Bancarelle a Via Cola di Rienzo? Ne avevamo parlato il 23 aprile, indovinate com'è la situazione una settimana dopo?

30 aprile 2015


Sono bastati sei giorni e la parte di Cola Di Rienzo di fronte alla boutique di Tiffany torna all'aspetto cialtrone di sempre, nonostante i segnali di divieto. Alla faccia delle patetiche inaugurazioni municipali di qualche giorno fa
Immaginati se a New York o a Parigi ti piazzassero una vomitevole bancarella di paccottiglia con super furgone sgangherato dell'anteguerra (roba che neppure può circolare) e generatore a nafta che alimenta un'illuminazione da piazza d'armi di fronte a Tiffany?
Penserebbero tutti (passanti compresi) di stare su "Scherzi a Parte"! Questa è area prossima al Vaticano: siamo prontissimi per il Giubileo.
Maurizio

Lo scandalo dei risciò e la presa per i fondelli della Polizia Locale. Multe e controlli solo nei comunicati stampa?


Leggete bene questo comunicato risalente ad un mese fa. Leggete quando dice "se i vigili lo vedono...". E leggete anche quando spiega che "i controlli continueranno anche nei prossimi giorni". Evidentemente i prossimi giorni sono finiti se è vero come è vero che l'altro ieri, quando questo video è stato girato, Fori e Colosseo erano letteralmente infestati da risciò abusivi guidati da personaggi imbarazzanti (imbarazzanti!!!) con due vigilesse che ci passeggiavano in mezzo. Voi come la vedete? Guardate il primo video osservando in particolare i primissimi fotogrammi. E poi, tristemente, tutto il resto. Poi guardate pure il secondo assurdissimo video. 

Dai un senso alla tua dichiarazione dei redditi: versa il 5xmille all'associazione VAS. Qui ti spieghiamo il motivo

29 aprile 2015
Chiedo di donare e far donare a VAS il 5 x mille, per contribuire a far sì l'associazione a cui mi onoro di appartenere non sia costretta a chiudere ogni sua attività.
Per l’impegno fin qui dimostrato sempre al di fuori ed al di sopra delle parti, l’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) ha pagato e continua a pagare un prezzo altissimo per la sua indipendenza da tutte le istituzioni politiche e da tutte le pubbliche amministrazioni.
Si trova così costretta a sostenersi per lo più soltanto con gli aiuti economici dei suoi associati, comunque  non sufficienti a saldare l’ingente debito accumulato che a seguito di un accordo con gli organismi finanziari competenti è stato spalmato in rate mensili fino al 2018.

Invitiamo pertanto a donare il 5 x mille a favore di VAS per consentirle di continuare ad esistere ed a proseguire le sue battaglie sempre in difesa degli interessi diffusi: l’invito vale per tutti coloro che credono nella democrazia partecipata e nella utilità di garantirla anche attraverso l’azione di questa associazione.

Sul tuo modulo di dichiarazione dei redditi, nello spazio dedicato alla scelta del 5×1000:

• metti la tua firma nel primo riquadro in alto a sinistra (sostegno volontariato e non profit)

• inserisci il codice fiscale di VAS (Associazione Verdi Ambiente e Società):

CF 97078560584

Dott. Arch. Rodolfo Bosi - Responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) - circolo.vas.roma@gmail.com


*Fin qui l'appello che ci è pervenuto dall'architetto Bosi e che ci siamo sentiti di sposare in pieno invitando tutti i nostri lettori a sostenere l'associazione VAS. I toni e le battaglie dell'ambientalismo militante sono in realtà lontane dal nostro approccio. Siamo infatti assolutamente convinti che l'ambientalismo all'italiana abbia fatto più danni di quelli che ha evitato di compiersi. Un bilancio negativo. Detto ciò occorre sottolineare come la sezione romana di VAS, tenuta da Rodolfo Bosi, sia stata più che decisiva, tra le altre cose, nella recente battaglia contro la mafia dei cartelloni pubblicitari: una guerra che in tanti stiamo combattendo da almeno 5 anni a questa parte, che potrebbe addirittura risolversi in una vittoria e nella quale senza VAS non si sarebbe andati da nessuna parte. Questo basterebbe e avanzerebbe. Ma c'è di più.
C'è di più perché vogliamo che VAS sia attiva, in salute e in forma anche per il futuro. Per le tante battaglie che ci aspettano da fare insieme. Pensate al modello 'cartellopoli' applicato allo scandalo 'bancarellopoli'. Individuare le licenze, capire quando scadono, obbligare il Comune ad effettuare gare vere, aprire il mercato ad operatori di qualità mettendo all'angolo le dittuncole romane che ci hanno ridotto allo stato di capitale più sciatta e trasandata d'Europa. Insomma per questo e per tutto il resto, sosteniamo VAS.
-RFS

