A Fiumicino le forche caudine della città più degradata d'occidente

Lo abbiamo rifatto. Un'altra volta. All'uscita dei voli internazionali abbiamo fatto... la faccetta. Nonostante il nostro aspetto ben poco turistico, nonostante il volto non fosse orientale (quelli che ci cascano più di tutti, poverini) o nordico, lo abbiamo rifatto: abbiamo fatto la finta faccia spaesata. Ed è risuccesso. In quattro tassinari abusivi si sono fiondati su di noi, abituati a puntare solo i turisti più smarriti e meno smaliziati. "Taxiiii, taxiiii", con il loro bel cartellino con nome, cognome e fotografia che fa tanto 'ufficialità' e 'legalità' e che funge da foglia di fico per manfrine losche e ignobili che non esistono in nessun altro scalo aeroportuale al mondo.
La cosa divertente è arrivata subito dopo: ci siamo ricomposti, abbiamo smesso il muso interrogativo da turista spiazzato e abbiamo sibilato, come era giusto fare, "arrestateli!". Scuotendo la testa. Gli individui hanno sentito, si sono un po' scossi, sono rimasti di sale (abituati come sono a fare tutto il loro sporco comodo senza avere ne condanna ufficiale ne condanna civica) e alla fine, mezzi ammutoliti, uno di loro ha preso la parola. Non, come al solito, per rifilare il solito "che caaaaaazzzzo voi assssronzo" oppure l'immancabile "fatte li cazzi tua" che è l'inno di questa città dove infischiarsene di quello che ti succede sotto il naso è un valore che ti fa "campare cent'anni". No. Stavolta la risposta è stata diversa: "aho, era solo una domanda cortese...".
Avete capito? Non bisognava mandare al diavolo il nugolo di abusivi perché loro, infondo, domandano soltanto. Con cortesia. Il paese del Dolce Stil Novo ha oggi un altro genere poetico: l'Abusivism Cortese.
Ribadiamo: ARRESTATELI!