Incidente mortale a Corso Vittorio. Senza le strisce si sarebbe potuto evitare?

23 luglio 2018
La morte di Caterina, 22 anni, a Corso Vittorio Emanuele sulle strisce pedonali ad opera di un pulmino turistico deve essere lo spunto, superato il necessario cordoglio, a parlare di segnaletica stradale a Roma (e, in verità, in Italia); a parlare in senso lato delle prescrizioni imposte da un Codice della Strada spesso superato, mai in linea con le necessità, sovente più attento ai diritti degli automobilisti che alla garanzia di sicurezza stradale. 

Cosa è successo? Pomeriggio, Corso Vittorio, il cuore della città. Una ragazza attraversa lungo le strisce pedonali per tornare a casa. Pare, ma non è certo, che abbia attraversato col rosso. Pare, ma non è certo, che fosse distratta con la testa piegata sullo smartphone. Pare, ma non è certo, che l'autista del pulmino andasse oltre i limiti di velocità anche perché se fai i 50 all'ora (o forse lì ci sono proprio i 30 all'ora) non puoi maciullare un corpo in quel modo e soprattutto se rispetti i limiti anche se qualcuno ti attraversa davanti mentre hai tu la precedenza, hai il tempo di evitarlo.

Mentre gli inquirenti stanno cercando di capirci qualcosa sempre barcamenandosi tra filmati rabberciati e immagini di sorveglianza di pessima qualità vista l'assenza cronica in città di un sistema di CCTV avanzato, approfittiamone appunto per riflettere sulla segnaletica. Convinti che la segnaletica abbia avuto in questo grave incidente un ruolo, da capire quanto rilevante e decisivo.

Tutti gli abitanti di Roma con più di trent'anni erano abituati a vedere gli attraversamenti pedonali ai semafori segnalati a terra da strisce di attraversamento tratteggiate. Oggi non si sa bene per quale motivo quelle linee sono quasi tutte state sostituite dalle classiche strisce pedonali, volgarmente dette zebre. Non sappiamo quale sia stata la dinamica dell'incidente che ha portato alla morte di una ragazza in Corso Vittorio Emanuele quello che sappiamo per certo è che sul luogo dell'incidente a terra sono disegnate le strisce che secondo il codice della strada Titolo 1. art.3 comma 3.  definiscono il diritto di precedenza del pedone rispetto ai veicoli. 

Il pedone se guarda a terra e non guarda il semaforo sa che i veicoli devono fermarsi. La stessa cosa è successa a chiunque di noi, solo dopo aver fatto due passi per attraversare sulle strisce ci siamo accorti che c'era anche un semaforo. Il conducente del veicolo d'altro canto vede il semaforo verde ed è convinto che nessuno provi ad attraversare nonostante la presenza delle zebre.

Esiste una normativa chiara? Approfondendo ho scoperto che il secondo l'articolo 191, art.1: “quando il traffico non e' regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali”. E allora quando il traffico è regolato da semafori i pedoni dovrebbero fermarsi, ma come può saperlo chi attraversa se dà per scontato, magari essendo sovrappensiero, di avere precedenza sulle strisce? Insomma: se io vedo delle strisce possono essere portato semplicemente a guardare a sinistra e a destra, per controllare che non ci sia nessuno, e non di guardare in fondo all'attraversamento per capire se oltre alla segnaletica orizzontale ve n'è una, prioritaria, verticale. 

Ricercando in rete ho scoperto che non si tratta di una questione banale. Ad esempio a Melbourne hanno iniziato a cancellare le zebre per tornare alle vecchie strisce tratteggiate. A Londra, tanto per dire, non esistono zebre in corrispondenza dei semafori. Dovremmo allora chiederci se per evitare tragiche morti non sia necessario tornare anche qui a Roma a scelte più semplici e chiare: mettere le strisce dove non ci sono semafori e le linee tratteggiate ai semafori e negli attraversamenti pedonali. In modo tale che sia chiaro visivamente, anche per i tanti che purtroppo camminano distratti per mille motivi, quando si ha la precedenza e quando bisogna alzare il capo e cercare le indicazioni di un semaforo. 
Laura Cabrini

36 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Non mi riferisco all'incidente specifico, del resto anche il post non è in grado di ricostruirne la dinamica. Dico solo che se vai in giro concentrato sul telefono e attraversi senza guardare, quando ti mettono sotto è solo una questione di selezione naturale.