Rischiare la vita per andare all'Università a Via delle Sette Sale. Il Primo Muincipio dorme sonni tranquillissimi in attesa del morto ammazzato

















Ho scattato un po' di fotografie ogni giorno che sono andato all'università, ve ne propongo alcune. Faccio notare come al passare delle macchine si è costretti a fare il trenino spiaccicati sulle vetture in sosta vietata; basterebbe un intervento minimo, un marciapiedino da un metro e mezzo al posto delle macchine degli impuniti. 
Lorenzo

*Basterebbe poco, Lorenzo, è vero. Ma purtroppo le scelte e le priorità le decide chi amministra e chi è - più o meno - eletto. E chi amministra questa strada è il Primo Municipio. Lo stesso Municipio che considera prioritario lottare contro i tavolini all'aperto in modo da toglierli e mettere al loro posto altre macchine. Figurati se questi personaggi vanno a torcere mezzo capello alle auto in divieto che fanno rischiare la vita agli studenti, che rendono l'esistenza impossibile a mamme con passeggino, disabili, non vedenti, anziani, bambini. Non gliene può fregare di meno davvero, te lo assicuriamo. Non muoveranno un dito neppure in caso di incidente: è più forte di loro. Il diritto inalienabile a parcheggiare ndocaxxomepare non hanno intenzione a toccarlo. Eppure, come tu ribadisci, basterebbe un piccolo percorso pedonale protetto e questa strada potrebbe risorgere...

Telecamera nascosta. L'accoglienza dei turisti al Terminal 3 di Fiumicino. Ma Aeroporti di Roma non dice niente?


L'altro giorno sono tornato dall'estero. Il volo dal Belgio è atterrato in perfetto orario, anzi con un pochino di anticipo, ma una volta superate le aree di riconsegna bagagli, dove Adr si vanta di tempi di lavorazione superiori alle mezz'ora (!), sapevo cosa mi avrebbe aspettato: lo sciame di personaggi che ti vogliono offrire un taxi, un van, addirittura che si offrono di aiutarti per andare a prendere il treno. "Treno Basss o taxi?". E alla risposta "sono in grado di tornare a casa da solo" la replica è "ma che straccione, che maleducato". La quantità di personaggi è imbarazzante. Sono più loro che i turisti. E alcuni cascano nella rete. Anche perché non mancano finti cartellini e tutto l'armamentario che ben conosciamo da sempre. 

Aspettandomi questa scena mi sono messo, semplicemente, lo smartphone acceso nel taschino. Facendo in modo che la telecamera che filmava spuntasse fuori di qualche millimetro. E il gioco è fatto: chiediamo scusa per il video verticale, ma il senso si capisce eccome! Anzi, fatelo anche voi. Ogni volta che arrivate all'aeroporto documentate quello che succede e mandateci il video. Chissà se la società che gestisce gli aeroporti di Roma deciderà, dopo tanti video, di svegliarsi...

Uno scandalo annoso, che dura da sempre. Preso il taxi, quello regolare, parte la discussione con il tassista. "Questi personaggi pagano mazzette a tutti, sono pericolosi, sono avanzi di galera, hanno tutti precedenti penali. Corrompono chi dovrebbe controllarli e cacciarli via. A partire dai dirigenti e ai funzionari di Adr. Sono i veri padroni dell'aeroporto". Sarà vero? Di certo verosimile.

