30 novembre 2014

A Piazza del Popolo c'è un campo nomadi. Con tanto di discarica. All'ingresso di un museo. Non ci credete eh? Eppure...



Vi mando questi due scatti relativi all'ingresso delle Sale del Bramante con la mostra su Leonardo da Vinci a Piazza del Popolo. La nomade lo usa come deposito mentre si mette a mendicare sulle scale adiacenti che salgono al Pincio. Non vi dico in che condizioni è questa famosa scalinata. Sembra una discarica, ma non ho potuto fotografarla.
Carlo

Come si fa a dipingere strisce pedonali serie, utili, sicure e civili anche senza che il profilo twitter di Roma fa Schifo vada a sollecitare l'assessore ai lavori pubblici?



PRIMA - 25 novembre

DURANTE - 26 novembre

DOPO - 27 novembre

Non può essere un problema di emergenza, deve essere una questione di prassi. Finché non avremo strade con marciapiedi disegnati bene, per rendere evitabile fisicamente la sosta selvaggia, significa che a pittare le strisce pedonali (che sono una cosa seria, possono salvare o condannare una vita umana, altro che parcheggià aaa maghina) ci si va con i carri attrezzi. Purtroppo. Altrimenti quello che succede è quello che vediamo ogni giorno e che sulla nostra pagina Facebook abbiamo pubblicato a più non posso: strisce smozzicate, mutilate, in diagonale, un po' più lunghe e un po' più corte. Tutto per girare attorno alle intoccabili auto posteggiate in sosta abusiva. O magari disegnate solo in mezzo alla carreggiata e non ai lati, rendendole di fatto totalmente inutili. Basta!La stessa cosa era successa qualche giorno fa a Via di San Quintino, nel Rione Esquilino. L'abbiamo notato e segnalato all'Assessore Paolo Masini il quale, pur sottolineandoci che la cosa non era di diretta sua competenza, ha comunque attivato per questa strada la procedura che solitamente si usa (si usa?) nelle strade di grande viabilità e così il giorno dopo della nostra segnalazione sono arrivati i carri attrezzi e hanno tolto di mezzo le auto posteggiate fuori posto e in maniera pericolosa permettendo agli operai della città di dipingere una seria segnaletica orizzontale. 
Ci vuole tanto? Si può chiedere che questa pratica si attivi anche senza il tweet di Roma fa Schifo? Si può domandare che la ditta che si occupa di dipingere la segnaletica quando non ce la fa in maniera completa causa sosta selvaggia apra un ticket che faccia immediatamente attivare Polizia Municipale e carri attrezzi? Possiamo contare di non vedere più strisce pedonali mutilate?
Sia chiaro che, disegnate le strisce, in assenza di un arredo urbano dignitoso le strisce pedonali sono tornate ad essete posteggi abusivi. Se ci tornate anche oggi potrete constatare facilmente.

29 novembre 2014

Passi di sabato alla metro Ponte Mammolo e capisci una città in quattro minuti. Ecco foto e racconto tra addetti Atac, vigilantes, vu cumprà, abusivi e cafoni. Circondati








Sabato 29 novembre 2014. Scendo a Ponte Mammolo e si comincia bene: vista la pioggia oggi c'è la bancarella totalmente abusiva... tanto se po' fa, nessuno ce dice 'n caxxo. Entro in stazione e vengo assalito dagli omini con gli ombrelli, ne ho contati almeno sette. Come se non bastasse, chiedo al personale (uomo con pistola ai tornelli addetto a non so cosa. A detta sua alla salvaguardia delle strutture della stazione!!!) se possa fare qualcosa... neanche a dirlo: non posso fare nulla. Chiamiamo i vigili, propongo. Risposta: aaaa tanto non vengono. Nel mentre passano due romanacci che chiedono a chi era nel gabiotto "aohhh che ce fai passaaa"... e via a gratis alla faccia degli imbecilli che pagano regolarmente. Allora mi incaxxo e urlo: "ma qui stiamo nella terra di nessuno caxxo". Risposta della responsabile della stazione? "Non potemo fa niente già mai fatto perde troppo tempo, ma non ciai un caxxo da fa?! Che devo chiamà i carabbbigneri peddavero?".
No, non si scomodi: li chiamo io. 
Alessandro