Anonimo ha detto...

Sono tassista lo stesso problema lo abbiamo in P.zzle Flaminio uscita metro, li ci sono le zebre ma c'è anche il semaforo pedonale, i pedoni sono convinti guardando le strisce di avere sempre la precedenza, purtroppo come ha detto l'autrice dell'articolo se è regolato da semaforo il pedone deve sottostare al semafori. A riguardo portai la questione a un vigile del mio parcheggio taxi e mi rispose quanto detto in precedenza. Anche li al P.zzle Flaminio si rischia molto in quanto tutti scendono a cannone da Villa Borghese.

Carlo ha detto...

Ma come cazzo si fa ad investire MORTALMENTE un pedone a Corso Vittorio Emanuele dove il limite dovrebbe essere 50 se non addirittura 30 ? Strisce o non strisce non puoi essere ammazzato attraversando Corso Vittorio

Anonimo ha detto...

Francamente non capisco cosa centri il codice della strada con questo sito. Parliamo anche di globalizzazione o di vaccini a questo punto...

Anonimo ha detto...

Lungo Corso Vittorio Emanuele ci sono diversi attraversamenti pedonali regolati da semaforo, ma ci sono anche tanti attraversamenti non regolati da semaforo.
Non conosciamo ancora la dinamica dell'incidente descritto, e probabilmente non è questo blog il luogo giusto per discutere se le strisce debbano essere continue oppure no, come prima.
E' invece il luogo giusto per discutere del fatto che a Corso Vittorio, come ovunque a Roma, NESSUN guidatore rispetta le strisce pedonali, siano esse regolate da semaforo oppure no.
Se si ferma qualcuno, è solo perché in presenza di semaforo teme di scontrarsi con qualche altra auto. Non certo per dare la precedenza ai pedoni.

Si cita l'Art. 191 del Codice della strada.
E allora citiamolo per intero:

Art. 191. Comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni.

1. Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. Devono altresì dare la precedenza, rallentando e all'occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali. Lo stesso obbligo sussiste per i conducenti che svoltano per inoltrarsi in un'altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale, quando ai pedoni non sia vietato il passaggio. Resta fermo il divieto per i pedoni di cui all'articolo 190, comma 4.

2. Sulle strade sprovviste di attraversamenti pedonali i conducenti devono consentire al pedone, che abbia già iniziato l'attraversamento impegnando la carreggiata, di raggiungere il lato opposto in condizioni di sicurezza.

3. I conducenti devono fermarsi quando una persona invalida con ridotte capacità motorie o su carrozzella, o munita di bastone bianco, o accompagnata da cane guida, o munita di bastone bianco-rosso in caso di persona sordocieca,o comunque altrimenti riconoscibile, attraversa la carreggiata o si accinge ad attraversarla e devono comunque prevenire situazioni di pericolo che possano derivare da comportamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani, quando sia ragionevole prevederli in relazione alla situazione di fatto. (1)

4. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 162 a euro 646.

Ricordo che oltre alla sanzione pecuniaria c'è la decurtazione di 8 punti dalla patente.

In sintesi, un "normale" automobilista/motociclista/ciclista romano, percorrendo secondo gli usi locali Corso Vittorio, al termine della via dovrebbe avere accumulato circa 2000 euro di multe nonché la sospensione della patente.



federico ha detto...