Ahooo a Roma i mezzi nu li pijo perché sulla maghina c'ho l'autoradiooo. Nuove riflessioni sull'esperimento Furio Camillo-CNR e ritorno. Un mese dopo

28 aprile 2015

Nel mio ultimo intervento riguardo i mezzi che a Roma non funzionano (e di questo ne siamo tutti consapevoli...) ma che spesso anche quei pochi che funzionano vengono snobbati perché "a Roma è mejo pija la maghina perché me ce sento la radio a palla", venivo apostrofato dai più sul fatto che sono un privilegiato perché abito in zona centrale e lavoro "verso fuori" (zona Caffarella-Furio Camillo verso Tor Vergata-CNR), perché ho la metro sotto casa, perché non devo fare il tragitto Ladispoli-Orte passando per Porta San Paolo, perché sono uomo e sulla metro non mi toccano il culo (!!!), e cose di questo tipo, nonostante avessi premesso che in effetti io sono un privilegiato.
E avevo premesso che spesso i mezzi pubblici di Roma rasentano il terzo mondo (se non ne fanno già parte a pieno titolo).
Ma qualcun altro, più coscienzioso evidentemente, mi aveva "sfidato" a prendere la media dei miei tempi di percorrenza coi mezzi pubblici nel tragitto casa/lavoro e ritorno nell'arco di un mese.
Così ho fatto.
Ricordo brevemente il mio tragitto.
Lascio i bambini a scuola e mi reco a prendere la Metro A fermata Furio Camillo, direzione Anagnina.
Al capolinea della metro scendo e prendo l'autobus 509 (partenza ogni mezz'ora) che mi porta fino in ufficio.
Al ritorno, ovviamente, percorso inverso.
E, come si può vedere dalla tabella che riporto, siamo sotto l'ora di percorrenza, sia all'andata che al ritorno, stesso tempo (minuto più, minuto meno) impiegato eventualmente con la macchina.
Quindi, ribadendo ancora una volta che i mezzi pubblici a Roma spesso sono ridicoli, nel mio caso (e nel caso di molti altri, indubbiamente) il mezzo pubblico risulta essere efficiente.

PS: visto che qualcuno mi apostrofava anche sul fatto che raccontavo cazzate, in quanto se avessi preso i mezzi tutti i giorni avrei avuto l'abbonamento, dalla tabella si capisce, come avevo già tentato di spiegare, che non sempre prendo i mezzi.

In questo mese, come si vede, i mezzi li ho presi per soli 11 giorni (10 andata e ritorno e 1 solo andata, per un totale di 33 euro). Se avessi fatto l'abbonamento (35 euro) ci avrei rimesso.

*Caro lettore,
come diciamo da sempre. Pur in presenza di percorsi per i quali ci si impiega lo stesso tempo in auto e con i mezzi pubblici il romano medio è portato a prendere l'auto. Perché lo fa? Lo fa non solo per pigrizia e abitudine, ma lo fa perché è portato a farlo. Lo fa perché non vi è politica sulla sosta che disincentivi all'utilizzo del mezzo privato. E' tutto lì il discorso. Finché il parcheggio continuerà ad essere gratis di fatto, non si cambieranno le abitudini delle persone...
-RFS

Lo scandalo dei lavori di "riqualificazione" a Porta Portese e Ippolito Nievo. Milioni di soldi europei gettati nel cesso. Un reportage

Gentile redazione di Roma fa Schifo, vi scrivo per illustrare uno scandalo di cui pochissimo si parla in giro, in città e sui giornali: la "riqualificazione" della zona di Porta Portese.

Dopo una gara d'appalto eseguita a maggio 2013 dalla Giunta Alemanno, tre settimane prima delle elezioni che l'avrebbero spazzata via, sono stati infatti assegnati i lavori a un consorzio di imprese (la principale delle quali ha sede in provincia di Viterbo, viva gli investimenti internazionali!) che dopo un anno ha cominciato a "lavorare".

Riconosco che dal lato di Largo Bernardino da Feltre i lavori, comunque di bassa qualità, hanno permesso un aumento della qualità urbana, degli spazi pedonali, della sicurezza stradale. Ecco invece cos'è successo nel quadrante su Via Ippolito Nievo, con i lavori terminati definitivamente tre mesi fa.

I fotoconfronti avvengono tra la situazione la domenica sera, con le strade vuote, perché i palazzi della zona sono tutti dotati di garage e parcheggi interni e dunque la domanda di posti su strada  da parte dei residenti è minima, e lunedì mattina, normale giorno di lavoro. Ci tengo a sottolineare che nonostante la piccola distanza (500 metri) dalle mura aureliane, la presenza del tram 8, del 3, della stazione di Trastevere e di metro Piramide nelle vicinanze, i parcheggi di questa zona sono tutti gratuiti: semplicemente folle!