Vivere in un contesto civile cominciando dalla piccole cose. Unica strada possibile o enunciato "palloso"? Una lettera

"Mamma mia quanto sei palloso!" Non vi è mai capitato di sentirvelo dire? Magari perché ti sei lamentato di un incivile che butta una sigaretta fuori dal finestrino davanti i tuoi occhi, o ancora peggio, perché ti sei lamentato del signore/a che ha lasciato i bisogni del suo cane sul marciapiede? Spesso e volentieri. Perché? Come siamo arrivati al punto che chi vuole vivere in un posto civile, con regole elementari, deve essere giudicato un rompiscatole? 
Per il gusto di "tanto va tutto a rotoli, mo dipende da me?" Si. Dipende sopratutto da te. Perché il tuo gesto, moltiplicato per gli altri milioni di persone che la pensano come te, nello stesso momento crea un disagio elevato all'ennesima potenza. Perché quella sigaretta lanciata dal finestrino è il fatto più rivoltante, perché quello stesso guidatore quando scenderà dalla sua auto si lamenterà della sporcizia della propria città. Quel signore che lascia i bisogni del cane, si lamenterà quando lui stesso ne pesterà una. Perché tutti ci lamentiamo degli altri di cose che siamo i primi a fare. E' arrivata la raccolta differenziata a Roma, (ok d'accordo ancora non è funzionante al 100%), ma invece che agevolare il processo il popolino ha deciso: è l'ennesima trovata per andare contro la gente. Qui si tratta di ignoranza. Perché ormai in quasi tutta l'Europa la differenziata è predominante. Ma noi no. A Roma, nonostante i cassonetti siano stati tolti in alcune zone (visto con i miei occhi) la gente continuava a lasciare i sacchi dell'immondizia nello stesso punto di prima. 

Poi vi lamentate dei politici? Voi siete uguali. E quando andrete da quel signore a dirgli che vive anche lui a Roma, fregatevene delle sue lamentele, continuate a farlo. Prima o poi lo capirà. Non sottomettevi, non lasciate fare sotto i vostri occhi. Siate i controllori di voi stessi, e se un vostro amico vi "rimprovera" per un gesto inadeguato (l'abitudine nel farlo non ve lo farà manco più notare) non odiate il vostro amico, ma ringraziatelo. Dovete capire dove state sbagliando. Perché solo così forse riusciremo ad avere una città degna di questo nome. Cominciando dalle piccole cose: sigaretta, carta, bottigliette. La città è nostra, non distruggiamoci da soli.

"Ho pagato 1300 euro di Tari e Tasi ma vivo comunque in una latrina. Perché?" Sedici foto dell'orrore da Largo Loria

















Abito in via Malfante e purtroppo dopo aver pagato circa €500 per la tassa sui rifiuti e più di €800 per due rate di Tasi devo vivere in una latrina.
La prostituzione di Largo Loria "consuma" nelle scale del nostro condominio, nel parcheggio Chini-Malfante, favorita da macchine abbandonate da oltre tre mesi, dall'incuria dei proprietari di appezzamenti di verde che non provvedono ad una civile manutenzione e dalla negligenza dell'VIII Municipio che rimane sordo a tutte le segnalazioni. Allego fotografie, Spero che almeno voi diate risalto allo sfacelo.
Carla

Quanto manca ancora per toglierci dalle scatole urtisti e camion bar liberando i monumenti? I termini sono scaduti. Si vada avanti veloce!


