13 febbraio 2015

Le bancarelle di Piazza dei Cinquecento sono tutte abusive. Uno scandalo di cui vi abbiamo parlato mille volte si risolverà?


Ultimamente siamo antipatici. Anche a noi stessi. Lo siamo perché siamo costretti a dire "cosa vi avevamo detto". E chi dice così è sempre bene o male un trombone.
Sta di fatto che anni e anni di denunce stanno portando qualche frutto. Su Piazza dei Cinquecento, ad esempio, non ci siamo risparmiati. Abbiamo scritto articoli, abbiamo fatto video (come quello qui sotto), abbiamo portato qui radio internazionali e fior di troupe straniere, abbiamo insistito tantissimo su Twitter e Facebook. 


 
Tutto per aprire gli occhi come è ridotta la piazza della nostra stazione centrale. Spiegando i pericoli, sottolineando l'assurdo, chiedendo controlli. Dopo una vita qualche controllo è arrivato e l'esito è stato dirompente: su 10 bancarelle (ma secondo i nostri calcoli sono 20, come la mettiamo?), nessuna è lì in maniera regolare. Lo dice una - meglio tardi che mai - indagine del I Municipio. Alcune hanno permessi itineranti, altre sono autorizzate per municipi periferici, altre ancora sono totalmente abusive. Tutte si sono portate qui, hanno aperto banchi di una bruttezza sconvolgente e pericolosissime per i pedoni e non hanno subito conseguenze per anni e anni. Ora speriamo che qualcosa cambi, ma non ne siamo neppure sicuri. 

Ma il dato più sconvolgente è l'impunità. Roma è l'unica città al mondo dove puoi occupare il suolo pubblico aprendo una attività commerciale di vendita di prodotti di infima qualità senza avere nessun controllo per anni e anni. Se così è, molti penseranno, tanto vale provare. E infatti chissà quante bancarelle tra le migliaia che siamo costretti a vedere e schivare ogni giorno sono totalmente abusive o parzialmente abusive.

Chi amministra sembra senza armi: e ci vorrebbero più uomini della polizia amministrativa, e abbiamo le armi spuntate, e le leggi non ci aiutano, e dovrebbe essere materia della magistratura. Tutte scuse per non fare perché, su questo tema, anche un livello comunale può essere sufficiente per aggredire il problema. Ad esempio con dei banchi tipo: se ci sono dei banchi tipo, tutti uguali e tutti autorizzati, l'abusivo pirata lo riconosci lontano un chilometro, non si può camuffare da regolare per anni e anni. E poi l'obbligo di esporre un tagliando con la licenza con tanto di foto del titolare, ologramma, qr e codice seriale.

Insomma se si vuole, si può. E non sono invenzioni nostre, è il modo con cui si gestisce il commercio ambulante da Istanbul a Londra passando per Praga. Dovunque è così. Perché l'abusivismo, l'evasione fiscale e la gentaccia che se ne approfitta ci sono in tutto il Pianeta, ma solo ed esclusivamente a Roma questa feccia invece di essere combattuta è coadiuvata.

Stiamo parlando, ricordiamoci, di un controllo con tutte le caratteristiche dell'eccezionalità svoltosi dopo anni. Stiamo tutti parlando dunque di commercio abusivo che per anni, tra illegalità ed evasione, ha prosperato nel più totale abusivismo. Stiamo parlando di questo, poi, che va moltiplicato per le migliaia e migliaia di bancarelle in tutta Roma. Quelle di Via Gioberti sono regolari? Quelle di Via Tuscolana lo sono tutte? Quelle di Via Cola di Rienzo e quelle di Viale della Regina Margherita? E a Viale Trastevere? Insomma, ci siamo capiti...
Almeno non ci lasciassero intendere e non sperino che noi si possa credere che questo problema si risolve quando, una volta ogni 10 anni, un amministratore decide di fare il proprio mestiere interrogandosi sul dramma del proprio territorio.