Ecco Piazza Ippolito Nievo. I lavori sono finiti da tre mesi e ancora niente segnaletica orizzontale. Il passaggio pedonale è disegnato male, come si vede: il marciapiede si interrompe prima del passaggio, senza proteggerlo! Tanto che, anche con la strada vuota, c'è il classico suv che parcheggia davanti allo scivolo disabili (ahòaromanuncestannoliposti fattelicaxxitua). Con la strada piena invece attraversare la strada, una strada riqualificata!!!, è semplicemente impossibile senza rischiare la vita.




Un altro angolo della piazza, cioè un garage a cielo aperto con una sistemazione urbanistica indegna pure degli anni '70. I marciapiedi in bitume sono nuovi. Da notare che i lavori non hanno portato via il contorno di cartelloni illegali, a cinque metri l'uno dall'altro e in prossimità di incroci e semaforo.








Su questo lato tra Largo Alessandro Toja e Via Portuense i lavori sono in corso ora. Notare le ottime soluzioni adottate: mozziconi di marciapiede larghi un metro e protezioni pedonali molto più arretrate del dovuto rispetto alla strada e ai parcheggi: l'effetto con le auto è il solito. Il passaggio dei pedoni non è garantito, a meno di rischiare la vita o salire sopra le macchine.



Passaggio pedonale alla fine di Via Nievo. I lavori sullo spartitraffico al centro hanno eliminato il passaggio pedonale! Rimasto invece sui marciapiedi. Qui l'asfalto non è stato rifatto, dunque si intravvedono delle strisce sbiadite. Provate ad attraversare la mattina di un giorno lavorativo.. Infatti, i pedoni sono in mezzo alla strada.




Utile anche dare un'occhiata alla qualità dei lavori e dei materiali utilizzati. Questi marciapiedi sono stati ricoperti di asfalto tre mesi fa, e ci passano solo pedoni. Guardate come è stato fatto il lavoro (che precisione!), notate come il bitume sia già tutto sgretolato. In soli tre mesi, una strada appena riqualificata è ben oltre i limiti della decenza.


A chi si deve questo scempio? Diamo un'occhiata al cartello dei lavori. Segnatevi i nomi, tremate se si avvicineranno mai alle vostre strade! E' giusto che si conosca l'identità delle persone e andando sul sito del Comune è facile risalire all'entità dello stipendio di questi dirigenti... Da notare anche l'extra ribasso del 44% sulla cifra proposta da Roma Capitale: se l'asfalto che metto si sgretola dopo tre mesi, è chiaro che posso proporre il 44% di risparmio. La magistratura non ha niente da dire?




In conclusione, via Ippolito Nievo dopo la riqualificazione. E' incredibile. I marciapiedi non sono stati allargati manco di mezzo centimetro, la strada è usata come garage GRATUITO da chi lavora in zona, le macchine occupano la stessa soverchiante superficie che prima dei lavori, non si è assolutamente pensato alle biciclette pur avendo tutto lo spazio, l'arredo urbano ideato per garantire la sicurezza dei pedoni è ridicolo (da denuncia), i materiali usati per i lavori sono scadenti.
Grazie dell'attenzione e continuate così.
Andrea Luciani

*Caro Andrea,
semplicemente uno scandalo. In qualsiasi città europea, ma anche italiana, i cittadini che vedessero sciupati così i soldi che con fatica versano all'erario scenderebbero in piazza a protestare. Qui tutti zitti. Ne abbiamo parlato solo noi qui qualche tempo fa e ora tu. Agli altri sta bene così: a partire dal Presidente del Municipio che dovrebbe sollevarsi a questa presa per i fondelli. Tutti tacciono. Fanno finta di non vedere. Ma noi non smetteremo di insistere. Intanto chi di voi ci aiuta a segnalare tutto al neo assessore ai lavori pubblici Maurizio.Pucci@comune.roma.it? Dai.
-RFS

Epidemie e malattie. E non solo scabbia. Un pericolo in agguato nella città più lercia d'Europa. Noi? Lo avevamo detto...

