Sostiene Inches: Nomadi occupano il Ponte Nomentano

25 giugno 2010



Sono intervenuto, su richiesta di cittadini residenti nel quartiere africano, perchè preoccupati per la presenza di un nuovo insediamento di nomadi addirittura all’interno del ponte di via Nomentana, soprastante la Tangenziale Est. Dal lato di via Tembien vi è una scalinata che conduce all’interno del camminamento dentro il Ponte, con diramazioni che arrivano fina alla via Nomentana e sulla Tangenziale Est; ed alcune persone straniere erano ferme nei pressi dell’ingresso; i cittadini m’informavano che alcuni di loro erano penetrati attraverso il cancello, forzandolo; mi sono avvicinato ed ho notato che nella fretta non avevano richiuso la porta con la catena e lucchetto nuovi fiammanti, posti come chiusura. Chiedevo l’intervento della Polizia di Stato, nel frattempo entravo a vedere cosa ci fosse all’interno del ponte.

Con grande meraviglia ho scoperto era stato realizzato una specie di albergo – campeggio, con numerose stanzette da letto ricavate da tende e cartoni divisori, contenenti letti, materassi, coperte, armadi, vestiti, suppellettili, oggetti d’arredamento ed addirittura Tv ed illuminazione elettrica; in uno spiazzo adiacente le stanzette erano presenti dei tavoli già apparecchiati con sopra delle pietanze, tipo ristorante, con altri prodotti alimentari ben riposti intorno. Ai lati c’ere il salotto con altri tavoli, televisori e giochi vari, compreso quello degli scacchi e delle biciclette. Per cucinare erano stati predisposti dei fornelli alimentati da pericolose bombole del gas, il pavimento tenuto ben pulito, mentre altre zone del ponte erano utilizzate come deposito d’immondizia ed avanzi di cibo in decomposizione, per la felicità dei grossi topi presenti numerosi in tutta l’area.

Devo purtroppo testimoniare i reali timori dei cittadini residenti del tutto condivisibili, vista la massiccia presenza di persone straniere ben organizzate, impadronitesi di un luogo destinato come camminamento, talmente sicuri della loro impunità da avere incatenato i cancelli d’ingresso, dopo averne divelto le serrature, senza contare l’aggravante del furto dell’energia elettrica e la pericolosa presenza di bombole del gas; inoltre rappresentano una seria minaccia per chi si dovesse trovare a passare nelle ore notturne nei pressi degli ingressi, che potrebbe essere aggredito e trascinato all’interno, non avendo alcuna speranza di trovare aiuto, restando inghiottito in un dedalo di corridoi.

Gli agenti del commissariato Salario-Parioli, arrivati con tempestiva sollecitudine, tanto da ricevere i complimenti dai cittadini presenti, dopo avere ispezionato accuratamente l’interno del ponte Nomentano, non riuscivano a rintracciare chi fino a poco prima stava banchettando, a causa dei numerosi nascondigli presenti ovunque dentro il ponte.

Nell’anno 2007 fa questo luogo era diventato tristemente famoso a causa di un incendio provocato da precedenti occupanti abusivi, che avevano acceso un fuoco per scaldarsi, distruggendo centinaia di fibre ottiche presenti, lasciando tutto il quartiere al buio e senza telefono per due giorni e per la morte di un cittadino straniero che era volato giù misteriosamente sulla Tangenziale, senza trovare i colpevoli dell’omicidio.

Successivamente, su mio interessamento, la polizia municipale aveva sgomberato i nomadi che si erano stabiliti sotto al ponte, nel parcheggio, infine ero riuscito a far fermare dai carabinieri uno slavo chiamato Boris insediatosi sempre nello stesso ponte con altre sei o sette persone, per la cui identificazione ero riuscito a convincerlo a farmi entrare dentro i cancelli. – Ora mi impegnerò per far intervenire con urgenza le forze dell’ordine e l’Ama per mettere in sicurezza tutti gli accessi al ponte e far rimuovere la quantità enorme di rifiuti e materiali presenti ovunque, oltre a prevedere una vigilanza continua affinchè non si ripetano più episodi simili e tutti imparino a rispettare noi residenti.
Massimo Inches

8 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Fortunatamente tra i papponi pidiellini romani c'è qualcuno che non ha perso la ragione, qualcuno che, parafrasando Nanni Moretti, fa qualcosa di destra. Mica come er sindaco...

