19 maggio 2015

Testo e foto su quel che sta succedendo in questi giorni a Fiumicino agli arrivi internazionali e che pochi vi raccontano






Dopo una esperienza atroce a Fiumicino risalente alla scorsa domenica pomeriggio, con folla terribile, caldo atroce, smart gate per passare con il passaporto elettronico chiusi, bambini che si sentivano male, che dovevano andare in bagno, anziano che svenivano, ci siamo apprestati a raccontare la storia per illustrare le foto. Poi abbiamo ricevuto un link da La Stampa che spiegava la cosa mille volte meglio di quanto avremmo potuto fare noi. E allora ecco qui il testo. 

DI MAURIZIO MOLINARI

Transitare per l’aeroporto di Fiumicino in questi giorni significa imbattersi in una serie di disservizi che mettono a dura prova i passeggeri. Il motivo è l’incendio avvenuto nella notte fra il 6 e 7 maggio che ha portato alla chiusura di gran parte del Terminal 3, ovvero quello di arrivi e partenze internazionali. Sebbene siano passati 11 giorni da allora l’aeroporto internazionale più importante d’Italia non è tornato a funzionare normalmente e chi più se ne accorge sono i passeggeri in arrivo dall’estero con una coincidenza da prendere. 


Una volta atterrati e trasportati da autobus al terminal degli arrivi si trovano in una bolgia dantesca. Il motivo è che devono fare la fila passaporti tanto i passeggeri diretti a Roma che quelli in transito. Chi ha una coincidenza pensa di trovare l’indicazione su come raggiungere il proprio volo, come avviene in ogni scalo aereo, ma si trova invece immerso in una folla disordinata di centinaia di persone a cui nessuno dice cosa sta avvenendo. Non vi sono cartelli che spiegano l’impossibilità di accedere direttamente alle coincidenze ma solo alcuni dipendenti dell’aeroporto che, in italiano, gridano casualmente verso la folla numeri di voli in partenza aggiungendo “dovete uscire fuori e andare agli altri terminal”. 


Poiché gran parte dei passeggeri stranieri in arrivo non conosce l’italiano nè tantomeno la struttura del Leonardo da Vinci ciò significa gettare nel l’incertezza chiunque ha una coincidenza da prendere. Il risultato è vedere anziani, famiglie con bambini e uomini d’affari chiedere a chiunque “come si esce da qui?”, “dove sono gli altri terminal”, “dobbiamo prendere un taxi?”. Nel caos generale, questo fiume di passeggeri in transito - tutti muniti di carte di imbarco per le rispettive coincidenze - si riversano fuori dal terminal 3 e, a piedi, devono raggiungere i terminal 1 e 2 dove ripetere i controlli della sicurezza e tentare, finalmente, di raggiungere il così tanto sofferto gate. 


Nulla da sorprendersi se in questa folla di malcapitati, totalmente ignari dell’incendio avvenuto, maturino sentimenti ed opinioni tali da convincerli che transitare per Fiumicino, e più in generale per l’Italia sia qualcosa da non ripetere. Un buyer francese di prodotti agricoli, atterrato da Tel Aviv e diretto a New York parla di “caos epico” rimproverando al telefono la segretaria di non avergli preso voli con scalo in “aeroporti normali come Amsterdam e Francoforte”. Un ottantenne argentino, arrivato da Buenos Aires diretto a Venezia, ammette di “aver avuto paura di svenire nella bolgia dell’arrivo” e si chiede perché “nessuno spieghi nulla a chi è in transito”. Una madre americana con due figli piccoli, di cui uno in passeggino, arrivata dagli Usa per volare a Torino corre lungo il marciapiede verso il terminal 1 chiedendo a tutti “is it here?”, è qui? 


Poiché i passeggeri in transito costituiscono gran parte del flusso commerciale di un grande scalo internazionale, condannarli a tali esperienze significa suggerirgli di cambiare rotta in futuri viaggi. Sorprende come tutto ciò avvenga nell’apparente indifferenza dei gestori dello scalo perché, tornando a passare per Fiumicino pochi giorni dopo, nulla è mutato. Nè l’assenza di informazioni, nè la bolgia agli arrivi internazionali nè la rabbia dei passeggeri stranieri . A cui non pochi italiani esprimono comprensione umana e danno assistenza volontaria tentando di sopperire alle imbarazzanti disfunzioni dell’aeroporto.  

23 commenti:

  1. portiamo i clandestini all'aeroporto magari ci ripensano

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  2. Ci prepariamo al Giubileo, e meno male che l'Expo ce l'ha Milano, pensa tu che figura di m.... avremmo fatto!
    Eppure tutto va bene e ogni cosa funziona nel miglior modo possibile!

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  3. Questa storia e' oscena. Rischia di fare un danno di immagine ancora maggiore rispetto alla mondezza di Napoli visto che fiumicino e' l'hub internazionale italiano. La sciatteria romana crea danni anche diversi da quelli economici diretti.