27 aprile 2015

Cosa c'è di più antipatico di chi sostiene tronfio "noi lo avevamo detto"? E noi, infatti, siamo molto ma molto antipatici e dunque, a fronte delle notizie provenienti dai campi che ospitano i rifugiati ed i migranti (ma il problema non sono solo loro, anzi) ci è venuta voglia di andare a ricercare tutti i momenti in cui lo... "avevamo detto". In cui avevamo detto che di questo passo la città sarebbe stata facile preda delle epidemie e delle malattie visto il livello di sporcizia, visti gli accampamenti dovunque, vista la quantità spropositata di roulotte, camper, campeggi, tende per fino nelle aree più centrali della città. Vista la schiera di migliaia di persone che defecano le une sulle altre all'aperto al di sotto di ogni standard igienico. Viste le dozzine di favelas, baraccopoli, bidonville che costellano le periferie, ma che interessano anche angoli del centro.
Noi abbiamo più volte avvisato. Ad esempio su Facebook qui, qui e ancora qui. E poi sul sito. Fin dal 2014. Ad esempio qui e in maniera ancor più plateale ed evidente qui ormai quasi un anno fa. Ora le epidemie stanno arrivando. 

Metro Cavour. La settimana la iniziamo semplicemente con una foto. Che però dice tutto di una città



La sciatteria e il pressappochismo elette a sistema. Fatte normalità. La qualità, l'accuratezza, l'ordine, la pulizia guardate con sospetto. Se qualcosa è civile la gente esclama "non sembra Roma". Se qualcosa è pulito la gente pensa che "me vorranno fregà". Se un posto è curato, pensateci, la prima cosa che vi viene in mente è "aho ma chissà quanto me faranno pagà un caffè": ebbene siete malati, credeteci!
L'unica capitale occidentale in cui le cose fatte male sono la norma e le cose fatte bene fanno notizia. Altrove è l'inverso.
Tutti i sistemi urbani si basano sulla qualità e sull'accuratezza e fanno di questo un motivo di riscatto e di crescita economica. Di orgoglio. Roma si comporta all'inverso. Si apparecchia per cacciare via chi vuole investire, si attrezza per disincentivare chiunque voglia intraprendervi attività economiche volte alla crescita e allo sviluppo. Attira persone scadenti in un harakiri economico che avrà conseguenze irrecuperabili e avrà - lo ha già - un esito da para-guerra civile.

Questa foto non è solo una tragedia estetica (tragedia estetica che nessuna città occidentale può permettersi). Non fa solo rabbia a chi conosce la strategicità della comunicazione urbana, della segnaletica pubblica. Non fa saltare sulla sedia esclusivamente chi capisce quanto sia grave una città che non ha rispetto dei suoi utenti, clienti, cittadini, contribuenti. Questa immagine è un danno permanente da decine di milioni di euro, anche se chi questo danno l'ha prodotto non se ne rende conto, non è interessato a capire, non lo ha fatto neppure a posta. Perché quando la cialtronaggine è il presupposto entro cui tutto si svolge, è anche impossibile dare dei cialtroni: sono semplicemente normali. E' normale insultare il buon senso, è normale umiliare i cittadini, è normale maltrattare i turisti.

Chi chiede di lavorare bene è guardato con sospetto. Chi opera nell'accuratezza è un rompicojoni. Chi chiede qualità è un cacacaxxi. Perché i probbblemi so arrrtri. La foto qua sopra è il ritratto perfetto e onnicomprensivo di una città in rovina. Zimbello d'occidente. Neppure più folkloristica, solo marcia. Dentro prima ancora che fuori. Il problema non è fare schifo, lo hanno fatto tante città in passato a fasi alterne, il problema è essersi abituati allo schifo. Essersi assuefatti a condizioni di vita impensabili dovunque nell'occidente evoluto e anche nel secondo e in parte del terzo mondo. Quando vi sveglierete? 

Domenica di relax al Parco Sangalli e all'Acquedotto Alessandrino? 12 foto disgustose di un'area che potrebbe essere un'oasi ma che è tenuta come una discarica

26 aprile 2015












Viale dell'Acquedotto Alessandrino ancora versa in queste condizioni! E così è anche il Parco Sangalli! Vi ringrazio per il lavoro che fate e segnalo questo assurdo degrado.
Martina

*In qualsiasi città occidentale un'eccellenza archeologica del calibro dell'Acquedotto Alessandrino sarebbe il punto di partenza di una ampia riqualificazione urbana di tutto il circondario. A Roma le risorse si trasformano in problemi ingestibili. Uno spreco inqualificabile. 
-RFS

ShareThis