37 commenti:

  1. Le armi legali in mano al Comune sono spuntate, soprattutto perché quando prendi mazzette dalla Mafia che gestisce le bancarelle è molto difficile fare la punta.

    PS: Tredicine al Verano.

    RispondiElimina
  2. si risolverà? certo, ma alla romana, si legalizza il tutto ed è fatta, si scrive una bella delibera di giunta in cui si dice che per salvaguardare l'occupazione, consentire l'integrazione delle categorie più svantaggiate, garantire l'accoglienza a chi proviene da altri paesi, visti i diritti acquisiti, etc. si prende atto della situazione pre esistente e si ratifica l'occupazione di suolo pubblico.

    RispondiElimina
  3. Le "bancarelle" sono un sistema, un SISTEMA ROMANO ben oliato.
    Le bancarelle gestiste in modo regolare a Roma si contano sulle dita di una mano. Le altre sono abusive o gestiste in modo irregolare ossia non rispettano le regole del commercio ma...

    Ma la cosa ancor più grave è che il "sistema bancarelle romane" si regge sull'EVASIONE di IVA, tasse varie e pratica del lavoro nero. Poichè l'economia di Roma si regge sul commercio, se non facciamo tornare nella legalità il commercio romano nessuno verserà più tasse e contributi e LE VS PENSIONI ANDRANNO A FARSI FOTTERE...

    RispondiElimina
  4. Ci stiamo giocando il nostro futuro e quello delle generazioni future.
    Andiamo avanti così

    RispondiElimina
  5. con una larga fetta ( non tutti , ma tanti ) di impiegati e vigili che sono quello che sono , ma come si possono imporre regole a chi non ha la minima intenzione di osservarle?
    Guardiamo il lato positivo : piazza dei cinquecento è una piazza brutta , e il turista che arriva a roma ha subito la percezione chiara dello schifo di citta in cui si trova.

    RispondiElimina
  6. Immagino che per asserire che sono abusive tu gli abbia chiesto di mostrarti la licenza.

    RispondiElimina
  7. E mentre l'amministrazione deciderà se e quando prendere provvedimenti, basterebbe che nessuno acquistasse da costoro.

    RispondiElimina
  8. come per mafia e camorra Capitale, prospere per decenni a Roma, c'è la voluta la Procura di Pignatone, così per questo ennesimo scandalo ala luce del sole ci vuole che la Procura trovi il tempo e la voglia di accendere i riflettori. allora ne vedremo delle belle.

    RispondiElimina
  9. se sono abusive sarà sufficiente vendergli la licenza con il 30% di sconto...

    RispondiElimina
  10. Uhm... Ma non sarà che, negli anni passati, qualcuno ha tenuto bordone - eccome - al bancarellume? Ma non sarà mica che qualcuno, parimenti, ha ritenuto furgoni e tendoni un'opportunità economica per la città?

    RispondiElimina
  11. Fuori il commercio ambulante da Roma!

    Se lo si fa lo si deve fare con prodotti tipici e con decoro. Deve essere un valore aggiunto alla vacanza a Roma per un turista, non un fastidio per gli occhi e per il decoro.

    Per favore, cazzo! Riprendiamoci la dignità di romani, con che coraggio accogliamo i turisti con calzini, mutande e cacca contraffatta a Termini?

    Con quale cazzo di dignità?

    RispondiElimina
  12. "Immagino che per asserire che sono abusive tu gli abbia chiesto di mostrarti la licenza."

    L'articolo parla ESATTAMENTE di questo: hanno chiesto la licenza e sono TUTTE abusive.
    TROLL o coglione?

    RispondiElimina
  13. "Roma è l'unica città al mondo dove puoi occupare il suolo pubblico aprendo una attività commerciale di vendita di prodotti di infima qualità senza avere nessun controllo per anni e anni"
    Sinceramente della qualità mi interessa poco se i banchi sono abusivi.

