Roma ci ha fatto diventare adulti? Una lettera

12 ottobre 2013
Noi dovremmo essere onorati di vivere nella città eterna, dovremmo essere invidiati da ogni altro cittadino di una qualsiasi altra città, dovremmo camminare a testa alta, fieri di tutto quello che Roma mostra e nasconde nei suoi vicoli, tra i suoi sampietrini, all'ombra del Colosseo, in uno dei suoi colli... Noi dovremmo. Invece non facciamo niente, io in primis.
Le istituzioni, tutti coloro che hanno governato e pensato solo ad arricchirsi in modi più o meno deplorevoli hanno distrutto tutto, lasciando al degrado e all'abbandono totale uno dei maggiori patrimoni artistici dell'umanità, dando per scontato che noi siamo detentori di pezzi di storia che nessun altro popolo ha.
Le istituzioni non aiutano, vigili, polizia, ogni figura di "ordine pubblico" chiamata a svolgere le sue funzioni non lo fa, per negligenza, per comodità e, secondo me, perché semplicemente non lo ha mai fatto e nessuno lo ha mai notato. Faceva comodo andare sulla metro senza biglietto, il vigile che non faceva sempre le multe, avere l'amico dell'amico che poteva aiutare o far chiudere un occhio a qualcuno di più importante, faceva comodo non guardare.
Ora stiamo guardando, ma non per Roma, ma per noi stessi.
Ora ci interessa Roma, ci interessano i paragoni con altre capitali europee, ci interessa che ognuno svolga le sue funzioni perché da qualsiasi angolazione la si guardi stiamo perdendo tutto, o meglio, non abbiamo più nulla da guadagnare nemmeno a soprassedere, dando al beneficio del dubbio la convinzione che noi non abbiamo mai parcheggiato in modo "vergognoso", non abbiamo mai buttato nulla per terra, non abbiamo mai comprato nulla da venditori abusivi, abbiamo sempre fatto il biglietto per salire sui mezzi pubblici...
Ora abbiamo paura, perché siamo governati da inetti, siamo circondati da Rom, extracomunitari, delinquenti che hanno trovato un terreno fertile per continuare a fare quello che fanno indisturbati da sempre aumentando solo il volume della loro presenza/attività.
Siamo costretti a voler tutelare Roma, per tutelare noi stessi. Siamo costretti ad essere razzisti, almeno io, anche se non dovremmo, perché non abbiamo più nulla nemmeno per noi. Perché il futuro e' nero, e perché per chi ha la fortuna di un lavoro, il 27 è sempre troppo lontano e dura troppo poco, visto i costi della vita. Abbiamo attinto troppo, con la tipica mentalità italiana, da una città che ci ha offerto tutta la sua maestosità.
Ognuno di noi l'ha fatto, in modo proporzionale al suo interesse e alle sue possibilità.
Ora abbiamo paura, siamo diventati razzisti, vogliamo quello che non abbiamo mai cercato. Giustizia.
Roma ci ha fatto diventare adulti.
Almeno lo è diventato chi ha ancora qualcosa da non perdere.
Ilenia

29 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Se per te vivere in modo ed in un posto decoroso è una costrizione, credo che abbiamo due visioni diametralmente opposte.

Infatti trovo la tua lettera trita di retorica e con ricatto morale annesso.

Non ti giudico, bada bene, semplicemente ho una visione diversa.

Anonimo ha detto...

Retorica, forse ; può essere. Tuttavia non vedo costrizioni e nemmeno ricatti morali. Leggo - e certamente mi potrei sbagliare - l'intervento di Ilenia semplicemente come una sottolineatura di come la crisi economica politica civile costituisca, volenti o nolenti, anche un momento di crescita; come tutte le crisi e le dure prove, in definitiva. Ci prendiamo più cura di ciò di cui abbiamo goduto in abbondanza, spesso scialacquando, e che, all'improvviso, ci rendiamo conto di essere sul punto di perdere. Da qui, una maggior attenzione per la propria qualità di vita così come appare dagli interventi in questa sede, ad esempio; che, poi, questo non valga per tutti è un altro discorso. Interpreterei in questo senso la lettera, almeno di primo acchito.

Enzo

Anonimo ha detto...

@enzo: "Siamo costretti a voler tutelare Roma, per tutelare noi stessi".

Da quando tutelare lo spazio comune in cui si vive è da considerarsi una costrizione? Solo qui c'è questo approccio mentale.

Stefano ha detto...

Lettera sconclusionata, la cui confusione è fortemente aumentata da un uso della sintassi a dir poco "personale".