Mica il sindaco vorrà farci rimangiare tutto quando, qualche giorno fa, destando scandalo, parlavamo delle discontinuità che aveva apportato alla macchina comunale? Una di queste discontinuità è stata finalmente dar seguito alle richieste da sempre insabbiate di Ministero e Soprintendenze di togliere urtisti e camion bar dai monumenti. Uno scandalo tutto romano: Colossei, Ponti, Circhi, Teatri, Fontane, Castelli, Pantei infotografabili e inguardabili a causa di bancarelle che vi si parano davanti. Uno scempio inaudito da sanare.

Il sindaco era andato ben oltre tutti gli altri predecessori, da sempre bloccati dalle lobby (a quanto pare potentissime, ma sempre di bancarellari si tratta santo cielo) con tanto di pubblicazione di una Determinazione Dirigenziale (occhio alla finezza: la Determinazione non passa in aula dunque è subito operativa senza subire l'assalto alla diligenza dei nostri simpatici amici consiglieri comunali) e con il tempo per gli interessati di fare osservazioni. Ebbene questo tempo era finito, è stato prorogato, ed è finito di nuovo. Che si fa?


Urtisti occupano percorso per non vedenti e umiliano la visuale su Castel Sant'Angelo con merci di dubbio gusto

Sia chiaro: la soluzione prospettata non ci soddisfa affatto. Il problema dell'ambulantato che assilla Roma da anni non viene risolto, solo spostato. E' come se, in presenza di un tumore all'intestino, il povero malato chiedesse all'équipe che lo opera non di estirpare il male, ma di prenderlo e spostarlo allo stomaco. Così sta facendo il Comune di Roma. Invece di affrontare il problema, lo si sposta. Creando situazioni assurde e paradossali come un autentico mercatino dello squallore a Viale Carlo Felice ad esempio. Ma insomma la cosa può rappresentare un primo passo. Che auguriamoci si compia al più presto. Anche per dare la sensazione ad altri gruppi di potere e squallidi interessi economici, che la città ha smesso di essere immobile come è sempre stata. 


Urtisti di "qualità" di fronte all'Arco di Costantino e al Colosseo

Qualcuno svegli il Movimento 5 Stelle romano! Cosa aspettano i quattro consiglieri pentastellati ad entrare in maggioranza (e magari pure in giunta)?

Marcello De Vito

Un movimento politico che si sta smembrando giorno dopo giorno. Una leadership non banalmente inesistente, ma piuttosto ridicola. A tratti pericolosa. Sicuramente inaccettabile. Irritante e fastidiosa. Un impatto sulla vita civile, economica, politica del paese pari a zero o quasi nonostante numeri da capogiro alle urne. Rivolte, dissidenti, polemiche, faide. Espulsioni e carte bollate. E risultati elettorali mortificanti per quello che fu il primo partito italiano, con elettori che piuttosto di rivotarlo vanno ad ingrossare le fila dell'astensionismo: una débacle che vale doppio per chi si proponeva di moralizzare e cambiare tutto. Il Movimento 5 Stelle o è già morto oppure sta morendo, delle due l'una. "Fermiamoci prima che sia troppo tardi" ha tuonato Pizzarotti che da sindaco di Parma maneggia ogni giorno le faccende reali, non le minchionate da blog Casaleggio style.

Ma questo suicidio di un partito può essere una occasione, una chance. A Roma più che altrove, vista la precaria situazione politica del Comune e viste le condizioni da assoluta emergenza in cui versa la città. La roulette elettorale (sono stati eletti grazie al Movimento tutto e il contrario di tutto, altro che Razzi e Scilipoti) ha girato ai tempi in maniera positiva nella Capitale. Non mettiamo le mani sul fuoco sui Municipi (anzi, in alcuni sappiamo per esperienza che vi sono persone imbarazzanti), ma per quanto riguarda l'Assemblea Capitolina, che è quella che conta, i quattro eletti sono persone per bene, oneste, prive (benché non del tutto) di connotati ideologici e preconcetti, sovente preparate o comunque prontissime all'ascolto. Una manna dal cielo in un Consiglio Comunale infame, lercio, marcio come quello romano.


