28 febbraio 2010

E il divieto non c'è più...

Stanchi di fare ricorsi e di pagare mazzette ai pizzardoni, gli automobilisti romani hanno trovato un modo più diretto per non pagare le contravvenzioni: togliere i cartelli di divieto. Fateci caso, è una tendenza in voga con decine e decine di casi in tutta la città. Ovunque troverete aree di divieto di sosta che non sono più segnalate e, quindi, non sono più sanzionabili. Mancando, poi, il controllo del territorio relativamente a queste cose, il palo rimarrà "libero" a vita.

27 febbraio 2010

D'inverno la veranda non si usa e io...

...ci parcheggio! Trastevere è diventato un luogo da cui stare alla larga. Alla larghissima.

26 febbraio 2010

Il colmo, dei colmi dei colmi dei colmissimi del degrado

Alla faccia delle ordinanze antidegrado. Una affissione abusiva e sanzionata dalla nuova ordinanza pubblicizza la possibilità per tutti i partiti di fare... affissioni abusive. Il colmo dei colmi del degrado urbano. Sullo sfondo la Cattedrale di San Giovanni. Amen.

25 febbraio 2010

Andreste in un bagno pubblico così?

Questo è lo stato abituale dei bagni pubblici a Roma. Questa è l'ascensore -naturalmente non funzionante- che dovrebbe portare giù gli invalidi. Non ci sono commenti? Naa, commentate commentate!
Ah, dimenticavamo: siamo in Via Carlo Felice. La direttrice super-turistica che collega due basiliche come San Giovanni e Santa Croce. Ale'...

24 febbraio 2010

L'attacchino, l'Ape Piaggio, il Ministero e la preferenziale


Giorno infrasettimanale, febbraio 2010, Roma, Italia, Europa. Un attacchino lavora su un negozio chiuso dopo aver posteggiato la sua Ape Piaggio in piena corsia preferenziale (i bus erano costretti ad uscire e rientrare tagliando la strada alle auto, nessuno ha pensato di fermarsi e suonargli per farlo togliere). Dalla parte opposta, alle nostre spalle di cameramen, gli addetti alla sicurezza del Ministero della Funzione Pubblica, che lì ha sede, ci invitavano a toglierci di mezzo alla strada, visto che stavamo correndo dei rischi. Dopo un po' ce ne siamo andati, l'attacchino pure. E il ministero ha continuato a stare con le affissioni abusive in faccia.

23 febbraio 2010

Tuuu, scendi giù dal ciel...

Dicono che la neve rende ogni città bella e candida. Sarà, ma a noi questo scorcio coi motorini buttati lì disordinatamente a eliminare la possibilità di qualsiasi percorso pedonale protetto e con i graffiti sui muri, bhe, ci fa cagare lo stesso anche se c'è la neve. Qui siamo, peraltro, in Via in Aquiro e dietro quell'angolo si staglia Montecitorio. Pensate un po' voi...

22 febbraio 2010

SpiderMan avvistato a Testaccio

I palazzi affacciano su Santa Maria Liberatrice senza vergognarsi di questo. La foto rende poco, molto poco. Passateci a vederlo, questo palazzo. Non sembra vero, sembra un'installazione d'arte contemporanea.

21 febbraio 2010

I furbetti dell'angolino

Inventiamoci un altro neologismo, noi blog antidegrado siamo specializzati. Stavolta è il turno dei Furbetti dell'Angolino. Guardateli qui, tra Piazza Venezia e i Santi Apostoli. Posti blu liberi a destra, posti blu liberi a sinistra e loro che fanno? Si mettono al centro, strisce comprese. Non vi viene voglia di vedere quelle macchine incenerite da qualche raggio fotonico?

20 febbraio 2010

Fermate giallo-nere

Patetico il cambiamento delle fermate degli autobus. Sono state disegnate le strisce gialle e nere come da codice della strada per segnalare il divieto di sosta. Bene, benissimo. Peccato che la cosa sia stata fatta solo su quelle fermate che NON HANNO problemi di sosta. Su quelle, il 70%, completamente divorate dalla sosta selvaggia nessun intervento.

17 febbraio 2010

Pure sulla Rinascente

Anche sulla ex Rinascente. Appena un negozio molla la presa, appena un esercizio commerciale chiude. Su vetrine e saracinesche arrivano subito loro, come sciacalli sulla carogna. Il racket degli assassini. Al servizio della politica.