    RispondiElimina
  14. "L'articolo parla ESATTAMENTE di questo: hanno chiesto la licenza e sono TUTTE abusive.
    TROLL o coglione?"

    Davvero? E a che titolo l'avrebbero fatto? Mi risulta che solo la polizia amministrativa possa chiederle.
    Quindi: articolo cazzata? O articolo cazzata?

    RispondiElimina
  15. Al di là del fatto che siano o non siano o meno abusive non è accettabile che in una città come Roma si permettano bancarelle brutte e rovinate e degradate come quelle senza che il comune possa imporre uno stil e un modello decoroso.

    Totalmente d accordo con la proposta d obbligo ad avere una bancarelle secondo un design elegante e raffinato e accettabile se si vuol sfruttare commercialmente il suolo di Roma e la città e le sue piazze e strade

    RispondiElimina
  16. Che poi ci vorrebbe un vigile urbano e 5 dico 5minunti di tempo per verificare la licenza ad una bancarella.

    Perché non lo fanno?

    RispondiElimina
  17. "Davvero? E a che titolo l'avrebbero fatto? Mi risulta che solo la polizia amministrativa possa chiederle.
    Quindi: articolo cazzata? O articolo cazzata?"

    Ma sei vero? Hai letto l'articolo? Te lo riassumo: il I Municipio ha mandato la polizia locale a chiedere le licenze e sono risultate TUTTE irregolari.

    Cojone, TROLL, o cojone di un TROLL?

    RispondiElimina
  18. Quindi i vigili hanno omesso atti. Io non credo. Il titolare di una licenza puo' montare al posto di un altro se quest ultimo non monta entro le otto, possono addirittura scambiarsi il posto tutti i giorni se vogliono? Non lo sapevi? Quindi: articolo cazzata o articolo cazzata? Mi fai risentire il "pem pem" dei pugnetti che sbattono sulla tastiera per favore?

    RispondiElimina
  19. Ma sei vero? Hai letto l'articolo? Te lo riassumo: il I Municipio ha mandato la polizia locale a chiedere le licenze e sono risultate TUTTE irregolari.

    Cojone, TROLL, o cojone di un TROLL?"


    che bestia che sei! L'articolo potrebbe anche essere falso, magari prova ad aizzare persone violente come te !

    RispondiElimina
  20. "che bestia che sei! L'articolo potrebbe anche essere falso, magari prova ad aizzare persone violente come te !"

    MWUAHAHAHAHAHAH ma me lo potevi di prima che eri un TROLL, te mannavo subito affanculo e finiva li no? :D

    PS: lo avevo già capito, volevo solo divertirmi un po'. Ciao merda, crepa subito.

    RispondiElimina
  21. Quoto e straquoto ing.nic delle 10:01
    Si parla e si sparla ma la verità è che se nessuno comprasse sparirebbero tutte in un batter d'occhio. Per come la vedo io non dovrebbero proprio esistere ne bancarelle ne camion bar dentro una qualsiasi città, figuriamoci a Roma con tutto il suo valore storico e culturale. Proprio vero, può succedere solo a Roma.
    Per bancarelle e camion bar sono sufficienti (ed anche troppo) fiere di paese, mercatini organizzati in periferia, spiagge o centri sportivi, forse qualche parco ma neanche tanto. Fuori dalla vista (e dalle balle) tutti quanti. Ci sono migliaia di negozietti con le serrande perennemente abbassate, si comprassero quelli per vendere le loro mercanzie.

    RispondiElimina
  22. Il discorso per il quale "se nessuno comprasse non sarebbero li" ha francamente rotto il cazzo.

    RispondiElimina
  23. Quando hanno indagato e visto che le bancarelle sono abusive immagino che avranno multato e sequestrato. Vero?

    A proposito, Marino che dice?