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  4. Allucinante. In questo caso il drammatico danno di immagine è per l'Italia intera, non solo per la ormai senza speranza città di Roma.

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  5. il motivo non è l'incendio. L'incendio è un buon motivo per rimettersi a non fare un cacchio. Io sono un viaggiatore molto frequente e si capisce subito che hanno messo in moto la solita paraculata.
    Sor Pampurio

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  6. Strano che a distanza di poche ore c'è un incendio a Fiumicino e una grandinata anomala a Malpensa ... no? Chiusura degli scali e disagi dei due più grandi aeroporti italiani ... in contemporanea! Ciao

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  7. Confermo, ci sono passato un paio di settimane fa e per fortuna erano le 7 del mattino, e la fila era molto ridotta. Ma due addetti per centinaia di persone? mai visto.....

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  8. Buongiorno a te RFS, ma Farinetti di Eataly non era quello corretto che spnsorizzavi tanto e dicevi che faceva bene ed utile per Roma ?
    Guarda:
    http://www.affaritaliani.it/cronache/eataly-che-figuraccia-olio-birra-scaduti-367615.html

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  9. Caro anonimo precedente, a parte i link cazzari che pubblichi fuori argomenterò, la domanda fatale é: il terminal ostiense, porcata anni 90, era meglio come stava prima o é meglio adesso?
    Forse preferivi un bel centro sociale dove non puoi nemmeno vedere se quello che ti rifilano é scaduto?

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  10. Argomento, altrimenti già immagino il maestrino.😏

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  11. Boh. Partito per Londra il sabato dopo l'incendio e rientrato giovedì scorso. Zero problemi sia all'imbarco (mai fatto un chek-in e controllo documenti così rapido) sia al rientro. bagagli puntuali e 10 min di fila per i controlli. Sarà stata fortuna.

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  12. Il benefattore.
    Buongiorno a te RFS, ma Farinetti di Eataly non era quello corretto che spnsorizzavi tanto e dicevi che faceva bene ed utile per Roma ?
    Guarda:
    http://www.affaritaliani.it/cronache/eataly-che-figuraccia-olio-birra-scaduti-367615.html

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  13. Boh. Io sono partito per un weekend a Timbuctu, rientrato a Fiumicino senza problemi, dopo 34 secondi che l'aereo si è fermato ero già su un taxi abusivo coi miei bagagli. Le foto saranno sicuramente farze. Boh.

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  14. Oddio no! Il TROLL s'è incastrato co un link e adesso non ce lo schiodiamo più dalle palle nooooooo!!!1!

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  15. sto cazzo de troll che sta a dì che RFS ha sbajato co Farinetti er patron de EATALY?
    E mo a Roma come famo, doveva aprire na Piazza della Reppubblica doveva da i posti di lavoro dove farce magnà bene ( prodotti de qualitààààààà ) l'eleganza l'onestà.
    Semo finiti!
    Ao RFS ma che ce stai a dì.

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  16. Ahò mortasci so er TROLL e faccio finta da parlà romanaccio, ma se vede che so dde napoli ahò mortasci!
    Ho ttrovato a notizzia che nun centra gnente ma a devo da postà perché so malato de mente anacapito ahò!

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  17. Non sono un troll e non so chi ha parlato di Farinetti e di Eataly ma una cosa è certa la notizia è verà e RFS ha preso altra tranvata. visto che ne parlava tanto bene del patron di Eataly.
    Simpatico il troll di RfS quando dice che il commento non c'entra nulla quando su questo blog si parla a ruota libera e come dischi stonati!
    din don ...... ora passiamo alla pubblicità...........

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  18. Una mattina
    Mi son svegliato
    NON C'E' PAO NON C'E' PAO
    NON C'E' PAO PAO PA'
    Una mattina
    Mi son svegliato
    E ho trovato il decòr

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  19. Durante l'ordinaria amminiastrazione Fiumicino e' uno scalo scarso con accessibilita ridicola e servizi mediocri (un centro commerciale con gli aerei).

    Nella straordinaria amministrazione e' semplicemente un disastro. Inconcepibile che per l'incendio di 1000mq su 350.000 mq l'operativita sia ridotta in questi termini.

    Ennesima conferma che a Roma il cliente e' l'ultimo dei pensieri per qualunque fornitore di servizi

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  20. L aeroporto Da Vinci e' gestito da banditi.
    E' una vergogna tutto li dentro.
    Niente e' a norma,e niente va come dovrebbe.
    Ma tanto prima o poi anche questa merda verra' fuori.
    Nel frattempo posso solo augurarmi che vada in malora,o che si fotta a forza di incendi.

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  21. Ho volato con ALITALIA sabato 9 maggio e nonostante il gran caos che ovviamente c'era in aeroporto, nonostante il mio volo fosse stato cancellato e riprotetto su uno successivo ho riscontrato una grandissima efficienza e dedizione da parte di tutto il personale Alitalia che ha fatto del suo meglio per assistere i passeggeri. Magari fosse sempre così anche in tempi "normali"

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