Sembra un testo che la Sig./Sig.na Ilenia si è scritta per giustificare a se stessa tutte le cartacce che ha buttato in terra in vita sua, tentando di stabilire una connessione fra i suoi atti e il suo atavico istinto alla repulsione di etnie diverse a quella a cui appartiene.

Per certi versi è quasi toccante, questo senso di colpa esposto nudo al giudizio di noi lettori.

Però sticazzi, ecco.

Anonimo ha detto...

Sconclusionata forse, di retorica sono piena, stile personale... Ho solo quello che forse mi contraddistingue più del DNA. Sensi di colpa? Nessuno verso le scelte che ho fatto come cittadina di questa città. Razzista? Si. Verso i prepotenti, arroganti, ottusi ma di qualsiasi etnia e grado sociale. Farei tornare indietro i miei figli a raccogliere anche le briciole se si azzardassero a buttarle per terra, ma stranamente non l'ho fanno, chissà da chi hanno ripreso e conoscono la differenza civica e civile tra correttezza, paraculaggine e maleducazione innata.
La mia lettera era sicuramente piena di moralismo, e la mia pecca, probabilmente a differenza di tanti in questo sito, e' di aver tentato di andare oltre il semplice puntare il dito contro chicchessia, e di aver tentato di vedere il reale problema, la nostra città, bellissima, e' al capolinea, perché la maggioranza e chi di dovere se ne è sempre fregata. Ora che la situazione economico, sociale che stiamo attraversando non permette più un simile atteggiamento menefreghista, siamo più reattivi a segnalare e notare quello che non funziona. Considerando quanto siamo tutti bravi, se non ho frainteso io, voi siete sicuramente più integerrimi, civili di quanto osi pensare.
Io non mi sento costretta ad essere educata e rispettosa, faccio fatica a tollerare l'atteggiamento opposto verso il bene comune, in una città in cui forse i miei figli cresceranno. Sicuramente sono egoista e sono più interessata a Roma che a Novara (o una qualsiasi altra).
Buona serata.
Ilenia.
Ps. Signora.

Anonimo ha detto...

Ciao Ilenia, ho fatto di tutto per farmi trasferire in questa cittá lavorando nel settore Pubblico ma ora pagherei per andarmene.
Questa cittá mi ha reso un uomo peggiore e non me ne vogliate voi romani.
Ho fatto un danno a me stesso ma soprattutto a mia figlia venendo qui e non diamo la colpa agli altri di questo sfacelo.
La colpa é NOSTRA
Luigi

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con te, Luigi ed e' questo che mi rammarica. Forse non si è capito o non si è voluto capire perché in genere e' più facile puntare il dito che assumersi responsabilità. Ciao Ilenia

Anonimo ha detto...

Sig.ra Ilenia,
Continuo a non essere d'accordo con lei. La percezione del degrado c'è quando si vede coscientemente la differenza con altri luoghi. Quando ci si conosce e si sa cosa ci stimola negativamente e cosa positivamente.

La crisi non c 'entra nulla. Roma era degradata anche prima di essa, sia nel decoro urbano che in quello della maggioranza dei suoi abitanti.

Semplicemente qui si torna indietro, si regredisce costantemente. Poi ogni tanto si fa una "romanella", proprio quando si è toccato e scavato per bene il fondo.

Anonimo ha detto...

Ilenia spiega il razzismo come reazione al degrado e quasi si compiace di essere diventata razzista, se questo significa aver preso coscienza della situazione.

A me pare un passaggio delirante.

Saranno gli extracomunitari che parcheggiano tutte ste macchine in tripla fila? O che attaccano gli adesivi Forza Roma sui segnali stradali?

Prendersela con gli immigrati in blocco e' l'opposto di una reazione adulta. Poi si tranquillizzi Ilenia che il razzismo c'era gia' nella sua giovinezza beata quando lei sguazzava felice nel degrado. Gli zingari non sono mai piaciuti a nessuno, per dire, ma questo non ha aiutato a risolvere niente.

Anonimo ha detto...

Lettera a tratti incomprensibile. La crisi ha solo aumentato la quantità di degrado, ma non la sua qualità. Purtroppo roma funziona da filtro dell'italia meridionale e dell'italia del pubblico. La sua composizione sociale è cambiata tanto negli ultimi 50 anni che era inevitabile che i nodi venissero al pettine

Anonimo ha detto...

bla bla bla bla...

Anonimo ha detto...

Cara sig.ra Ilenia,
A Parigi con tutte quelle linee metro sono dei bambini, vero? Le hanno costruite come fossero giostre. Mica le usano per vivere e lavorare nella loro città: è Disneyland. Lo stesso vale per tante altre capitali/città europee.

Anonimo ha detto...