Corso Vittorio é una via larga visto che ha anche la preferenziale in entrambi i lati ed io col motorino andavo anche ad 80 orari tuttavia mai ho fatto un incidente di questo tipo la colpa é da attribuire solo all'automobilista perché la sua velocità deve essere basata in base alle sue capacità di pilota e si vede che costui era il classico ncc 70 enne ritardato che sa solo andare forte ma non sa frenare.
Poi ovviamente tutti sti telefoni sono una vera piaga sociale io quando vado in bici li vedo tutti sia che essi siano pedoni o automobilisti tutti su quei cosi.
Poi rispondo al commento del tassinaro anonimo su p.le flaminio voi che scendete o salite da villa borghese siete talmente pochi che é ovvio che i pedoni passino col rosso spesso io al semaforo vedo la strada senza che passi nessuno per almeno venti secondi,su quel tratto io toglierei proprio il semaforo così il pedone guarda da un lato e da un altro vede che non ce nessuno e passa,poi molte volte ci son passato con la macchina lì avendo un parente disabile(avevo il tagliando intendo) e i pedoni li facevo passare normalmente tanto li facevo si e no i 25-30 orari perché se sai le abitudini degli altri capisci e ti regoli semafori o non semafori

federico ha detto...

Sul non dare la precedenza su pedoni alle striscie é vero io e il 99% non lo rispettiamo ma ai semafori se sto in bici e non ce nessun pedone passo ma se sto in auto mai e poi mai se vedo un semaforo pedonale rosso passo é perché poi potrei avere una multa non certo per educazione civica ma io ragiono così e credo che il restante 99% ragioni come me

Anonimo ha detto...

Comunque volevo dire che la scomparsa dei tratteggi a favore delle zebre davanti ai semafori pedonali è successa identica anche qui da me, e io sto in Emilia Romagna. Ho sempre pensato che fosse un cambio legato a qualche "aggiornamento" (prego notare le virgolette) del codice stradale e che quindi fosse stato fatto uguale in tutta Italia. E anch'io ho sempre avuto la stessa perplessità che dite voi, ovvero che se quelle sono percepite come zebre da qualcuno non propriamente sveglio - pensate a un disabile mentale, un anziano un po' "rallentato", cose così - può succedere che costui in perfetta buona fede passi incurante del rischio di farsi travolgere.

Silvia

Anonimo ha detto...

C'è pure una cosa che va ricordata. Il Codice della Strada stabilisce che esiste, nella segnaletica stradale, un ordine di priorità, che è il seguente: 1) Agenti del traffico; 2) Lanterne semaforiche; 3) Segnaletica verticale; 4) Segnaletica orizzontale. Questo significa che, nell'attraversare una strada, si debbono tener presente queste priorità. Ad esempio, se esiste un semaforo, si deve dare retta al aemaforo, che comanda sulle strisce di attraversamento. Quindi se il semaforo è acceso il pedone non ha precedenza sull'attraversamento e deve rispettare le indicazioni del semaforo, mentre se è spento, l'incrocio è come fosse senza semaforo, e allora, sulle strisce, si ha la precedenza. Il problema a mio avviso è un altro: negli utenti della strada, siano essi pedoni, ciclisti, automobilisti e simili, il rispetto del Codice della Strada è molto relativo. A questo si aggiunge mancanza di prudenza, prepotenza e, non ultima, nessuna forma di controllo sul rispetto delle regole. Ed ecco i risultati.

marco_pascucci ha detto...

"Dovremmo allora chiederci se per evitare tragiche morti non sia necessario tornare anche qui a Roma a scelte più semplici e chiare"

Non è che a Roma possiamo fare come ci pare: è il regolamento di attuazione del Codice della Strada che dice come dobbiamo predisporre la segnaletica orizzontale e verticale. La distinzione tra zebre e tratteggio è sparita con il regolamento di attuazione del CdS del 1992. Sono d'accordo sul fatto che sarebbe stato meglio conservare la distinzione e quindi condivido lo spirito della proposta, ma questa non può essere una questione limitata solo alla città di Roma.

