Il perfetto articolo del Venerdì di Repubblica. Tutto da leggere perché ti fa capire quanta mafia c'è anche solo dietro ad un bike-sharing che non funziona. Ma mafia mafia eh

21 aprile 2013






4 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

io non ho capito come è possibile che una città come roma sia gestita da sta massa di deficienti;
introdurre il bike sharing senza aver fatto prima le piste ciclabili è come costruire una casa senza le fondamenta;è chiaro che poi crolla tutto. ma come si può essere più imbecilli, e più cretini di cosi.
ci vorrebbe piazzale loreto per qeusti infami

Anonimo ha detto...

Strano che avete citato Veltroni molto strano... A quando uno speciale sui parcometri di Rutelli?

Anonimo ha detto...

Ma nessuno ha mai parlato del bike-sharin che sta al Pincio. Ci sono tante bici marca Ducati a pedalata assistita che, almeno da quanto ho visto io, non prende nessuno. E' un servizio del Comune di Roma che costa poco (è Vero) ma è un casino se sei al Pincio e ti vuoi prendere 1 ora la bici; devi fare una iscrizione, dare la carta di credito a garanzia, attendere un codice per l'autorizzazione, insomma io ci ho rinunciato anche perchè loro non accettano contanti e io non ho la carta di credito. E cmq, mentre gli altri noleggi(con bici da 50 euro) hanno la fila di gente, quello li con la sua distesa da bici da 2500 euro (almeno cosi dice l'addetto) si gira i pollici

Anonimo ha detto...

Cinematograficamente parlando siamo rimasti un paese di "ladri di biciclette" e "accattoni"

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