Enrico Stefàno

Per ora, tuttavia, tutte perle ai porci. Tutto talento sprecato. Visioni e onestà che incidono troppo poco. E quando incidono non riescono a raccontarlo. I quattro pentastellati, dopo un anno e mezzo, devono assolutamente decidere cosa fare da grandi e in questo preciso momento storico si presenta in città l'opportunità di inserirsi, finalmente di contare qualcosa, di mettere a frutto le tante decine di migliaia di voti che il M5S ha raccattato nel 2013 e direzionarli nel senso del bene comune. Avete capito bene: proponiamo al M5S di entrare nella maggioranza di governo della città. Ovviamente la cosa dovrebbe essere vincolata ad un patto di programma con il sindaco, un patto orientato alle famose 10 discontinuità che abbiamo tratteggiato qualche giorno fa e a molto altro. Ma la cosa fondamentale è che l'ingresso dei M5S nella maggioranza e nella giunta potrebbe davvero far partire una serie di riforme che il sindaco appare timidamente intenzionato a fare, ma che sono bloccate per vari motivi, soprattutto imputabili alla parte - diciamola con un eufemismo - più conservatrice del PD. 


Virginia Raggi

L'arrivo dei 4 consiglieri a Cinque Stelle potrebbe davvero cambiare la partita. Potrebbe fare del bene a Roma senza fare del male a nessuno (fatta salva quella parte del PD che per interessi e clientele non vuole cambiare la città). Al M5S andrebbe bene comunque: se l'esperimento non funzionerà la colpa sarà del PD che frena il cambiamento e questa sarà la solfa della prossima campagna elettorale; se invece l'esperimento funzionerà, oltre a diventare un potenziale laboratorio nazionale e regionale, i M5S si potranno accreditare come salvatori di una barca che oggi sta colando a picco. Si potranno raccontare come dispositivo fondamentale per cogliere dei risultati che la città aspetta da decenni e che appaiono irraggiungibili perché bloccati dalle logiche di racket politico consociativo. E così facendo potranno provare a ricandidarsi, con questo o con un altro simbolo, nel 2018. Anno nel quale, se le cose continueranno con questa china, il Movimento Cinque Stelle non esisterà più o sarà ridotto ad una presenza folkloristica. E invece pensate a quattro consiglieri completamente fuori dalle dinamiche di interesse, di partito e di clientela inseriti nella maggioranza di governo della capitale del paese. Diventerebbe divertente. Un esempio? Secondo voi con una configurazione politica di questo tipo la zozzata di Piazza Navona fatta da tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, e poi non passata solo grazie alla nostra denuncia sarebbe stata plausibile? 


Daniele Frongia

Ne deriva che De Vito, Frongia, Stefàno e Raggi non hanno in questo momento nulla da perdere e tutto da guadagnare, ma soprattutto tutto da far guadagnare a noi e a quelli che vogliono vedere rivoluzionata questa città nel segno della qualità, dell'Europa, della sconfitta di tutte quelle logiche che l'hanno devastata. Non può sussistere nessuna obiezione a questa ipotesi di progetto politico: "se facciamo così si sfascia il movimento", potrebbero rispondere. Ma è una replica risibile visto che il partito si è già spaccato! E' una replica risibile soprattutto perché qualsivoglia dogma di partito cade nel contesto della situazione emergenziale di Roma: al contempo la città con i maggiori problemi d'Italia e con la peggior classe dirigente a risolverli. Qui c'è un emergenza grave e si deve ragionare in questo senso. Non si può sedere in consiglio e stare a guardare la morte di una città. Occorre almeno provarci.
Le loro preferenze, dal primo all'ultimo voto, gli sono state date proprio per questo ed ecco perché i loro elettori capirebbero benissimo - se ben raccontata - questa mossa che sarebbe tutt'altro da interpretare come un aiuto al PD ma al contrario come un pungolo, un sollecito e un cuneo infilato nella conservazione e nel consociativismo che asfissia Roma da quaranta anni. Dunque, perché no? Perché non subito? Ci sono ancora 3 anni pieni di consiliatura davanti, il M5S deve dirci se è soddisfatto di questi primi 18 mesi o se si rende conto che si può fare tanto e fare meglio attraverso una strategia e una visione che portino risultati tangibili, il prima possibile. Senza vie di mezzo o appoggi esterni.

