Altra puntata della soap opera "Guardo Milano e mi vergogno d'esser romano". Seguitela

31 gennaio 2013
Ciao Roma fa schifo,
Ieri sono stato a Milano... torno a Roma con una convinzione. La situazione di degrado, sciatteria, schifo che c'è a Roma è tipica di Roma ( e della maggioranza delle grandi città da Roma in giù, e lo dico da calabrese).
La prima cosa che ho visto ieri uscendo dalla stazione centrale è stato un furgoncino della Clear Channel che stavo sostituendo le bici del bike sharing.
Inutile ricordare la situazione del bike sharing romano...
E poi marciapiedi ampi, con materiali di ottima qualità e protetti da robusti paletti. Un sacco di piste ciclabili. Segnaletica orizzontale fatta come si fa in Europa. Un'infinità di preferenziali e corsie per i tram. Cartellonistica a livelli accettabili rispetto al caos romano. In generale ho avuto l'impressione di essere in Europa, anche se anche a Milano non manca la sosta selvaggia, ma solo nei punti (pochi) dove non ci sono paletti dissuasori.
Se già Roma riuscisse ad avvicinarsi a Milano ( senza guardare Parigi o Londra) faremmo un enorme passo in avanti.
Speriamo nel prossimo sindaco, tanto fare peggio di Aledanno è impossibile.

Grazie per quello che fate con i vostri blog, siete l'unica speranza perché le cose un giorno possano cambiare.
Domenico

A Piazza del Popolo la bancarella più brutta è quella del merchandising ufficiale del Comune. Vabeh, ma rinunciamoci dai...




Da qualche giorno a Piazza del Popolo (e dico Piazza del Popolo), difronte ad una delle due chiese gemelle, è comparsa la bancarella dell'official merchindising di Roma Capitale!!! Più in basso di così non potevamo cadere!!!
E poi chiediamo tutela al comune contro l'obbrobrio delle bancarelle in ogni dove?
Eleonora I.

Cartellopoli su Il Fatto Quotidiano. Un video e un articolo (supercommentato)

30 gennaio 2013

Qui sopra il video e qui a questo link l'articolo. Buona visione.

Piazza Cavour. Parcheggio e giardino sembrano Zurigo, il resto sembra Il Cairo










foto Roberto

E ad istigare al danneggiamento siamo noi eh!?

29 gennaio 2013

foto Stefano

Qualche cartolina dal II Municipio. I quartieri alti della capitale d'Italia...









foto Luca A.

A Piramide non paga nessuno. Manco per sbaglio. Ma voi non vi siete stufati?

28 gennaio 2013

Aggiornamento Metro Piramide (ingresso lato stazione Ostiense) a distanza di oltre due mesi dalla mia ultima segnalazione.
Sabato 26 gennaio, ore 20.30 circa. Dopo aver percorso il sottopasso che collega la stazione Ostiense alla metro Piramide, ho visto un nutrito gruppo di persone che entrava dalla solita uscita di sicurezza spalancata. Neppure l’ombra di addetti Atac o di vigilanti. A quel punto ho iniziato a riprendere la scena. Vedendo due persone di etnia presumibilmente rom, con un ingombrante pacco rosso al seguito, ho continuato a riprendere pensando malignamente che sarebbero entrati anche loro dal varco di emergenza. Eppure sono stato piacevolmente smentito. I due, pur potendo approfittare della situazione, hanno preferito entrare con il metodo tradizionale, più consolidato, quello del trenino. Nonostante le difficoltà, perché alla signora a cui dovevano accodarsi non funzionava la tessera magnetica, non hanno voluto approfittare di troppa bontà da parte dell’Atac. Nel frattempo si vedono altre due persone che entrano dall’uscita di emergenza. Per la precisione il secondo soggetto che vedete nel filmato aveva la divisa dell’Atac. Neppure la bontà di chiuderla.
A questo punto si apre il dibattito. Vi chiedo il perché quel varco è sempre aperto:
1) C’è una convenzione tra Eataly e Atac?  Chi va a farci la spesa ha un ingresso omaggio in metro. Per pubblicizzare il tutto nelle prossime settimane ci sarà almeno un addetto al varco con una maglietta con la scritta: “li fanno cose buone, qui facciamo quasi schifo”.
2) Si tratta di un happy hour prolungato del trasporto pubblico? Per incentivare l’uso dei mezzi pubblici il sabato sera si entra gratis.
3) Quella non è un uscita di emergenza ma un’entrata di emergenza? Nel percorrere quel sottopasso (visti i personaggi che vi si incontrano, ma questa è un'altra storia) si rischia di arrivare ai tornelli senza più soldi, biglietto o abbonamento per poter entrare.
4) E’ una mossa pre-elettorale? Trasporto pubblico gratuito per tutti. Naturalmente quando funziona.
5) Altro.
Buon proseguimento a tutti.
Giorgio

