28 febbraio 2013

I rinnovati giardinetti di Piazza Ragusa e quegli strani cartelli anonimi...


Hanno da poco sistemato i giardinetti di Piazza Ragusa, bene bravi bis. Tredicine ci si fa pubblicità, dice che è merito suo. Vabbeh...
Ma ecco che spuntano strane recinzioni di plastica, con stranissimi cartelli, non firmati. Chi li ha messi mi chiedo innanzitutto? Il Municipio, il Comune, qualcuno di passaggio?
E poi parliamo del merito di questa follia: io che non sono né bambino né anziano che male faccio se mi siedo su quelle panchine? E poi si parla di persone non autorizzate... ma autorizzate da chi, in base a cosa? Siamo al delirio. 

27 febbraio 2013

La nuova pubblicità televisiva della Smart. Solo un aggettivo: vergognosa!


Chi piglia i mezzi pubblici è uno sfigato. Chi usa la Smart posteggiandola nei luoghi più allucinanti, sulle strisce, sui marciapiedi, mettendosi di traverso con il muso all'infuori come fosse uno scooter, sulle aiuole, davanti ai cassonetti, davanti agli scivoli per gli handicappati invece è un figo. A Roma, l'azienda Smart lo sa bene, l'utilizzo della Smart è qualcosa di patologico. Chi acquista questa orripilante macchinetta è da considerarsi alla stessa stregua di chi compera SUV di cinque metri: un acquisto fatto con l'obbiettivo di delinquere, prima o dopo, sfruttando da un lato le grandi dimensioni, anomale, e da un lato le piccole, altrettanto anomale. Non è un caso se una sola concessionaria Smart, quella sul Raccordo Anulare, a Roma vende (vendeva, si tratta magari di dati pre-crisi) più Smart di tutte quelle che si vendono nell'intera Francia. E questa pubblicità alimenta ancor di più inciviltà e odio sociale. Come abbiamo dimostrato mille volte su questo sito è pieno di Smart che bloccano i mezzi del trasporto pubblico a causa della loro prepotenza e prevaricazione della sosta. Auguriamoci che la pubblicità si trasformi in un autogol!

26 febbraio 2013

Piazza Galeno e la sua edicola abbandonata. E nasce un comitato per salvarla dalla rimozione in nome di un sano nonsense


Comitato per la Tutela
Dell’edicola di Piazza Galeno

Raccolta di firme per salvare la storica edicola nel III Municipio


Cittadini romani,

salviamo l’edicola di Piazza Galeno dalla rimozione

l’edicola sta lì da sempre. Da almeno venti anni è chiusa e abbandonata. Ora sembra che il III Municpio voglia rimuoverla. Noi vogliamo che gli si dia lo status di bene storico e vogliamo tutelarla con il vincolo di legge previsto per gli immobili di interesse storico-artistico e, perché no, anche di quello paesaggistico.

Vogliamo farne un monumento del quartiere al segno dei tempi. L’edicola è un simbolo del degrado dell’autorità pubblica, ignorata e persino derisa, incapace di trasmettere ai cittadini un qualsiasi rispetto verso le istituzioni, delle quali si avverte l’inutilità e l’assenza. Un monumento al disincanto ed alla rassegnazione civica, di cui la pubblica amministrazione è un ottimo conduttore.

Il III Municipio l’ha lasciata lì per tanti anni, impastoiato in una presunta impossibilità di rimuoverla a causa dell’irreperibilità dei proprietari. Dicono che non abbia più alcuna funzione. Non è vero!

I cittadini del quartiere Nomentano-Italia sanno bene che è un posto che offre uno schermo ad occhi indiscreti quando si fanno impellenti necessità di minzione dei cittadini più anziani. E poi è abitata da topi. Perché privare  gli anziani del quartiere di questo riparo ed i simpatici roditori di un sicuro rifugio?

Per questo siamo insorti con questa campagna di sensibilizzazione e stiamo facendo una raccolta di firme da portare all’attenzione del Presidente del III Municipio e del Comandante dei Vigili Urbani, affinché desistano da questo insano proposito.

Vi invitiamo a sottoscrivere questo appello ed a partecipare all’apposizione di una targa commemorativa, che avverrà nel corso della cerimonia di domenica 31 marzo 2013, alle ore 12:00, in Piazza Galeno.

Inviteremo alla cerimonia tutti i benemeriti presidenti del Municipio ed i Comandanti del Corpo dei VV. UU. in carica negli ultimi venti anni,che con la loro inattività hanno, forse involontariamente, contribuito affinché l’edicola diventasse il monumento che è oggi.

Partecipate in massa. Saranno offerti altri esempi di utile impotenza della pubblica amministrazione capitolina e dei suoi rappresentanti perché non si dica che un cambiamento profondo di questo povero paese non dipende anche e soprattutto dall’impegno di ciascun cittadino, a partire da quelli che avrebbero il dovere di vigilare e di far valere la loro autorità per la quale rivestono una carica o indossano una divisa, delle quali il popolo tutto, ormai, non capisce l’utilità, soprattutto in periodi di inasprimento della pressione fiscale locale.