Anonimo ha detto...

20.000 ESPULSIONI

ah era la campagna elettorale.

Anonimo ha detto...

ci si dovrebbe sempre astenere dal fare la guerra ai diseredati ma questi ci sono in ogni citta', vengono assistiti ed aiutati ma se poi infrangono la convivenza pagnao duramente, Difficile trovare in una capitale del nord europa gente che elemosina o disperati in baracche. Qui purtroppo la speculazione sulla casa è micidiale quindi prezzi alle stelle e chi era comunque abituato a vivere in una baracca in Romania trova il vivere in un ponte come un passaggio in avanti. Sono situazioni complesse che non si risolvono ne col permissivismo o il lasciar andare ne con la tolleranza zero o le "nostre" ordinanze. Vanno governate e sono complesse, in un paese in perenne campagna elettorale tutto cio' e' impossibile

Alessandro ha detto...

Che ti vuoi espellere? Alcuni hanno ottenuto addirittura la cittadinanza italiana perché risiedono da più di 10 anni in questo paese. Si doveva agire prima, molto prima.
Quelli senza la cittadinanza, invece, godono dello status di rifugiato.

Sono più tutelati loro, da questo punto di vista, che tanti cittadini italiani che non vivono nelle baraccopoli

Anonimo ha detto...

Ma se uno non ha casa, che deve fare, sparire?
Provate a mettervi nei loro panni.
Se foste nati nella loro famiglia invece che nella vostra, pensate che avreste vissuto diversamente da loro?
E' una colpa essere poveri?
Io mi preoccuperei di altri che pagano come case da periferia palazzi al centro.
Certo che se uno è costretto a dormire per strada non ha rubato tanto.

Anonimo ha detto...

Ma se uno non ha casa che deve fare, sparire?
Se uno è costretto a dormire per strada certo non ha potuto rubare tanto.
O avranno un conto in Svizzera?
Pensate che se voi foste nati nelle loro famiglie invece che nelle vostre avreste vissuto in maniera diversa da loro?
Io rifletterei su chi paga a prezzi da periferia case al centro e mi scandalizzerei di più, di fronte a chi muore di fame.

Anonimo ha detto...

solitamente nelle citta' europee il problema senza casa - clochard riguarda persone borderline che per motivi particolari spesso legati a problemi mentali vivono in strada, quindi pochissime persone

per tutti gli altri si trovano soluzioni abitative

questi del ponte nomentano evidentemente aspirano ad una casa si vede dalle foto ma evidentemente non possono permettersela alle condizioni del mercato romano

nella ipercapitalista olanda i giovani olandesi che non hanno stipendi buoni fanno richiesta di una casa al comune che provvede in pochi mesi, quartieri ordinati con parchi ecc. quando poi le loro retribuzioni crescono cambiano casa

a roma le case popolari non vengono praticamente piu' costruite da anni, quelle che ci sono non vengono controllate e le case restano in eredita' ai figli (che magari avrebbero il reddito per stare sul mercato) o in alcuni casi sub affittate o "vendute".

tutto questo per far si che pochi speculatori possano vendere ed affittare case che ci portano via meta' e oltre dello stipendio per un diritto fondamentale e altrove garantito

poi se quelli del ponte nomentano sono in regola e rifiutano l'assistenza allogiativa allora espelleteli ecc. ma non credo lo farebbero

certo nemmeno si puo' vivere la, vanno mandati via e sistemati altrove non bastonati e costretti alla fuga

Anonimo ha detto...

Nel II Municipio, la guerra al degrado tira sempre...sempre contro gli ultimi, mai contro i cartellonari di Corso Trieste e Parco Nemorense, mai contro i 100 negozianti che hanno fatto abolire la preferenziale su viale libia aumentando traffico e smog e ovviamente hanno fatto aumentare tempi d'attesa per gli ultimi che viaggiano sui mezzi pubblici, mai contro i suvvisti e doppiofilisti incalliti, mai contro i parcheggiatori di ogni dove (guardate la rotatoria di piazza gimma). Dove si annida il degrado scusate?

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