    RispondiElimina
  24. Si’ ha rotto davvero. Finche’ le bancarelle sono li’, e’ impossibile pretendere che la gente (inclusi turisti, immigrati, la sora Maria) le boicotti, magari dopo aver ispezionato certificati. Io sono il primo a dare la colpa al romano medio di tanti guai della citta’. Ma in questo caso se la bancarella sta li’, qualcosa vendera’ sempre.

    Devono sparire (almeno quelle abusive), e le deve far sparire il comune o la finanza. Persone pagate per fare questo lavoro, e che non lo fanno.

    RispondiElimina
  25. scusatemi...mi viene da vomitare...ormai non riesco a leggere più questo blog dopo pranzo perchè mi ritorna su tutto....sento odore di fogna di questo città anche attraverso il monitor...

    RispondiElimina
  26. "Mi fai risentire il "pem pem" dei pugnetti che sbattono sulla tastiera per favore?"

    O mio dio come rosico! Un tirapiedi di 13ne su internet ha detto che sbatto i pugnetti sulla tastiera! Questo gli ha fatto vincere la disputa! NoooooOOOOOOOOOOOOO!!!1!!




    RispondiElimina
    Risposte
    1. M'hai risposto, ergo: rosichi. Ciao babbeo, nun te la fa' na' vita, nun je da' retta eh? Ahahah.

      Elimina
  27. Non c'è bisogno che ci aprite gli occhi, le vediamo bene anche noi, visto che ci passiamo ogni giorno. La situazione è assai peggiorata, per non parlare di quanto accade davanti al Policlinico. Proprio a ridosso dell'ingresso dell'ospedale, c'è un ammasso di coperte e materassi in vendita! Cose da pazzi! Tutto ciò, unito alle terribili condizioni della facciata del Policlinico, ai furgoni sfasciati in mezzo alla strada, ai marciapiedi completamente devastati dalle radici produce uno scenario da quarto mondo. E nessuno fa niente!
    Per carità, una ogni tanto la posso tollerare, ma così non si può!

    RispondiElimina
  28. mettere panchine su quei marciapiedi così i bancarellari se ne vanno

    RispondiElimina
  29. Città senza speranza. Bisognerebbe licenziare tutti gli impiegati pubblici ed assumerne un decimo di quelli di prima con i dirigenti presi da società private di primaria importanza e pagati tutti a successo. Questa storia e' semplicemente allucinante

    RispondiElimina
  30. ma quale troll... io non ti auguro di morire perchè mi fai pena...da bambino avrai subito violenze e hai imparato a risolvere tutto con l'odio....ma tuo padre che ti ha insegnato ??
    mi fai pietà!

    RispondiElimina
  31. A me invece fa pena chi difende questo schifo inguardabile.
    Ma purtroppo questi non sono i romani,
    Questi sono topi di fogna,burini e zingari che hanno preso la cittadinanza.

    RispondiElimina
  32. Pem pem pem
    Sbatti i pugnetti
    dai dai dai
    Sulla tastiera
    Ahi ahi ahi
    Son la tastiera
    Dimmi perche'
    La rua criniera esce solo con me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Corri montare la bancarella coglione che senno il bangla ti frega il posto

      Elimina
  33. Come alternativa risolutiva ci sarebbe il Napalm

    RispondiElimina
  34. Quando RFS parla di Istanbul e Praga mi viene da pensare al Romano medio che "ROOOMAAA! nun ce sta 'n posto dove se vive mejo". Quando il romano medio immagina Istanbul pensa ai cammelli per le strade, ai kebabbari che cucinano carne di topo e al troppo fumo di arghile che non ti fa vedere tutto il suk che si estende dai Dardanelli alla periferia; quando pensa a Praga, invece immagina che deve allontanare con lo scaccia mosche, interi nugoli di mignotte pronte a concedersi per un paio di OMSA.
    Sì avete ragione, restate a Roma che là fuori sono degli animali incivili.

    RispondiElimina

Ogni commentatore si assume la responsabilità di ciò che inserisce nel commentario. Questa bacheca non può essere moderata a monte.