14 febbraio 2016

#nonvotarechisporca. Ma i politici sanno cosa stanno sottoscrivendo? La campagna vale pure per i bandoni


Forse i tanti politici che in queste ore stanno sottoscrivendo con grande lena l'iniziativa #nonvotarechisporca (ottima invenzione di Roma Pulita cui abbiamo aderito in tanti, convintamente) non sanno cosa stanno effettivamente sottoscrivendo e a quale iniziativa stanno realmente aderendo. E forse non lo capiscono neppure i tanti giornali che, con rassegne stampa importanti (qui l'articolo di oggi del Corriere della Sera) stanno dando risalto alla cosa.

La campagna infatti non è banalmente un impegno a non mettere manifesti abusivi su muri, monumenti, cabine telefoniche o fermate Atac. No, quello lo diamo per scontato e ormai è rimasto praticamente solo Storace a muoversi in questo modo. Modo che fa perdere e non guadagnare voti. Quello che sta insito dentro l'iniziativa è invece molto più complesso e riguarda anche il comportamento da tenersi per quanto riguarda i famosi, anzi famigerati vista la loro bruttezza e inadeguatezza con qualsiasi contesto occidentale e europeo, dei bandoni elettorali.

Queste abominevoli strutture, che ogni sindaco di buon senso dovrebbe abolire ma che a quanto pare sono in qualche maniera obbligatorie per legge, sono divise in scansioni verticali e ogni scansione è assegnata, con un numero, ad un partito o ad un candidato. 
Dunque quando trovate, al mattino, tutto il bandone ricoperto del faccione di un unico candidato non significa che questo si è comportato bene perché "ha usato i bandoni", no, significa che si è comportato abusivamente in modo illegale (è così che lavorano, da decenni, le ditte furfantesche degli attacchini romani, un mondo che manco i peggio antropologi...) esattamente come se avesse sporcato il muro di una casa o di una scuola. 
Chi ha sottoscritto, con tanto di tweet pubblico, questa campagna avrà capito che dovrà dare precise indicazioni agli attacchini pirata che, come al solito in nero, recluterà a ridosso delle votazioni...?

9 commenti:

  1. Esiste qualcosa che venga fatto legalmente a Roma?

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  2. No. E l'unico baluardo di legalità dopo essere rimasto incinto si è rincretinito, il che conferma che in Italia il tengo famiglia è ineludibile.

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  3. Il Neanderthal politico romano sembra che si stia evolvendo. Un giorno scoprira' pure che il manifesto tipo dabezao maoista per farsi pubblicita' non lo usano piu' neanche in Burkina Faso durante le campagne elettorali.

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  4. Anche l'affissione, abusiva o meno, è una regalia clientelare a certe specchiatissime cooperative rosse, mafia capitale insegna.
    Figurati tu se uno vota Storace o Giachetti dopo averne visto i faccioni su ogni cassonetto e su ogni muro. Manco fossero Jude Law o Einstein.
    Non solo non serve, ma è proprio controproducente.

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  5. I politici andrebbero sterilizzati. Per plurime ragioni.
    E se hanno già figliato, i rampolli andrebbero distribuiti fra gulag.

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  6. Love Carabinieri:

    http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/02/16/news/processo_aemilia_ecco_il_primo_pentito_della_ndrangheta_in_emilia-romagna-133513234/

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  7. Secondo me la hanno messa incinta prima delle elezioni pr ordine dei "servizi segreti".
    Come li chiamerebbe il povero furio colombo.

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  8. Dev'essere la nuova "strategia" di boiocttaggio, strategia estrogenica.
    Con Berlusconi la pascale ha funzionato.

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