Dalla Togliatti a Fidene. Una lunga metropolitana leggera abbandonata da anni. E nessuno si azzarda manco a fare un progetto





Foto Pierluigi Meduri - Comitato MetroXRoma

VIa Petroselli. L'unica strada di Kisinau collocata nel cuore di una capitale europea

27 gennaio 2013









La settimana scorsa mi sono trovato a passare su via Petroselli, solitamente il divieto di sosta non viene rispettato su entrambi i lati. Ma ormai i posti in divieto non sono più sufficienti quindi si è soliti parcheggiare anche in doppia fila...
Ovviamente siamo a una passo dal campidoglio e a un passo dal comando dei VV.UU di via della Greca. In quel momento ho notato sempre in zona un posto di blocco da parte dei VV.UU. a Piazza Ugo La Malfa (direzione FAO), un posto di blocco su via dei Fori Imperiali direzione piazza Venezia) e una pattuglia dei VV.UU. ferma a controllare il corretto funzionamento del semaforo di Via della Greca angolo Santa Maria in Cosmedin.

Allego qualche foto dello spettacolare evento...
Si possono notare veicoli in sosta e doppia fila davanti all'Hotel 47:
in sosta con divieto di FERMATA, sosta sulle strisce, sosta sulla fermata dei Bus:
in sosta e doppia fila davanti all'anagrafe:
In sosta vietata davanti all'anagrafe c'è addirittura una Punto dei VV.UU.
In meno di un minuto di reportage ho inoltre immortalato una Golf grigia proveniente da via dei Cerchi che svoltava (non potendo) a sinistra (verso Bocca della Verità):
e una Toyota Aygo che faceva inversione di marcia con doppia striscia continua:
Il non plus ultra è arrivato con la Punto dei VV.UU. che transitava in direzione Teatro Marcello incurante di tutto e tutti!!!

Insomma, anarchia unica via.
Sampei78

Agenda Romafaschifo: guardiamo bene la normativa internazionale e capiamo se è proprio necessario montare questa quantità di metri quadri di impianti elettorali aggiuntivi rispetto alla cartellonistica già esistente

26 gennaio 2013










Vorrei segnalare la paradossale situazione venutasi a verificare in via Otello Stefanini, cioè Stazione Anagnina. La barbara abitudine di occupare tutto lo spazio possibile portando all'esasperazione i romani facendoci vedere le belle facce da votare, ha fatto si che si sia creato un marciapiede più adatto a stupri/crimini in genere, che all'utilizzo per il quale è stato realizzato. Ditemi voi se è possibile trasformare il marciapiede di una delle più importanti stazioni di scambio di Roma in un luogo buio, stretto, senza luce dove di tutto si può fare senza essere visti da nessuno. Il tutto obbligando la gente a passare o tra i cartelloni e le macchine (rigorosamente in divieto eh, mai vista una multa neanche adesso che è quasi sempre presente una camionetta dei vigili) o dall'altra parte della strada. E' paradossale che in un paese che si definisce civile, almeno su carta, debba essere obbligato ad evitare un marciapiede perchè occupato da cartelloni.
Simone

Una città sotterrata dietro ad una coltre di plance elettorali pericolose, arrugginite, orribili, devastanti. Dovunque la rappresentazione plastica dell'assurdità della politica in Italia. Non succede da nessuna altra parte al mondo!




L'altra mattina ho assistito ad una scena sconfortante: in Via Val di Fassa (nel solito, massacrato, IV Municipio) hanno letteralmente riempito tutto il marciapiedi che delimita il parco con supporti per affissioni pubblicitarie e/o elettorali.
Mi chiedo: è normale? Voglio dire, è normale restringere un intero marciapiedi piazzandovi orribili mostri di metallo semi-arrugginito che faranno da supporto a chissà quali facce?
Mi chiedo anche se gli abitanti del quartiere accetteranno anche quest’ultimo sopruso, dopo la “nuova raccolta differenziata” e dopo il cambiamento della viabilità a causa della nuova fermata metro a Conca d’Oro.
Infine mi chiedo: avrebbero mai osato fare una cosa del genere su un marciapiedi dei Parioli, del quartiere Trieste o del quartiere Prati (magari davanti al tribunale?).
Ai posteri, o dovremmo dire “ai poster”, l’ardua sentenza.
Raffaella C.

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