Anonimo ha detto...

La ripeto in modo semplice.
Se le zebre servono a dire che il pedone ha la precedenza.
Se quando c'è un semaforo invece il pedone non ha la precedenza.
Mi spiegate quale funzione segnaletica hanno le zebre?
Servono unicamente ad aumentare la possibilità di un incidente.
O no?

Anonimo ha detto...

Considerate anche una cosa, a quell'ora, in quel pezzo di strada, se vieni da Largo Argentina hai il sole negli occhi e non vedi nulla.

Anonimo ha detto...

Il problema, purtroppo, e' che ormai il codice della strada non lo rispetta piu' nessuno, pedoni inclusi. Lo dico da autista ministeriale. Sono li tutti i giorni ed e' il delirio. Piazza venezia un girone infernale e corso Vittorio anche peggio.Basterebbe solo un po' di quello che abbiamo perso tutti. Senso civico e rispetto per il prossimo.Invece chi guida sembra preso da crisi psicopatiche e i pedoni, frastornati dal caos, deambulano come se fossero ormai rassegnati al turbinio di una vita che ci rende assenti. Purtroppo con un autobus, mezzo pesante, anche se prendi una persona a passo d'uomo, puoi fare male. Condoglianze alla famiglia della ragazza. E vi prego, siate tutti piu' responsabili sia alla guida sia a piedi.

Anonimo ha detto...

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_luglio_21/auto-sfrecciano-veloci-multe-ragazzini-skate-91098a44-8d10-11e8-a028-9f549fd88b33.shtml

La sintesi perfetta ce la offre il commento di Russel: "l traffico di Roma è lo stesso del mio Paese, il Bangladesh. Anche lì muoiono un sacco di persone"

Roma come il Bangladesh: non occorre dire altro...

Anonimo ha detto...

In talune nazioni evolute del mondo, la polizia controlla in modo preventivo, sia mediante controlli con elicotteri, sia con altri sistemi tecnologici, nonchè posizionando pattuglie in punti strategici, in maniera tale che chi commette un'infrazione non scappa. Qui vedete mai qualche pattuglia di una qualsiasi polizia della marea che abbiamo intervenire prontamente per fermare un veicolo che commette un qualsiasi infrazione? Mai. L'unica cosa che fanno è fare i posti di controllo per controllare "badende e lebretta", che non servono praticamente a niente. Anche perchè, poi, vige il criterio basato sul "...ci avemo artro a cui penzà...".

Anonimo ha detto...

Winter is coming

federico ha detto...

Ma chi partecipa é matto come voi incitare a non venire a Roma il turista che é l'unica fonte di guadagno per le città turistiche,spendete il vostro tempo in iniziative che aiutino la città se proprio avete tempo e soldi da buttare altrimenti mettetevi a dormire invece di fare danni,il sito Rfs é per fare informazione non per fare distruzione

Dario ha detto...

a rOMA C'è QUESTA COSA DEMENZIALE, CHE SUBITO DOPO IL VERDE PEDONALE SCATTA IL GIALLO. pERTANTO I TURIsti non attraversano, perchè per loro il giallo è parente del rosso, mentre i romani non sanno quando scatterà il rosso e attraversano comunque.
Situazione persino complicata ora che stanno comparendo i timer.

Anonimo ha detto...

sticazzi dei pedoni, magari morissero tutti sti sfigati.
ps. hanno beccato quello che ha sparato alla zingara. speriamo fiduciosi nell'assoluzione con formula piena

DAJE FORTE

Unknown ha detto...

Hotmail Sign up

Anonimo ha detto...

