23 febbraio 2014

L'importanza dell'arredo urbano soprattutto negli incroci. Per ciclisti e non solo

Ma come, questa non è una fissazione esclusivamente di Roma fa Schifo e dei quattro sfigati in croce che seguono il blog? Sta storia che gli incroci sono importanti, che possono salvare decine o centinaia di vite, che è da come è disegnata una strada che si capisce la civiltà di un popolo e il suo rispetto per le cose pubbliche e per gli altri cittadini. E invece giri in rete e trovi tanti riscontri. Che ci fanno pensare di non essere i soli, anzi, al contrario forse i soli, a livello mondiale, a difendere un arredo urbano da guerra civile sono gli amministratori e i cittadini di Roma.
Guardate che meraviglia questo video di Nick Falbo, un urban planner basato a Portland. Ma c'è anche il sito: http://www.protectedintersection.com 



10 commenti:

  1. Come no, rallentiamo ancora piu' gli incroci per il ciclista terrorista che passa col rosso abitualmente, spianiamo la strada all'infrazione.

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  2. SEGNALO CHE ALL'EUR, SOTTO AGLI ELEGANTI PORTICI AD EMICICLO DELL'INA VIVE UNA COMUNITA' DI UNA DECINA DI PERSONE CHE HA OCCUPATO A PROPRIO PIACIMENTO LA PIAZZA.

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  3. Interessante, ma di uso esclusivamente nordamericano dove, assieme a strade più larghe, è consentita alle automobili la svolta a destra anche con semaforo rosso. Il fallimento romano dei marciapiedi "sagomati" è testimoniato quotidianamente dalla mandria di taxi che tentano di occupare i pochi posti sagomati all'angolo di largo Goldoni.

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  4. comunque nel quartiere prati le orecchie agli incroci esistono già da un po' ma le auto ci si mettono uguale in sosta (una volta c'è persino rimasta una ragazza) e stanno ancora di più in mezzo alla strada

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  5. Boh, i furbetti avranno un altro spazio dove piazzare la macchina, nient'altro... Per quanto riguarda i ciclisti: non è che siano meno indisciplinati degli automobilisti, sono solo meno numerosi. Ma rimangono sempre noialtri romani, casinari...

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  6. Benvenuti nel paese Utopia... Mi rattrista dirlo, ma non arriveremo mai a nulla del genere.. Ci sono incivili che vanno in bicicletta e quelli motorizzati.

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  7. Signor Smith, non è solo di uso nordamericano.
    In Olanda, dove vivo, gli incroci sono fatti proprio così, per esempio:
    http://goo.gl/maps/I1xu8

    E qui la svolta a destra col rosso non è consentita.
    A volte i ciclisti anche qui sono selvaggi, ma hanno tutto lo spazio per esserlo. E se avviene un incidente tra un'auto e una bicicletta, l'autista ha sempre il concorso di colpa. Ma qui viaggiano quasi tutti con bici, e con mandrie di bambini al seguito o caricati su seggiolini di vario tipo.

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  8. Una buona parte dei ciclisti a Roma sono diventati gli utenti della strada più scorretti in assoluto. Passano col rosso, sfrecciano sui marciapiedi come aviogetti e quant'altro; poi, quando sono sulla pista ciclabile, pretendono di passarci solo loro...il che è giusto, solo che, allora, quando loro passano sul marciapiede o col rosso, bisognerebbe sferrargli un bel calcio e farli rotolare per terra.
    Anni fa andai ad Innsbruck, in Austria, ed i ciclisti si fermavano tutti al rosso, non superando mai la striscia di arresto neanche di un metro, posso garantirlo. Come qua, insomma...

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  9. MA cosa pretendi?
    I ciclisti sono comunque romani :D Come guidano l'auto, guidano la bici. Cambia il mezzo, ma l'arroganza e la prepotenza restano.

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  10. Sì hai ragione Valerio, in effetti non posso darti torto.

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