27 novembre 2014

Decine di segnalazioni dei cittadini ignorate. Poi esce un articolo su Roma fa Schifo e subito vanno a pulire


Vi ricordate l'articolo sull'ara di Largo della Moretta che abbiamo pubblicato domenica scorsa? Se non ve lo ricordate eccovelo qua. Insomma sapete come è andata? L'articolo è uscito domenica, ha riportato tutto lo schifo di quest'area. Evidentemente qualcuno si è vergognato, ha alzato il telefono e ha fatto funzionare - solo per un istante - le cose. Et voilà. Tutto pulito già lunedi scorso (magari ora è già di nuovo scarabocchiato).
Come dite? Dovremmo essere felici perché la cosa sottolinea la nostra influenza? Ma manco per sogno, invece. La cosa sottolinea solo la cattiva fede e l'inefficienza dell'amministrazione. "Avevamo segnalato la situazione delle scritte vandaliche forse una decina di volte tramite esposti e altro" ci spiega Leonardo, l'autore delle foto, "ma sono venuti rapidi rapidi a pulire solo quando le immagini sono finite in prima pagina su Roma fa Schifo". 
Terzo mondo. Semplicemente modalità operative da terzo mondo. Quando decidiamo di uscirne?

Vedete anche voi questo accampamento abusivo in piena San Lorenzo? Ecco, sappiate che non esiste, è frutto della vostra immaginazione






Accampamento abusivo con tanto di auto senza targa a supporto lungo le Mura Aureliane a San Lorenzo. Una cittadina segnala alla mail sindaco@comune.roma.it, la mail viene girata alla Polizia Locale, la polizia locale "lavora" la pratica e risponde: siamo andati sul posto, ma non esiste nessun accampamento. Misteri nel Secondo Municipio o confini estremi e irraggiunti della scarsa voglia di lavorà?

"Non potete venire in trasmissione perché Roma fa Schifo è antisemita!". Marione e l'ultima mirabolante trovata di Te la do io Tokyo


Un paio di giorni fa avevamo annunciato la nostra presenza nella trasmissione di Te La Do Io Tokyo, il programma radiofonico del noto conduttore Marione che se ne uscì la settimana scorsa con affermazioni gravi, diffamatorie e strampalate per analizzare e dare una chiave di lettura al nostro lettissimo articolo sulle 10 discontinuità che stanno mettendo in difficoltà il sindaco Marino.
In quell'articolo - lungi dall'essere una difesa del sindaco che abbiamo attaccato per mesi e che continueremo a incalzare sempre di più - segnalavamo che la questione della Panda e delle multe era stata strumentalizzata da alcune aree del PD per sbarazzarsi di un sindaco che, volontariamente o più probabilmente involontariamente, stava mettendo in discussione alcuni affari loschi che tradizionalmente quella e altre parti politiche perpetravano ai danni della città da decenni. 

