idea stessa di manutenzione. Non è un fatto da poco, ma rivela il modo di governare e di spendere i soldi pubblici: il necessario per appalto di restauro si trova, si fa bella figura, si inaugura, ci si intesta politicamente il successo. Poi però viene la durata, il giorno per giorno, quella normale attività di cura e manutenzione che non porta gloria, che non fa tagliare nastri e magari neppure incassare qualche tangente. Così, negli anni, le cose degradano e anche i piccoli miracoli tornano ad essere incubi. Come il Parco del Torrione.
Giancarlo L.

Il film horror di Piazza della Repubblica. Foto che dovrebbero vedere tutti i turisti prima di decidere se mai tornare a Roma















Questa è una delle aree a maggiore potenziale turistico della città. La piccola area che collega e unisce la Stazione centrale di Roma, una famosissima piazza con alberghi e attrazioni (Piazza della Repubblica), una basilica realizzata da Michelangelo Buonarroti in persona, un polo universitario, delle terme archeologiche, musei e spazi culturali. In mezzo a tutto questo voi potete scattare queste immagini, davvero.
(foto Alfredo Ferrante di tantopremessso.it)

28 dicembre 2014

L'incrocio della morte a Piazzale degli Eroi. E una proposta per smettere con manovre pericolose e incidenti



A piazzale degli Eroi la gente muore negli incidenti provocati dalla svolta pericolosa di chi vuole risparmiare qualche metro per fare il percorso corretto. Anche per questo ci hanno messo un vigile. Se fosse sul campo, per strada, dissuaderebbe queste manovre pericolose. Purtroppo preferisce chiudersi nel suo gabbiotto a smanettare con lo smartphone. La sua presenza è un costo inutile.


Perché non assumere due giovani disoccupati e dirgli che lavoreranno finché saranno bravi nel loro presidio presso questa piazza? Scommettiamo che di fronte allo scenario "Se non lavoro bene, perdo il posto" (come funziona in ogni azienda privata) assisteremmo a picchi di efficienza mai visti? Immaginate l'atteggiamento di un vigile contro un trasgressore che, con la sua manovra pericolosa, rischia di farlo licenziare. Immaginate che incrocio finalmente sicuro che avremmo, senza più fiori, lumini e foto di gente che non c'è più.