16 febbraio 2010

Panico a via di Panìco

Via di Panìco è stata appena riqualificata. I marciapiedi sono bellissimi, ma assolutamente infrequentabili.

15 febbraio 2010

Ciampino arrugginito

Da quando c'è questo cartello Ciampino ha fatto in tempo a fare l'aeroporto militare, l'aeroporto per i voli di stato, poi a diventare uno scalo di successo per le linee low cost ed infine a rischiare la chiusura. E quando sarà chiuso, quel cartello resterà ancora lì. Immarcescibile. Più stabile lui, dell'aeroporto stesso che inutilmente indica a metà di Viale Manzoni...

14 febbraio 2010

Prendere la metro è una routine...

...Ma ogni tanto GUARDATE dove siete?

13 febbraio 2010

Via Eritrea fuori asse...

Vabe: doppia fila a rendere impossibile il rispetto della corsia prefernziale. Arredo urbano da quarto mondo (guardate quegli otto cassoonetti che fanno da forche caudine a chi passa di qua e di là); parcheggio disordinato; moto sul marciapiede. E poi quelle strisce, un filino fuori-asse a guardarle dall'alto...

12 febbraio 2010

Un albero, un cartellone, un albero, un cartellone, un albero...

Piazzale Clodio com'è e com'era due anni fa, ovvero prima della Calata degli Alemanni.

11 febbraio 2010

Ancora Fontanella Borghese

Una normale domenica d'inverno. I Vigili del Fuoco dovevano solo andare ad aprire una porta. Ma se ci fosse stato un incendio perdavvero? E pensare che basterebbero dei paletti antisosta per restituire alla dignità una delle strade più eleganti di Roma...

9 febbraio 2010

Alle volte Roma non fa schifo...


Evviva il presidente del X Municipio Sandro Medici.

8 febbraio 2010

Ciclabili leggere. Le piste ciclabili che costano zero e proprio per questo a Roma non si fanno

La ciclabile si ricava tra palazzi e sosta non comportando alcuna spesa, semplicemente si dipinge la segnaletica in maniera diversa
In questo modo la carreggiata si riduce e la doppia fila diventa impossibile. Due vantaggi in uno: piste ciclabili e circolazione non massacrata dalla prepotenza di chi si ferma in divieto, autentico cancro a Roma
Più la strada è larga più si può allargare l'intercapedine ciclabile, sempre a costo zero! E con l'obbiettivo non trascurabile di ridurre le dimensioni della carreggiata per eliminare la possibilità di sosta in doppia fila


Realizzabili anche ciclabili a doppio senso

Non più a costo zero ma con un piccolo investimento le ciclabili leggere possono essere protette con dei semplici cordoli in plastica
Questa è Verona. Ciclabile leggera associata a sosta a spina: si creano corsie ciclabili incoraggiando la mobilità in bicicletta e si riduce la carreggiata rendendo fisicamente impossibile la doppia fila
Dice: "le piste ciclabili non si possono fare perché costano un tot al chilometro e quel tot non ce l'ha nessuno in questo momento". E tutti abboccano, associazioni di ciclisti comprese. Peccato che sia l'ennesima falsità. Guardate come si fanno le piste ciclabili a Bologna o Verona (ma in tutto il mondo è così, si pensi a Parigi): nelle strade che, per dimensioni, lo consentono (e sono moltissime strade), si sposta verso il centro della carreggiata la sosta di circa un metro / un metro e mezzo e si lascia, tra marciapiede e sosta, una intercapedine ciclabile. Si forma così, semplicemente dipingendo alcune righe a terra, una pista che è sicura e protetta perché utilizza a questo fine le auto parcheggiate (le auto si trasformano da problema in elemento di protezione che separa i flussi ciclabili dai flussi automobilistici). Che dà ordine alla strada perché riducendone le dimensioni impedisce, fisicamente, la doppia fila. Che non costa nulla e che quindi non può avere stop strumentali da parte dell'amministrazione, non può generare appalti, corruzione, sprechi (forse per questo non si fanno...).
Un'obiezione potrebbe essere: con della semplice segnaletica le auto a Roma si metterebbero comunque di traverso, sulla ciclabile. Probabile (e gestibile), ma quello che conta è il layout della strada, il suo disegno: con questa suddivisione, una volta accettato il principio, si può anche decidere che la semplice segnaletica è troppo poco e aiutarsi con un piccolo cordolo in plastica come si nota in alcune foto di bologna, il concetto non cambia e gli investimenti rimangono prossimi allo zero. Un lieve cordolo, magari in travertino o in plastica (per risparmiare ulteriormente), così da impedire totalmente l'eventuale invasione. Si tratta di operazioni a costo irrisorio: irrosorio!
Ciclabili leggere un po' più impegnative a Parigi. Ma si tratta pur sempre soltanto di un cordolo in granito. L'investimento è minimo