L'interpretazione di Marione di questo articolo è stata in estrema sintesi la seguente:
1. Abbiamo scritto "bene" del sindaco dopo aver incontrato il vicesindaco Nieri il quale ci ha dettato la linea.
Falso, mai nessun incontro con Nieri ci è stato. Mai parlato con il Vicesindaco in vita nostra. Anche perché consideriamo non tanto Nieri, ma quanto il mondo che ci gira attorno un acerrimo avversario della linea di questo blog. Nieri è in Campidoglio il garante di movimenti, antagonisti, okkupanti e altra masnada che noi consideriamo feccia. Brinderemo quando Nieri verrà sostituito con un altro vicesindaco e quando il mondo che gli fa riferimento verrà ricondotto alla legge. Ma al di là di questo pensare che ci facciamo dettare i testi da qualcuno la dice lunga su come Marione intenda il mondo dell'editoria, del giornalismo e dell'impegno civico. Secondo loro non puoi avere un'opinione, se ce l'hai e se questa opinione è netta e magari controcorrente bisogna andare a trovare cosa c'è sotto. Bisogna capire cosa ci guadagni...
Il riferimento è ad un incontro ("Roma incontra il web") organizzato per il giorno 19 tra la Giunta Comunale e i blog (Roma fa Schifo compresa). Ma sarebbe stato sufficiente guardare gli orari. L'articolo 'incriminato' è uscito al mattino, alle 8.30. E si tratta in tutta evidenza di un articolo ampio, sviluppato e realizzato nei giorni precedenti (molti giorni!). Mentre l'incontro tra la Giunta e i blog (durante la quale in ogni caso non c'è stato nessun contatto tra Roma fa Schifo e Nieri) si è svolto nel tardissimo pomeriggio. Dodici ore dopo!

2. Abbiamo in passato scritto "male" del sindaco e dell'amministrazione per poi poter passare all'incasso.
Una accusa davvero infamante. Questo modo di fare giornalismo si chiama racket. Criticare qualcuno non perché si è convinti delle critiche, bensì solo col fine di essere remunerati (in termini economici, in termini di potere o altro) per ammansirsi. Inutile dire quanto questo modo di operare ci faccia schifo e quanto sia lontanissima dalla nostra impostazione. Questo non ha impedito a Marione di accusarci, senza conoscerci, di scrivere male di qualcuno per poi ricattarlo. Forse l'accusa più ignobile che si possa fare ad un blog civico. 

3. Ci siamo comportati esattamente come si fa a Reggio Calabria.
Davvero. Ha detto proprio così. Testuale e registrato. Praticamente Marione, solo perché abbiamo osato analizzare una questione uscendo dalla vulgata diffusa, ci ha dato degli 'ndranghetisti. Se non ci credete ri-ascoltate quello che ha detto su di noi


Insomma viste le accuse assurde, in un articolo avevamo chiesto a Marione: invitaci in trasmissione come hanno fatto altre radio e vedrete che ci spiegheremo, vedrete che capirete che non adoperiamo il nostro blog come uno strumento di racket, vedrete soprattutto che non difendiamo strumentalmente nessun sindaco. La trasmissione molto cortesemente ci aveva effettivamente accordato l'invito. Ed eravamo convinti che si fosse potuto fare un confronto civile, duro e interessantissimo per i lettori. Ne sarebbe scaturito insomma un bel dibattito su posizioni diverse. ma in grado di generare energie e di rispettarsi nonostante gli stracci volati. E ci sarebbe stata data l'occasione di spiegare e circostanziare anche le accuse che avevamo rivolto al pubblico di questa trasmissione.



L'invito era fissato per oggi alle 12 in punto: avevamo chiesto, telefonicamente, di poter intervenire via fono ma ci era stato giustamente consigliato - per parità - di essere presenti in studio. Avevamo accettato. Oggi, alle 10 passate, meno di due ore prima della diretta, ci chiamano dalla trasmissione dicendo che c'è un problema, che c'è necessità di "calmare le acque", che la Comunità Ebraica ritiene il nostro blog "razzista" e che dunque la diretta va rimandata. Avete letto bene. Ovviamente siamo cascati dalle nuvole. Abbiamo addirittura sospettato di essere registrati e che la telefonata fosse una gag poi da mandare in onda. Abbiamo chiesto di smetterla di scherzare, ma l'interlocutrice dall'altra parte era serio. Praticamente ci è stato spiegato che il veto da parte della Comunità Ebraica era dovuto alla nostra posizione sugli urtisti, i venditori di paccottiglia turistica che sono piazzati davanti ad ogni monumento a Roma. Noi, come il Ministero, la Soprintendenza, il Comune e tutte le istituzioni, siamo favorevoli a spostarli e questo, secondo la trasmissione di Marione, dà fastidio a tal punto alla Comunità da spingerla a metter veti sugli ospiti. E' incredibile pensare che una trasmissione come questa, che passa come libera, sprezzante e felicemente spregiudicata, si faccia dettare l'agenda da Comunità, gruppi di pressione, poteri forti o altro.