Anche in zona termini c'è un semaforo simile: strisce per terra davanti a un semaforo. Un giorno un taxi per un pelo mi ammazzava, perché io ero convinto fossero strisce, l'altro (giustamente) perché aveva il verde. Un tempo, parlo di anni '70, le strisce pedonali erano SOLO dove non erano i semafori e altrove c'erano linee tratteggiate. Che pena di città.

nadiacav ha detto...

magari ci fossero le strisce e le segnalazioni...(tipo stop e quant'altro? su tutto appio tuscolano sono sbiadite e non si vedono piu'

Anonimo ha detto...

Conocordo pienamente con Anonimo delle 10:11 AM. Ormai a Roma ognuno fa come gli pare senza prestare attenzione ad altro che al proprio smartphone, se poi ha anche le cuffie non sente nemmeno se suoni il clacson. Provate un po' a prendere la circonvallazione Gianicolense da viale Trastevere. Sarete costretti ad evitare i pedoni che appaiono all'improvviso dalla siepe a lato della corsia del tram e si buttano in mezzo alla strada perchè devono prendere l'autobus che sta arrivando. Se investi qualcuno di chi è la colpa?

Anonimo ha detto...

@ anonimo 11.18 AM
Parole sante. Chi aspetta (con ottimismo) il tram 8 alla fermata vicino alla stazione di Trastevere e vede arrivare un bus sulla carreggiata alla sua sinistra, si butta letteralmente in mezzo alla strada e si mette a correre. Per agevolare i suicidi amanti dei mezzi pubblici, qualcuno ha rimosso un tratto di recinzione metallica che, sino a qualche mese fa, impediva la manovra. Anche se non mancavano quelli che scavalcavano. Ora anche persone anziane e non molto presenti a loro stesse possono aspirare ad essere investite mentre corrono verso la fermata del bus.
Ovviamente se l'Atac funzionasse al 50% delle necessità della popolazione, fenomeni del genere non se ne vedrebbero. Basta girare per la città per rendersi conto che gli inseguitori di autobus presentano espressioni facciali oscillanti tra la disperazione e la rassegnazione di fornte all'inevitabile. Grazie al florido mercato del lavoro che ci ritroviamo, spesso arrivare in ritardo significa iniziare l'ultimo giorno di lavoro.

Anonimo ha detto...

accipicchia che discussione interessante. occhio commentatori che vostra moglie magda potrebbe non esser tornata a casa

(invoghiamo e forze dell'ordine!)

Anonimo ha detto...

Eh, ormai a Roma ognuno fa come gli pare senza prestare attenzione ad altro che al proprio smartefon, signora mia.

Ma le forze dell'ordine indove sono signora?

Ah! ebbò! Ma sa, ste cose a Milano mica succedeno eh!

Eh! Poveri noi signora mia!

É ma la colpa ce l'hanno i politicanti eh! Mica la povera gente eh.

Che poi dico io; quelli magneno... e chi paga?

Eh. Vabbé famme na ar mercato va' che n'cho rimasto gnente a casa.

Buona giornata allora eh. Mi saluti tanto suo figlio Massimigliano. E gli faccia i complimenti che é diventato sergente. Mi raccomando.

Anonimo ha detto...

Ottimo, è arrivato pure il citrullo a cui Tonelli ha rubato la donna!

Anonimo ha detto...

2:54 In effetti Massimiliano é un bel ragazzo. Peró non mi va di leccaegli il culo come fai tu.
A proposito, citrullo lo dici allo specchio la mattina. Facciamo cosí, che dici.

Anonimo ha detto...

A Roma manca il senso di responsabilità da parte di chi guida ma anche di tutti gli altri.
E' irritante vedere come i pedoni attraversano con il semaforo rosso attaccati al telefonino fregandosene di tutto e di tutti.
Poi succede quello che è successo ma tanto si continua con lo stesso andazzo fino al prossimo morto.
Vogliamo comincianre a sanzionare chi non rispetta il codice della strada che sia automobilita, motociclista, ciclista o pedone?

Anonimo ha detto...

NO, non si sarebbe potuto evitare se esistono comportamenti irresponsabili anche quando ci sono strisce e semafori che funzionano.

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