Le luminarie di Via del Corso fanno a cazzotti esteticamente con Spelacchio

19 dicembre 2018
Questi sono i classici post che si riempiono di commenti di decerebrati che considerano la notizia superflua, che ci invitano a parlare di cose serie, che ci spiegano che i "probbblemi so artri". E, oltretutto, che ci raccontano che non ci "sta mai bene niente".

Del resto quando si affronta la questione del buon gusto, della pianificazione dell'armonia estetica delle cose, del rispetto della bellezza della città, tutto questo è considerato dal romano medio un qualcosa in più, un lusso che non ci si può permettere. La civilizzazione che ha insegnato la bellezza al mondo, oggi per qualche strano motivo si trova perfettamente a suo agio nella continua sciatteria e in una fetente pozzanghera di pressappochismo.

E cosa è se non pressappochismo assegnare un (giusto, come da noi richiesto) appalto per la realizzazione di un grande albero di Natale (il più importante della città) ad un privato, senza tener conto che l'albero e le sue decorazioni saranno in continuità, anzi saranno punto di partenza, del più lungo sistema di decorazioni del centro storico ovvero quelle sopra Via del Corso?


E invece è andata proprio così. Da una parte si sono progettate le luminarie di Via del Corso (viola \ blu \ bianche) e dall'altra si è lasciato allo sponsor privato, senza dargli nessuna indicazione, di progettare Spelacchio (che è rosso e giallo). Sarebbe bastato, chessò, che le luminarie avessero avuto quelle stelle viola di un colore più vicino o uguale al rosso di Spelacchio per rendere tutto più omogeneo, armonico. Per restituire un senso di pensiero comune, di progettazione. Per trasmettere il concetto che qualcuno ci aveva messo la testa e che non si era proceduto a casaccio. E invece il risultato è quello che vedete: non male magari, ma senz'altro si poteva fare meglio.


Ma niente paura: questo cosa non contano e non conteranno mai nell'unica città d'occidente dove faciloneria superficialità sono considerati pregi laddove dovunque sono difetti. I probbblemi so artri, efffattela na risata no che nun te sta mai bene gnente...

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