La libertà di pensiero e quella di libera ed arbitraria interpretazione sembrano andare di pari passo. Molti non sono interessati a capire quello che intendevo davvero dire ma solo a trovare pretesti per dire "un'altra che non ci ha capito niente". Apprezzo coloro che hanno detto di non essere d'accordo con me, anche se leggendoli mi sembra di aver detto lo stesso loro pensiero anche se in modo diverso, apprezzo meno chi si è addirittura permesso di giudicarmi senza conoscermi e di parlare della mia infanzia felice e della mia profonda quanto inesistente indole razzista.
Buona serata. Ilenia.
Ps. Parigi e' splendida, anche se preferisco Londra.
Pss. Roma potrebbe essere semplicemente alla loro altezza e anche di più se fosse più tutelata.

Anonimo ha detto...

Continuiamo a non essere d'accordo Sig.ra Ilenia.
L'equazione che propone è assurda in prima istanza:

crisi economica + degrado urbano = crescita personale.

Equivalente a:

crescita personale - crisi economica = degrado urbano

Non so, mi spieghi meglio. Non mi torna.

Stefano ha detto...

Grazie Signora Ilenia di aver risposto alla mia critica, peraltro con un'educazione rara da trovare ai giorni nostri, specie su internet (e mi riferisco anche a me stesso).

Continuo a non condividere in toto il pensiero, le analisi e le conclusioni, ma finché lottiamo tutti per il bene della città... chiudiamo un occhio.

Anonimo ha detto...

Ilenia, ma e' lei che ha scrito una frase cosi'

"Siamo costretti ad essere razzisti, almeno io, anche se non dovremmo".

Chissa' che voleva dire, si vede che e' stata fraintesa. Si consoli capita a molti in Italia, da Berlusconi in giu'.



Anonimo ha detto...

Il razzismo era da me inteso come sinonimo di intolleranza, ma non verso etnie particolari ma verso atteggiamenti particolari senza inutili distinzioni etniche. Sono intollerante verso i FURBI, quelli che si credono talmente unici ed arroganti che possono permettersi di soprassedere alle più banali regole di educazione civica e civile, e questo sito credo ne riporti una moltitudine di esempi.
La mia percezione del tutto personale e' che prima ci fosse, dai molti, per pigrizia e mentalità del "vivi e lascia vivere" , un atteggiamento più tollerante a 360 gradi verso alcuni comportamenti di totale disinteresse e menefreghismo nel vivere in un luogo comune. Ora, che questi atteggiamenti hanno peggiorato un quadro della nostra città' già abbastanza precario e vacillante, mi sembra, che ci sia una maggiore sensibilità e reattività a segnalarli ed a auspicare l'intervento di chi dovrebbe tutelare il cittadino. Da ciò, la mia, personale opinione, di crescita, perché se vuoi che gli altri siano cittadini "civili" anche chi auspica un tale comportamento dovrebbe cominciare o continuare a comportarsi nello stesso modo atteso dagli altri.
Buona giornata, settimana,
Ilenia

Anonimo ha detto...

Sig.ra Ilenia, continuiamo a non essere d'accordo. Così come non sarò mai d'accordo con molti commentatori di questo blog.

La tolleranza non c'entra nulla. Né io è né lei possiamo andare a dire ad uno sconosciuto di non imbrattare, di buttare nei secchi, di parcheggiare meglio. O peggio praticare ritorsioni come molti suggeriscono di fare.

Possiamo solo comportarci secondo coscienza, e pretendere da chi é preposto a svolgere determinati compiti che compia il proprio lavoro.

Il resto viene da sè.
Siamo ancora in una fase in cui molti nemmeno si rendono conto dell'impatto negativo che ha sulle loro vite vivere in una città ridotta così. Anzi, peggiora. Viene visto come uno spreco i addirittura quale fonte stessa della crisi economica, mentre la realtà è esattamente l'opposto.

Dice molto bene Tonelli, quasi sempre dietro una situazione di degrado si nasconde corruzione ed illegalità.

Francis Drake ha detto...

"Anonimo ha detto...
Lettera a tratti incomprensibile. La crisi ha solo aumentato la quantità di degrado, ma non la sua qualità. Purtroppo roma funziona da filtro dell'italia meridionale e dell'italia del pubblico. La sua composizione sociale è cambiata tanto negli ultimi 50 anni che era inevitabile che i nodi venissero al pettine
ottobre 13, 2013 9:01 AM"

La lettera della Sig.ra Ilenia è comprensibilissima e, per quanto mi riguarda, più che condivisibile.
Al contempo, il suo commento (che sopra riporto) appare del tutto vuoto di contenuti e dal sapore vagamente razzista. Che significa che Roma "funziona da filtro dell'Italia meridionale" ? Perché secondo lei i meridionali hanno necessità di essere "filtrati" ? Ma come si fa a sparare cazzate così madornali ? Vada da Borghezio, che l'aspetta a braccia aperte, e proponga questa sua acuta considerazione ... Vedrà che la metterà insieme al trota nel direttivo della lega

Anonimo ha detto...

