20 luglio 2011

Insegne ai Parioli. A Milano direbbero "vintage", qui diciamo "sciatte e diroccate"

15 commenti:

  1. Vabe'... penso ci sia altro di cui doversi preoccupare.

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  2. questa volta sono d'accordo, non rischiamo di cadere nel ridicolo per queste leggerezze

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  3. Ogni commerciante, nel rispetto delle regole, è libero di installare l'insegna che più gli aggrada...

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  4. Io lo rimuoverei questo post

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  5. Se dei romani considerano passabile e trascurabile il fatto che i commercials della città hanno delle insegne che non sfigurerebbero a Durazzo, significa che la lotta contro il cattivo gusto e la sciatteria è ancora lungi dall'essere vinta eh...
    Vivere nella trasandatezza e nel pressappochismo un tanto ar chilo, tipo della nostra città, ha delle conseguenze inimmaginabili. Ricordate la teoria delle finestre rotte...???

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  6. ...sarà, ma preferirei davvero 10mila di queste insegne in cambio di muri puliti e zero affissioni abusive. La teoria delle finestre rotte è vera (sebbene non scevra da critiche), ma essenzialmente là dove si insediano illegalità, violazioni e abusi con il contorno del degrado. L'insegna potrà anche essere brutta e vetusta... ma non è spaccata, o non ha lettere mancanti (come si vede altrove) io la trovo persino sobria. Pensa a metterci al suo posto una scritta rossa e verde al neon... boh, de gustibus... preoccupiamoci per esempio del fatto che i cassonetti nei pressi di molti mercati cittadini non sono ancora stati sistemati e hanno i coperchi divelti. Provate a farvi un giro a San Lorenzo o a via Alessandria... con il caldo la puzza è nauseabonda anche se i cassonetti sono vuoti. E a vedersi fanno semplicemente venire il volta stomaco.

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  7. no qui non sono d'accordo e basta fare nomi di città balcaniche e dell'europa orientale

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  8. Certo, quella delle insegne non è la problematica maggiore. Ma fa parte anche lei della mefitica insalata mista...

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  9. questo post è inutile, inutile anche il dibattito seè vintage o no, non cadiamo nella superficialità!!!!!!

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  10. Fa molto pizzicarolo anni 80

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  11. e poi è un privato non è scritto da nessuna parte che debba cambiarla perchè è vecchia, è come dire che uno è costretto a cambiare auto perchè vecchia e arrugginita, non sta scritto da nessuna parte, discorso diverso sarebbe stato se in foto ci fosse uno di quei cartelli anni 50 ormai divorati dalla ruggine e che neanche sono più decifrabili

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  12. sono d'accordo con te e condivido la teoria delle finestre rotte, ma bisogna avere anche il senso della misura e riconoscere quando si esagera accettando le critiche, aiuta ad aggiustare il tiro

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  13. Seguo regolamente questo blog e sono d'accordo quasi sempre ma stavolta proprio no! Che l'insegna sia vecchia e' chiaro ma comunqe sembra tenuta in ordine, mi sembra troppo prendersela con un negoziante del genere, o vuoi un'ordinanza comunale che imponga al proprietario del negozio di cambiare insegna? Probabilmente visto che non la cambia forse e' perche' non e' una attivita' che navighi nell'oro!!! Su cerchiamo di non esagerare adesso, oppure prendi tu l'iniziativa e fagli un bonifico di qualche migliaio di euro per rinnovare l'insegna (e magari tutto il negozio visto che ci sei!).

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  14. visto che passavo di qua e ho letto il commento ne approfitto per lasciare il link dell'azienda in cui lavoro http://www.anticheinsegne.it/

    In realtà concordo sul fatto che ci siano problematiche decisamente più urgenti rispetto alle insegne degli esercenti, ma è altrettanto vero che sensibilizzare ogni attività commerciale alla propria riqualificazione estetica (insegne, tende, dehors dei bar) può veramente cambiare il volto ad una città.

    Abbiamo lavorato con il comune di Montecompatri così come con Frascati, per citarne un paio in Lazio, e anche i commercianti più restii a cambiare hanno deciso di approfittare dei contributi delle amministrazioni per installare le nostre insegne, non più costose di un cassonetto luminoso come quello della fotografia.

    beh ci tenevo a dire la mia.

    Buona giornata!!

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