5 marzo 2010

Via Palos, Kabul...

A Via Palos sono stati realizzati dei bei giardini come oneri concessori rispetto ai palazzi in costruzione. Tutto è stato prontamente devastato, ci sono delle splendide scalinate in corten ricoperte di scritte e si è allargato anche qui il grande accampamento afgano che ingombra la parte alle spalle di chi fotografa e che non abbiamo inquadrato per carità di patria. Tra tende canadesi in mezzo a escrementi, fango e topi e tra giovani ragazzi orientali che si prostituiscono a vantaggio di pederasti romani.

3 commenti:

  1. oggi mi avete fatto venire voglia di lanciare un sondaggio:

    http://cavesiadublin.blogspot.com/2010/03/un-confronto.html

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  2. Non c'è speranza per Roma, e per l'Italia, quanto è lontana l'Europa civilizzata...

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  3. Degrado Apriliano ha detto...
    Non c'è speranza per Roma, e per l'Italia, quanto è lontana l'Europa civilizzata...
    a tu che parli cosi come faia definirti un cittadino italiano che rinnega la su città ...ne paesi come dici tu che sono civilizzati lo sai perchè sono civilizzati,forse perchè non hanno niente nessun tipo di cultura o monumenti antichi su cui basare il turismo e i soldi che incasserebbero e dato che non hanno niente di monumentale allora si preoccupano di pulire quelle due stradine che cianno ... quindi la prossima volta è meglio che non parli

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