Sia la lettera della sig.ra Ilenia che il commento in questione non centrano affatto il problema. L'una propone una equivalenza fasulla ed una sorta di ricatto morale, l'altro é un cazzeggio.

Nessuno guarda al quadro d'insieme: Roma non è mai stata la città più bella del mondo, nemmeno nel rinascimento (usavano il Colosseo come cava di ferro). Ne mai è stata popolata in maggioranza da persone rispettose dell'ambiente in cui vivono, coscienti che il suo decoro si rifletta anche nelle loro vite.

Francis Drake ha detto...

Anonimo delle 11:05, apprezzo il suo commento pacato, che tuttavia condivido solo nella parte in cui liquida giustamente come cazzeggio il commento di cui si tratta. Dissento in particolare sulla sua opinione che Roma non sia mai stata (a torto o a ragione) considerata la città più bella del mondo. Tralasciando il periodo più florido dell'impero, le rammento che la bellezza di Roma fu decantata da numerosi artisti e letterati tedeschi, francesi, americani, orientali, senza considerare la mole di turisti di ogni provenienza che rimangono affascinati dalle bellezze della Roma barocca e dalla presenza imponente di verde. Lei ha ragione, invece, quando sostiene che Roma non è mai stata popolata prevalentemente da persone dotate di sufficiente senso civico e rispetto per l'ambiente. Chiediamoci il perché ....!

Anonimo ha detto...

Di Barocco a Roma c'è solo il suo commento e la sua attitudine (comune a purtroppo a molti altri). Se vuole ammirare del barocco di rechi in Sicilia.

Cordialmente.

Francis Drake ha detto...

" Anonimo ha detto...
Di Barocco a Roma c'è solo il suo commento e la sua attitudine (comune a purtroppo a molti altri). Se vuole ammirare del barocco di rechi in Sicilia.

Cordialmente.

ottobre 15, 2013 3:15 PM"

Dal suo commento comprendo che lei non ha mai visitato il centro storico di Roma. Nè sa, probabilmente, che il barocco è nato proprio qui, a Roma. Ha presente il Bernini, per caso ?
In questo caso è appropriato dire che la superficialità e la dappocaggine sono attitudini comuni purtroppo a molti altri, come lei.
P.S. Conosco benissimo ed apprezzo la Sicilia ed ancor più il barocco siciliano.

Anonimo ha detto...

Ha ragione Francis Drake, caro anonimo.Sostenere che a Roma manchino esempi di arte barocca è veramente troppo, anche per un romano di media ignoranza. Quando le capita di tornare a Piazza Navona, tanto per dirne una, non guardi solo le bancarelle...

Anonimo ha detto...

Ed era qui che vi volevo. Percezione distorta, come sempre. Guardate oggettivamente ai paragoni anche in termini di fruizione.

Lecce, per esempio?

Anonimo ha detto...

E allora? La fruizione della scenografia barocca di piazza Sant'Ignazio, ad esempio, probabilmente non è ottimale. Da qui a scrivere che per il barocco è necessario rivolgersi altrove - se è per questo non solo Noto o Lecce - ce ne corre.

M. Patissot

Anonimo ha detto...

"Quando le capita di tornare a Piazza Navona, tanto per dirne una, non guardi solo le bancarelle..."

Ma anche volendo… e mi creda mi ci ero recato proprio per ammirare tutto tranne che bancarelle ed impalcature…

Anonimo ha detto...


Anonimo ha detto...
"Ma anche volendo… e mi creda mi ci ero recato proprio per ammirare tutto tranne che bancarelle ed impalcature…"

ottobre 15, 2013 5:39 PM


Esaggggerato ! E poi eventuali interventi conservativi sono da apprezzare, no ?

Anonimo ha detto...

C'è solo una scritta con bomboletta che ho apprezzato in vita mia:

"C'ha messo de meno Bernini a falla, che voi a ripulilla"

A conferma che i Romani se vogliono sanno vedere le differenze. Ma prima bisogna togliersi 'sto delirio d'onnipotenza arrogante in favore di sana autostima.

Non ho detto nulla di esagerato. Vi ho semplicemente fatto notare che gli unici a dire che Roma sia la città più bella del mondo sono alcuni Romani e chi li prende per il culo dall'estero o deve vendergli qualcosa.

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