Questa strada senza la corsia ciclabile leggera sarebbe stata appetibilissima, per dimensioni, alla doppia fila (presente, sebbene in maniera assai marginale, anche a Parigi). E invece con la ciclabile leggera le dimensioni rimanenti della carreggiata a senso unico rendono fisicamente impossibile sostare in divieto. Non servono vigili, non servono telecamere, non servono multe: semplicemente non si può fisicamente. E in cambio hai anche una ciclabile eccellente, sicura, comoda. Una ciclabile vera, dentro la città, non una ciclabile "alla romana" da usare tutt'al più la domenica

Un cordolo più largo riduce il rischio di sportellate

Con un lavoro di una settimana si potrebbero avere in città qualche centinaio di chilometri di piste ciclabili. Senza esagerare. Ma poi piste ciclabili vere, che servono alla gente per andare a lavoro, a fare la spesa, all'università. Non ridicole strisce di cemento lungo le banchine di un fiume o in mezzo ai canneti dell'Aniene o per collegare Roma a Fiumicino o Ostia (assurdità utili semmai in qualche domenica di bel tempo, non per risolvere la mobilità urbana e impattare sugli spostamenti reali). 


Sono migliaia le strade della città dove questo intervento potrebbe essere compiuto immediatamente, senza lavori, senza appalti, senza passaggi in Consiglio Comunale o Municipale. E c'è di più: migliaia di strade della città potrebbero risolvere il loro problema di dimensionamento che è il problema da quale nasce la sosta selvaggia in doppia fila, autentico cancro di Roma. Questa soluzione restringe la carreggiata (quando la strada è a senso unico) fino a 3,5 metri e dunque impedisce fisicamente la doppia fila per mancanza di spazio come si vede bene dalle foto sopra. Insomma a costo zero si riqualifica la strada, la si rende più sicura riducendo la congestione e l'incidentalità (e dunque generando milioni di euro di risparmi sul sistema sanitario regionale) e si ricava un percorso ciclabile il quale di fatto va ad occupare lo spazio che è oggi regalato ai prepotenti della doppia fila.


Quale Municipio si fa avanti per iniziare a trasformare in meglio il proprio territorio? Forse nessuno perché operazioni come queste non interessano visto che non ci si può mangiare sopra essendo praticamente a costo zero? Forse nessuno perché c'è gente che a Roma ha paura a fare azioni che combattano il malcostume micidiale e atroce della doppia fila (e questo 'scherzo' delle piste ciclabili che costano zero potrebbe davvero ridurre la doppia fila massicciamente trasformandola in un ricordo)?

7 febbraio 2010

Chi è costui? Un coglione!

Prima è apparso, illegalmente, su tutti i muri (guardate un po qua). Poi ha deciso di spargere i suoi volantini nelle stazioni della metropolitana (qui San Giovanni). Lui si chiama Marcuccio e il claim della sua campagna elettorale -per l'Italia dei Valori, of course- è "chi è costui?". Noi una risposta ce l'abbiamo in effetti...

6 febbraio 2010

Piazza Sant'Apollinare, appena restaurata


La mercedes di fronte a pizzerie di proprietà assai dubbia staziona spesso una auto con targa tedesca (le stesse targhe che si trovano a China Town, è una targa "STA", che città è? ma che strano...). Questa volta invece la mercedes-suv, la targa manco ce l'aveva...

5 febbraio 2010

Casilina, laddove i cartelloni tolgono posti auto


E pure posti auto a pagamento con tanto di strisce blu. Corte dei Conti dove sei?

3 febbraio 2010

Il distretto della moda


Ovvero, bancarelle a perdita d'occhio. Ma davvero a perdita d'occhio. Questa è Via della Vite, pensate un po' voi...