5 motivi spiegano perché il progetto #stradenuove è un flop pure grave

28 marzo 2017




Non entriamo neppure nel merito se si tratti effettivamente di nuovi appalti (sul sito, in ossequio alla trasparenza, è impossibile barcamenarsi) oppure di rimasugli di vecchie gare partite addirittura all'epoca di Ignazio Marino. Ci limitiamo a analizzare i contorni del "progetto" #stradenuove che sta tra virgolette perché progetto assolutamente non è. 

Checché se ne dica, infatti, Roma non ha alcun bisogno di vedere le sue strade rattoppate (tra un anno siamo da capo peraltro), ma ha bisogno di un piano e di una strategia su come gestire gli spazi pubblici, strade in primis. 

Taggare con l'hashtag #stradenuove (a proposito, ma non è ancora chiaro che affibbiare un titoletto social a qualsiasi azione amministrativa oltre ad essere patetico porta male, l'ultima, quella sui filobus, è già finita in mezzo flop) un semplice piano di rattoppo di alcune strade urbane non può non allarmare. Questo considera come "nuovo" l'attuale Giunta? Ci si vanta di 80 e passa milioni di euro stanziati, ma questi sono soldi dei cittadini e bisogna avere il massimo rispetto: se ci sono tutti questi denari perché non fare lavori migliori invece di procedere come si è sempre fatto?

La dimostrazione dell'approccio sbagliato viene dalla sequenza di foto sopra. Siamo all'Alberone, un tratto di Via Appia Nuova è stato riasfaltato, l'amministrazione ci ha ricamato su come non mai tra retorica, videoclip e tweet adoranti da parte dei seguaci del fondamentalismo grillino. La realtà però appare evidente:

1. la strada viene asfaltata soltanto nella piccola striscia riguardante le auto in un intervento privo di qualsiasi pianificazione e visione strategica. 

2. nessun beneficio per chi va a piedi, i marciapiedi restano quelli che sono così i percorsi pedonali. Qualche beneficio, diciamo così, solo a chi va in auto o in moto: per loro strade più lisce dove correre meglio visto che il progetto non prevede alcun elemento di calmierizzazione della velocità.

3. il layout delle strade non varia e si lasciano i disegni degli spartitraffico come quelli che erano quarant'anni fa quando la strada è stata progettata.

4. neppure si riesce a ultimare la segnaletica perché - in assenza di un adeguato disegno della strada che il progetto #stradenuove non prevede - tutti gli spazi non direttamente interessati ai flussi di auto vengono invasi dalla sosta selvaggia. 

5. zero infrastrutture ciclabili, zero infrastrutture per i disabili, zero infrastrutture per l'utenza debole., zero protezione per i percorsi pedonali Solo nuovo catrame per far correre le auto con più comfort

La città ha in realtà bisogno non di questa retorica e di questo populismo ("aho amo tappato ebbughe") bensì di una progettualità che osservi la strada nel suo insieme e parta a ridisegnarla a partire dalle esigenze dell'utenza leggera e poi, giù giù, arrivi fino alle automobili. Sull'Appia Nuova - e su molte altre strade - abbiamo solo riqualificato le aree dove si sfreccia oltre i limiti di velocità e dove si parcheggia da criminali. Andate a vedere per credere. E' davvero grave che una amministrazione nuova e arrivata con l'imprimatur della rivoluzione civica si muova - come niente fosse - come si è sempre fatto a Roma. Con l'aggravante della retorica e della narrazione enfatica mentre tutti sanno che con questo sistema si buttano solo soldi e non è possibile risolvere il problema dell'asfalto visto che si risolve esclusivamente così!
A Roma le strade si riparano una volta ogni 10 anni. Questo significa che il tratto in questione di Via Appia Nuova ce lo terremo così, con gli spartitraffico disegnati e non realizzati e con i marciapiedi sottodimensionati e le carreggiate con la larghezza perfetta per la doppia fila, per mezza generazione. 

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