Urtisti di fronte a Castel Sant'Angelo sui percorsi per non vedenti

Ma ovviamente non è così. Ovviamente la trasmissione ha ritenuto inopportuno confrontarsi con noi, chissà perché, e ha optato per inventarsi questa sciocchezza: non bastava dirci che non volevano più ospitarci e ciccia? Magari non aspettando così, magari non avvisandoci due ore prima per un appuntamento preso 6 giorni fa. Tra l'altro mettendo in cattiva luce la Comunità Ebraica stessa. Figuriamoci, infatti, se un'istituzione storica, seria, autorevole come la Comunità Ebraica si mette a porre veti sugli ospiti di... Marione! Questo ci hanno voluto far credere insultando la nostra (e soprattutto la vostra) intelligenza. Ovviamente abbiamo chiesto insistentemente evidenze: c'è una mail? C'è un documento ufficiale? C'è un comunicato stampa della Comunità Ebraica che indica Roma fa Schifo come ospite inopportuno in una radio privata sulla quale la Comunità stessa avrebbe non si sa perché qualche voce in capitolo? Chi è la persona - nome e cognome - dirigente della Comunità che ha segnalato l'inopportunità di ospitarci? E con che mezzo l'ha segnalata? Naturalmente nulla di tutto ciò è stato prodotto. Ergo, tutto inventato. Abbiamo insistentemente chiesto informazioni e spiegazioni visto che eravamo sinceramente intenzionati a partecipare e a confrontarci e l'avremmo fatto con piacere e spirito civico: ci hanno detto che nello staff di Marione c'è un conduttore di religione ebraica e che c'è un "grande polverone" e che se noi avessimo conosciuto meglio la trasmissione avremmo capito (?). Questa l'unica spiegazione. Ma conoscere meglio cosa? Siamo andati ospiti in cento radio a parlare dei temi di Roma fa Schifo ed è la prima volta che veniamo messi in guardia sulla religione dei componenti dello staff radiofonico. Che senso ha?
Abbiamo insistito e la risposta è stata che la cosa era "delicata" e andava trattata come cosa delicata. E che dovevamo pazientare un paio di giorni affinché le acque si calmassero... Chiariamo: la voce femminile dall'altra parte del telefono è sempre stata cortese e non ha mai sostenuto di essere a favore di queste astratte accuse di razzismo, ma ha confermato di trovarsi in difficoltà a dar seguito all'invito suo malgrado. Indicando di avere qualche giorno di pazienza.

Ce ne dicono di tutti i colori, come i nostri lettori sanno, nell'arco della stessa giornata ci sono centinaia di persone che ci danno dei comunisti, centinaia di persone che ci danno dei fascisti, ma è la prima volta che ci capita di prenderci degli antisemiti. Non si finisce mai di imparare da chi opera buttandola sempre in burletta o in caciara.

Decidete voi se questa storia è più surreale, è più ridicola o è più inquietante. Noi propendiamo per la terza ipotesi. E francamente siamo molto seccati di essere stati presi in giro in questa maniera. Partecipare ad una trasmissione radiofonica (ci era stato assicurato tanto tempo) e liberare incontri, appuntamenti, riunioni per far spazio ad un impegno è qualcosa di oneroso per tutti. Ogni impegno chiaramente può saltare, per carità, ma con motivazioni serie e non con sciocchezze di questa bassezza. Peccato, soprattutto per gli ascoltatori di Marione: delle due l'una, o la loro trasmissione si fa dettare gli ospiti da entità esterne e misteriose, o la loro trasmissione si inventa scuse patetiche per censurare ospiti non graditi dopo averli ingiustamente infangati. Tertium non datur. Questione chiusa e promettiamo di non parlarne mai più e rassicuriamo tutti: non siamo ne 'ndranghetisti ne antisemiti.